domenica, dicembre 15, 2019

Buongiorno pigrizia

I miei dieci contro-consigli
- il lavoro salariato è la moderna condizione di schiavitù. Tenga a mente che l'impresa non è il luogo del successo personale, altrimenti si saprebbe. La sola ragione per cui lavora è la paga di fine mese, "punto a capo", come si dice spesso in azienda.
- Inutile tentare di cambiare il sistema: ogni opposizione lo rafforza; ogni contestazione gli dà più consistenza. Certo, può divertirsi quanto vuole con gli scherzi anarcordi, come proporre di instaurare una giornata "Chiama in ufficio e datti malato" o adottare lo slogan "Ruba all'azienda perché l'azienda ti deruba". È sempre intrigante, ma la rivoluzione andava bene per i contestatori degli anni '70, e adesso tutti possiamo vedere dove li ha portati (alla direzione generale).
- Il suo lavoro, alla fine, non serve a niente, e lei potrà essere sostituito dall'oggi al domani dal primo cretino che capita. Quindi lavori il meno possibile, e passi un po' di tempo (ma comunque non troppo) a "vendersi" e a "costruirsi una rete di appoggi" in modo da risultare intoccabile (e intoccato) in caso di ristrutturazione.
- Non sarà giudicato in base a come svolge il suo lavoro, ma in base alla sua capacità di uniformarsi docilmente al modello ufficialmente promulgato. Più parlerà in neolingua, più sarà considerato à-la-page.
- Non accetti mai e per nessuna ragione un incarico di responsabilità. Significherebbe solo avere più lavoro, senza altra contropartita che qualche soldino in più (tanto vale dire "noccioline"), e anche lì...
- Scelga le imprese più grandi, e in esse i posti più inutili: consulente, esperto, ricercatore, analista. Più sono inutili, più sarà difficile quantificare il suo "apporto alla creazione della ricchezza dell'impresa". Eviti come la peste i posti operativi ("sul campo"). L'ideale è mirare a essere "armadizzato": avere un incarico improduttivo, spesso trasversale", senza conseguenze né pressione gerarchica; insomma, un nascondiglio.
- Una volta nascosto, eviti soprattutto ogni cambiamento: fra i quadri, solo i più esposti si fanno licenziare.
- Impari a riconoscere da segnali pressoché impercettibili (dettagli di abbigliamento, battute a mezza voce, sorrisi) chi è con lei e non crede nel sistema, essendosi accorto dell'assurdità.
- Quando "inquadra" nella sua impresa collaboratori a tempo (co.pro., interinali, consulenti esterni) li tratti con cordialità  non dimentichi mai che sono gli unici che lavorano davvero.
- Si ripeta costantemente che quest'ideologia ridicola veicolata e promossa dall'impresa non é più "vera" del materialismo dialettico (soprannominato "diamat") eretto a dogma dal sistema comunista. È solo una fase e crollerà di certo, prima o poi. Lo diceva anche Stalin: alla fine è sempre la morte a vincere. Il problema è solo quando...

Buongiorno pigrizia, Corinne Maier, pagine 151-153 Bompiani febbraio 2005