venerdì, gennaio 25, 2008

Via sant’ottavio


Saranno trascorsi 10 anni, credo, dall’ultima volta che ci misi piede…
Tanto tempo, eppure il palazzetto aldo moro non è cambiato molto.
Sono entrato furtivo, certo che nessuno mi avrebbe cagato, ma intimamente consapevole di entrare in una zona destinata ormai ad altri.
Una novità è stata vedere nutriti gruppi di studenti stranieri, un’altra non trovare nei cessi neanche una scritta inneggiante al toro o, per assurdo, alla juve…ma solo le menate senza tempo pro o contro benito, pro o contro adolfo. Pensavo di trovarci qsa contro il papa, fa tendenza.
Ero affezionato alle scritte che, ai miei tempi, comparivano ovunque:”lo usi il reggicalze?” e “olè catania”…non le ho più trovate!
L’aria che si respira in zona, specie a palazzo nuovo, invece è la medesima.
Quell’odore inebriante di cazzeggio.
E poi quei personaggi mollemente distesi a fumar sigarette o animatamente coinvolti nell’organizzazione della serata, che nostalgia.



Dovevo andar a seguire un modulo sulla scrittura multimediale del master matec organizzato dal corep.
Penso che due righe le post-erò, faccio due foto agli edifici della zona vergognandomi come un ladro.
Penso che mai mi era venuto in mente di fare foto a palazzo nuovo…penso anche che all’epoca non disponevo di macchina digitale ed era normale non inviare montagne di sms, fotografare tutto, esser perennemente connessi.
Entro a palazzo nuovo percorrendo la scala a destra – se sali per la rampa di sx non ti laurei… - evito gli storici rachid e…l’altro ragazzo marocchino non mi ricordo neanche più come si chiami. Oddio “ragazzi” ormai avranno 30 anni anche loro.
Sono nell’atrio, chiedo al tizio (un “bidello”?) nel gabbiotto sulla destra informazione sull’aula PC. So che non me le darà, ma chiedo istess.
Il tizio mi guarda stralunato.
Capisco che “PC” non comprende cosa voglia dire.
Semplifico:”dov’è l’aula con i computer?”
Lui, geniale, mi risponde:”ci sono tante aule con dei computer”.
Io gli spiego che ne cerco una dove ce ne sono un gran numero, un’aula informatica.
Mi manda al primo piano. Scorgo il manifesto anti-vaticano, mi sembrava…
In realtà il modulo di questo master (peraltro lo stesso master che feci nel 2000…) è sviscerato al 6 piano dal professor lughi…proprio la dove c’era, e c’è ancora, il CISI e da dove si gode un panorama da paura. Superga, villa della regina i cappuccini…una favola, altro che firenze e piazzale Michelangelo. Beh ho scritto una mezza cazzata.
Diciamo che la vista è bellissima e non facciamo paragoni.

Tornare dopo tanto tempo, anche se rischio di essere patetico a dirlo, è stata una sensazione assai piacevole, la mente filtra i ricordi e restituisce quei momenti divertenti rivisitando le aule e ripensando agli esami passati, alle imprese riuscite…ai tanti tips frutto della condivisione di dritte sui docenti e dalla lettura della “contro-guida”: ossia la guida redatta dagli studenti con tutti i trucchetti per cercare di passare l’esame. Ricordi amari non ne ho…avrò svuotato la “cache”.
Bei tempi. E’ questa l’indicazione che ho voluto regalare, come fanno i vecchi rincoglioniti, ai temporanei colleghi del modulo di scrittura: divertitevi.
Che poi tutto diventa una palla, ho anche pensato.
Il lavoro, il menage quotidiano.
L’assurdo è che lo dica io che, diversamente dal mio ampio cazzeggio ai tempi del liceo, all’università mai ho bighellonato preso dalla smania di finire, di trovare lavoro, di dimostrare qsa a me stesso, ma anche agli altri.
quando però ho rivisto un tizio che aveva frequentato dei corsi con me…ho pensato che in quei 4 anni di studio appassionatissimo metterci tanto impegno ne è valsa la pena e, soprattutto, indietro non si può tornare ma non avrei nessuna voglia di farlo.

Certo che però tutta quella topa…

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