venerdì, febbraio 29, 2008

abbasso SKY

vivere una partita davanti al televisore è come bere birra in un bicchiere di plastica bere birra in un bicchiere di plastica è come baciare una topa con le mutande.

o fiorentina di ogni squadra ti vogliam regina

effettivamente, come qualche gobbo ha sottolineato, la traversa colta da rosina con buffon battuto trema ancora ma martedì scorso è finito il nostro campionato.
ossia, tolti i derby, a noi delle altre partite frega poco.
o meglio, adesso possiamo dedicarci a "gufare" con serietà e abnegazione:
quindi, per domenica prossima in occasione di giuve-fiorentina, forza viola!



PS.: per favore non dite che non vinciamo un derby da una vita...ricordiamoci degli arbitraggi di de santis - un derby ce lo fece finire in 8! - e del sistema moggi per cortesia. le statistiche lasciano il tempo che trovano a fronte di un decennio di ladrocinio certificato.

gaffe

Effettivamente "repubblica" non è poi così a sinistra come si potrebbe ritenere.
Oggi, leggendo la versione cartacea del giornale, mi sono divertito assai ad osservare la grande foto a corredo di un articolo interamente dedicato alle polemiche che, all’università di lipsia, sono nate sulla decisione di ricollocare o meno un bassorilievo di marx laddove il regime della DDR l’aveva posto.
Ricostruire la splendida chiesa abbattuta dai comunisti per edificarvi l’università non è possibile…
Orbene anch’io credo quindi che il buon “carlin” lo si potrebbe rimettere dov’era e analogamente è assurdo distruggere qualsiasi tipo di testimonianza storica come se si volesse cancellare, abbattendo un edificio, un pezzo del nostro passato o il significato che quell’edificio simboleggia.
OK passi per la bastiglia...

Andate quindi a pagina 46 dell’edizione de "La Repubblica" di venerdì 29 febbraio 2008: la foto mostra l’inconfondibile effige di lenin. Oddio sicuramente Nikolaj centra qsa con Karl, ma non sono proprio la stessa persona.

E poi ci lamentavamo delle belle figliole che al mio programma culto “la Pupa e il secchione” facevano finta di non riconoscere napoleone piuttosto che gandhi.
Siete ridicoli. Ora e sempre forza Nora!

giovedì, febbraio 28, 2008

To be, or not to be: that is the question

settimo è la mia città, forse non è una bella città ma rimane la mia città.
...quindi ne posso parlar male.
città dormitorio fino a qualche anno fa, adesso presenta elementi di eccellenza quali la biblioteca multimediale, una delle prime in italia, la suoneria, il teatro garybaldi, l'eco-museo del freidano, gli edifici nei quali ho trascorso fanciullezza e adolescenza.

caratteristica settimese è il poco rispetto per il proprio passato: sistematicamente si sono abbattuti edifici storici (anzi vecchi) per innalzare palazzi nuovi. male. adesso il centro storico fa ridere...è pochissimo storico.
la tutela del passato è un valore imprescindibile. io avrei conservato, ad esempio, la ciminiera della paramatti.
adesso ci sono solo nuovi e brutti edifici moderni al posto del complesso industriale dell'epoca.
è vero io avrei conservato tutto perchè sono un romantico, un nostalgico...ma tra tutto e niente ce ne passa.

quest'anno settimo festeggia. da 50 anni è "città" e non più il paesone a sette miglia da torino.
lo slogan adottato è in linea con questa smania di modernità.
"to be settimo".
la scelta forse è stata fatta per essere maggiormente aperti verso le migliaia di cittadini stranieri che verranno per festeggiare l'evento.

quindi venite numerosi a settimo!
sarete accolti da una popolazione amichevole ed educata.

un buon esempio del decoro e dell'educazione dei miei compaesani è come viene "utilizzata" la stazione ferroviaria o tutto ciò che è un bene comune:
vedi foto dettaglio




pubblicità ingannevole?
no...è che a settimo ci sono davvero tante bestie non solo durante la fera dij coj.
ciò detto non voglio fare il solito vecchio trombone e mi adeguo: WELCOME TO SETTIMO!

per saperne di più leggete qsa di silvio bertotto che parecchio ha scritto su "setu"

martedì, febbraio 26, 2008

Appunti sparsi webdays+barcamp 22+23 FEB 08

piccolo zibaldone: il tempo di rivedere gli "appunti" non c'è...se si ha la notizia e non la si pubblica la si brucia...ergo butto così senza ausilio di...un editor.
per me un utile promemoria di una paio di giornate di "svago".

22.02.08 webdays palazzo granieri della roccia via bogino 9 turin
circolo dei lettori (il wd si tiene dal '99 idea di franco carcillo)
intervento h 10.00 su accessibilità (test con utenti disabili)
vincenzo mania e maurizio boscarol




interessante la discrasia tra rispetto formale della legge stanca (4/2004) e le
scorciatoie utilizzate dai disabili per avere dei risultati in barba a label e menù nascosti ad inizio pagina per saltare agli argomenti d'interesse...emerge l'utilità del javascript, ma non è una grossa novità, che speriamo sia sdoganato dalle wcag 2.0.

tema Self publishing: dagli autori -- > ai fruitori senza intermediari
Parla Labranca:
Filippo laporta è incoerente prima critica blog poi ne parla bene.
Alberto castelvecchi è incoerente come grillo, idolo della mediocrità da ufficio (mio commento: sono di moda le critiche a grillo - Labranca è un po' permaloso).
L. si vanta di esser stato sempre cacciato via da ogni posto di lavoro.
Leo aruta,, molto simpaticamente, rivendica la possibilità di cambiare idea (come ha fatto grillo sull'uso di pc ed internet), rivendica anche la libertà di saviano di scrivere, anche se leo ammette di non aver letto "gomorra".
Anche saviano è incapace di scrivere per l. si lamenta che sia solo una azione di marketing è stato scritto molto e meglio sulla camorra. Saviano fa errori di ortografia, dice l.! Se si leggono le sue mail si comprende che non sa scrivere. Le case editrici fanno soldi. Labranca si lamenta che bravi autori non siano invece pubblicati. Vespa i libri non li scrive. Se uno scrive il blog lo fa con i bigodini. Poi se cambio contesto uso paroloni e sono artefatto. È l'editor - lui ti dice metti scena di sesso che vendi di più - che fa il romanzo (es.: il pendolo di foucault, 100 colpi di spazzola, come dio comanda libro...libro di ammaniti fatto da sei persone lo stile è molto diverso da io non ho paura o branchie) in USA è da sempre che si fa così. Poi ci sono quelli davvero seri e bravi, ma sono pochi. Solo moravia viveva dei libri. Faletti stava andando maluccio economicamente l'ha salvato l'editor. Facciamo un lavoro serio. Anni 80 fanzine: nn è uscito nessuno adesso nel migliore dei casi sono finiti in banca, come canta venditti, diversamente in un call center..è triste a 45 anni lavorare lì. La rete è più ampia ma una artista nasce ogni 100 anni. Recuperare artigianalità del lavoro. Poi allora si può fare qsina es. diventare editor, come è capitato a tommaso stesso o collaborare ma vivere di questo è durissima.
La casa editrice einaudi fa pubblicare le poesie di ligabue (lettere d'amore nel frigo)...è una scelta solo commerciale. sarà solo un "Coffee table book", secondo la definizione di proust.
Due ragazzi chiedono al Commesso abbronzato di una libreria: "vorremmo una storia semplice di sciascia"...Commesso: "le storie di sciascia non sono mai troppo semplici".

Parla Tombolini (simplicissimus):
Blog grillo è il colpo di coda non la coda lunga. Non è sul blog di grillo che accadono le cose. Grillo riporta le logiche del mondo fuori. L'80% dei libri (in italia vengono pubblicati 55mila libri all'anno) va al macero ma nessuno lo dice.
Manualistica x scuole settore parassita. i prosciutti migliori non sono i più venduti. sindrome del diritto d'autore. Ma nessuno poi ci campa con il diritto d'autore è una chimera. bach era al suo tempo eccezione: artigiano artista e viveva della musica. Tutti sapevano suonare al tempo di bach. Bisogna tornare li: scrivere non con l'idea di far soldi.

Parla Eleonora gandini lulu:
Ci sono cose terribili!

Parla Bravuomo arsenio (moderatore):
È bello che ci siano ciofeche su lulu ma non è bello che ci siano sessantamila copie cartacee di un libro illeggibile...come ahimè accade

23.02.08 barcamp



Vittorio bertola h 10.30
vittorio è indubbiamente simpatico...sarà che è del toro.
tema governance di internet
Googleplex: riflettiamo sul fatto che Google ha più info su di noi di ogni governo. il 90% degli utenti internet usa google come motore di ricerca
l'Icann indirizzi ip e nome a dominio ente internazionale nato da governo USA coinvolge tutti gli stakeholder
163.000 mila persone coinvolte nel 2000 per votazioni online mondiali si scatenarono subito interessi (in europa, in germania in particolare e in asia...guarda caso la cina), aperte a tutti privati e industria. Dal 2001 stop elezioni visti questi problemi. Adesso ci sono comitati su base continentale.
L'ONU cercò di metterci piede...volendo soppiantare gli USA che non vuole mollare il controllo sull'icann (controllo politico che ancora resiste). Ovviamente governo USA semplicemente ha i contatti con industria statunitense e agisce con controlli de facto.
Ora una volta all'anno c'è un forum IGF(Internet Governance Forum) per discutere di governo della rete su proposta da ONU. È difficile dare regole perché sono contrastate da USA e dai singoli cittadini (da qui il periodico stop da parte delle dittature dell'accesso a internet).
Domanda dal pubblico su esaurimento IP. Icann assegna a 5 enti su base continentale la possibilità di rilasciare nuovi indirizzi. Questi enti li danno ai provider che li vendono a noi. Il problema è che potrebbero, una volta finiti (si ipotizza che accadrà nel 2010), essere venduti a caro prezzo oppure si investe in nuova tecnica per ovviare al problema.

Intervento h 11.00
Blogmeter (molto interessante)
Su usenet ci sono tutte le conversazioni che hanno fatto storia 1979 (millennium bug, amazon, e-bay). Time ci ha eletti uomini dell'anno.
citazioni per Shelfari.com
Tripadvisor.com il meglio per organizzare un viaggio
Blogmeter (di cosa si parla 400.000 post messaggi al mese la blogosfera: forum, post)
Bezos: amazon non è per vendere ma x decidere cosa comprare.

Matteo ariano
Myspace 200 milioni di utenti
Tom Anderson l'ha inventato
Murdoch l'ha comprato
Profilo standard (solo social network) oppure musicale che è personalizzabile altri profili: film, comedy e impact
Visibilità immediata con gli amici che sono aggiornati. Si può poi veicolare da myspace al proprio sito.
È gratis per noi loro vivono sulla pubblicità con un banner. Si può vendere.
Discutibile tutela del copyright le canzoni caricate sono nostre ma possono essere utilizzate da murdoch senza richiesta o comunicazione...ergo non caricare su myspace e inserire solo i player su myspace. Facebook è nuovo e simile. I film vengono lanciati su myspace e facebook es ironam (devi essere registrato per vederlo).
my space è odiato anche per questioni "politiche" (vedi commento di matteo).
è brutto dal punto di vista del layout...altro discorso se customizzato
il Customer care di myspace è inesistente
Remixmyspace.it è un blog per superare i problemi che si incontrano su myspace.

Misurare le reti sociali
H 12.00 luca grivet bizmo.it
Quanto vale un utente di una comunità di social network? in italia un utente vale 58 euro. In Nord America un utente vale di più 255 euro. Strumenti sna social network analysis (con grafici con macchie incroci ecc)
Vd orgnet.com
Webtrends.com
Si possono usare strumenti google (analytics ecc)...ma non è facile

Matteo flora H 12.30 censura gestita da una legge finanziaria in primis poi legge gentiloni 29 gen 2007
matteo è molto brillante e preparato, deciderò di seguirlo anche nel pomeriggio.
dns server corrispondenza tra ip e nome logico

Cittadini digitali h 14.00 camisani.com
Cittadinidigitali.it
Delle 8 ore che la figlia di bill gates passa davanti al pc 45 minuti sono di gioco. In italia: è stato travisato usa il pc 45 minuti
Nelle aziende ci si scontra. No il forum non si mette su perché è fuori standard (questa l'ho già sentita dalle mie parti!). È un servizio sta su altro server ma no si può fare...

pausa pranzo! mi abbuffo di porchetta e formaggio. che culo ho il numero 23 e passo subito. sono sclerato perchè penso di aver perso, ieri, anello di argento che invece ritroverò a casa. la donna delle pulizie mi assicura che non l'ha fregato lei...anche se non volevo certo metterlo in dubbio!
lascio perdere il vino perchè voglio essere lucido!
poi c'è quella tipa che sembra la thais...bhe, in piccolo.
è di milano, pare.

h 14.30 Francesco Sullo dichiara che questo barcamp è poco tecnico. ajax e privacy oggi si possono fare cose in tal senso. Javascript nasce da netscape nel '93 differenze tra netscape 4 e explorer 4 (anni bui! me li ricordo bene!). Poi il dom e i css si standardizzano nel 2000. Prototype, jquery, dojo ecc sono piattaforme per creare librerie molto efficaci. Processi asincroni con chiamate xml chiamate ai server senza ricaricare la pagina. molto usabili, aggiungo io: si carica solo il dato che mi serve, efficace, efficiente e con soddisfazione del tapino di fronte al monitor. Crescita nuovamente di javascript. Si creano applicazioni vere e complesse. Carico dal server dati e applicazioni da quella porzione. Si applica un pattern hosting a prova di host. Dati cifrati passati al browser che si carica l'interfaccia i dati sono cifrati in invio e in risposta. Dati come password e pin. La chiave è del browser (host prohosting) ergo non sul server. C'è troppa fiducia nella onestà della rete. Lasciare la nostra password è pericoloso...per la gestione automatica dei contatti. Come faceva facebook. Anche la password di posta privata è critica potrebbe anche essere usata per dedurne una di una banca. Le finalità sono commerciali.
Tecnologia identity 2.0
I dati della banca sono cifrati.



Aranzulla 15h15 sostenere il blog economicamente
google ad sense paga in base ai click sui banner. In più si è avvalso di una concessionaria pubblicità.
Ha scritto un libro ha 18 anni domani e scrive da 6 anni per il web.
appare molto emozionato, ma suscita la simpatia del pubblico.
Il blog è ad un pubblico che si interessa di informatica a livello basso e regolarità. Adesso telecom italia lo paga attraverso virgilio.

altro intervento di Matteo flora h 15h45 blogging anomino
Uso di TOR (porta/portale in tedesco) sistema per "anonimizzare"
Ip identificativo di connessione web può essere identificativo di macchina. Un solo ip per più macchine (come in azienda). Si può risalire da un ip ad un intestatario unico. Ip è la firma che lasciamo su un sito.
Tor è un proxy (una macchina intermedia) cioè qualcuno che lavora per me ciò lascia la sua faccia. Tor cambia l'ip.
Faccio richiesta cifrata a un nodo che cifra per un altro nodo come fossero pizzini,intervengo io, sempre riscritti però mi dice matteo. Non possiamo essere l'ultimo nodo potremmo risultare come coloro i quali hanno fatto richiesta a un sito pedopornografico (e so cazzi)
Flash e gli aggiornamenti di firefox non passano attraverso il proxy quindi passa fuori tor. Quindi occhio anche tor ha dei limiti e bisogna conoscere bene informatica. Tor è arma che può essere pericolosa per chi la usa se non iperesperto.
Vpn Matteoflora.com


professionale o artigianale?
vd anche http://www.n3tv.it/
http://www.videomarta.com/
la domanda posta al barcamp è stata mal posta.
l'utente spesso non sceglie tra le due cose ma passa da una all'altra
in base ad umore o desiderio di cambiamento.
è come se dovessi scegliere tra un porno amatoriale ed uno di luana borgia...
ma perchè? me li vedrò tutti e due!


non sono molto soddisfatto del post campato su così...ma spero possa essere utile a qualcuno. arvezi

giovedì, febbraio 21, 2008

Nightmare Before Martes

dopo il mio classico sogno a due settimane dal derby dei giorni scorsi
(0-0 noi li schiacciamo in area ma non passiamo...e in campo c'è ferrante!)
ho fatto un altro sogno pre-derby
se vogliamo usare una metafora,
anche stavolta nessuna polluzione notturna
ricordo ancora con terrore l'incubo successivo al 5-0
del 3 dicembre '95

vialli mi ha perseguitato per anni
e dopo quella partita non fui più lo stesso

ma torniamo a bomba.
inizia la partita.
uno dei nostri (cravero! lo stesso che in quel nefasto 5-0 fu costretto ad entrare nei minuti finali e scappò via piangendo a fine gara) viene subito espulso.
no, l'arbitro non è de santis e, nella dimensione onirica, moggi non compare

il popolo granata entra nell'ottica di una partita di sofferenza.
l'atavico pessimismo e il senso di sfiga ricevono l'ennesima conferma
"sempre così! gobbi bastardi!"

si mira al pari. tutti dietro. noi li vogliamo lucidi e cattivi, loro lo sono ma meno di quanto noi vorremmo.
cattivi un po', lucidi mai.
il pubblico sostiene la squadra con amore puro, irrazionale
sappiamo bene di subire l'ennesima ingiustizia
ma questa consapevolezza aumenta l'ardore nostro
in campo e sulle gradinate. siamo al comunale, ma quello vecchio senza seggiolini azzurri e via di fughe gialle
siamo una cosa solo: noi e i ragazzi che smettono i panni dei "calciatori" d'oggi entrando in una trance agonistica
che permette loro di essere all'altezza di un avversario più titolato, più forte tecnicamente, più fortunato
per una sera però no business
nonostante impegno non riusciamo a fare neanche un contropiede,
come sempre.
poi, nel sogno, passo da una location prettamente calcistica (lo stadio, il prato verde)
ad un'altra familiare, legata all'infanzia: il cortile di cemento di una casa
non più pubblico schiumante sullo sfondo, ma roba vecchia e attrezzi dismessi subito oltre le linee che delimitano il "terreno di gioco"
il derby continua lì.

figata: io gioco!
partiamo in contropiede
i gobbi non si vedono più. ci sono solo 3 maglie granata vintage
io, meroni e altro giocatore non meglio identificato (poteva essere, ripensandoci adesso - e l'intepretazione del sogno è essa stessa chiave per comprendere lo stesso! non rompetemi le palle e non ridacchiate! - gigi simoni, il sostituto di meroni nella realtà storica)
ci lanciamo in contropiede, veloci e rapaci.
la porta è vuota, non c'è portiere...ma è una porticina piccola, non quella immensa delineata da due pali bianchi e una traversa.
che gioia!
ve lo stiamo per mettere in culo
tira meroni: fuori.
la palla rimbalza e arriva a me
tiro io, carambola...fuori!

mi sveglio sudato e stanchissimo
la prossima la butto dentro



non so se arrivo a martes.
A.H. mi confermi ospitalità e supporto psicologico?

mercoledì, febbraio 20, 2008

Pedofili…health, movies, whisky

La vicenda del pedofilo Vincenzo Iacono condannato nel 2005, in primo grado, a sei anni e quattro mesi, sottoposto solo ad obbligo di firma e nuovamente accusato di violenza verso un minore mi lascia basito.
Ovviamente non mi addentro negli oscuri meandri della giustizia italiana e non è tanto questa a lasciarmi senza parole. A sconvolgermi è venire a sapere che la famiglia dell’ultima vittima era a conoscenza della precedente condanna di Iacono. Io non avrei mai consegnato mio figlio ad un tizio con questo biglietto da visita. Forse sbaglio, forse è giusto fidarsi e dare un’altra possibilità a chi ha sbagliato una volta, ma nella fattispecie, parlando di un bambino, avrei fatto valere tutti i miei timori, non ultimi quelli atavici. Io recupererei l’utilità del pregiudizio.
Quelle considerazioni politicamente scorrette che pochi amano ammettere, di fare.
Io ho un casino di pregiudizi, grazie a Dio.
Guardando la foto del pedofilo mi viene da dire per di più che sarebbe bastato anche solo un accenno a Lombroso per tenere gli occhi bene aperti. Io non avrei mai consegnato mio figlio ad una persona con quella faccia.
La famiglia della vittima dichiara ingenuamente che una persona libera, con buona approssimazione, non dovrebbe essere pericolosa…leggendo questa castroneria ho ripensato a quanto scritto da Tom Hodgkinson che nel suo ultimo libro, “la libertà come stile di vita”, si sofferma proprio su questo aspetto: ci facciamo obnubilare la mente da organizzazioni (in primis lo Stato) che decidono per noi e decidono peggio di come faremmo noi, alienandoci ogni tipo di responsabilità nelle nostre azioni.

Fare a meno delle nostre istituzioni è un sogno, rivedere certi meccanismi è doveroso.
Io quindi prendo le tesi del direttore di Idler come sublimi provocazioni. Non a caso in quarta di copertina si legge il commento di Damien Hirst:” Hodgkinson è semplicemente suonato ma colpisce fottutamente nel segno”. E’ impensabile un ritorno all’organizzazione delle piccole città stato medioevali, il modello è insostenibile se non con un inattuabile cambiamento del modello di vita di milioni di persone. Il libro è però da leggere perché i suoi spunti di riflessione sono originali e sono autentiche iniezioni di intelligenza.

Purtroppo so per certo che io per primo non riuscirei a fare tante delle cose che Tom propone: potrei si suonare l’ukulele, ma adoro anche rilassarmi vedendo il “prodotto” dei cineasti oppure amo le comodità e le possibilità proposte a pagamento dalla società dei consumi.

Avessi avuto dei dubbi sul mio livello di consumismo, venerdì sera me li sarei tolti.
La visita alle terme di Près-Saint-Didier (AO) mi ha mandato in solluchero.
Devastante il viaggio di andata e ritorno, dopo una settimana di lavoro…ma la permanenza alle terme è stato un momento davvero rilassante.
Guardare le poche luci illuminare il paese, stando immersi dentro l’acqua calda, all’aperto, con la neve a fare da sfondo è una sensazione da provare.
Sabato sera invece mi ha emozionato moltissimo il film “Into the wild” [perdonatemi l'auto-link], con una super sceneggiatura che ha reso il film più interessante del libro. Fortunatamente il mio pregiudizio che gli americani facciano quasi sempre dei gran film, anche questa volta, si è dimostrato valido.
Per non farmi mancare niente, io e il mio kinder, ci siamo poi strafogati un kebab…un piatto che probabilmente in un mondo tornato al medioevo, basato sull’auto-sussistenza, sulle corporazioni, la limitazione degli spostamenti ecc, secondo la provocazione di Hodgkinson, difficilmente avrei potuto gustare.
Un po’ contraddittorio Tom lo è quando invita a stare alla larga dalla grande distribuzione, ma invita altresì a “magnà e beve”. Orbene domenica scorsa il mio amico Alessandro mi ha suggerito di provare l’Oban, costoso whisky scozzese invecchiato 14 anni. Ho il pregiudizio che un distillato scozzese sia buono.
Io l’ho comprato al supermercato! Che uomo di merda.
Secondo me Tom sconta molto il fatto di essere inglese. La sua indolenza per scadenze, bollette, precisione ecc lo renderebbe un italiano medio, forse in Inghilterra certe caratteristiche sono più rare ma da noi, politici in primis, siamo tutti un po’ più naif come c’invita ad essere lo scrittore inglese.

I cineasti poi, subdoli, mi han fatto venire moltissima voglia di pagare loro il mio divertimento: i trailer dei film “Persepolis” (particolarissimo cartone animato) e “lo scafandro e la farfalla” (tratto dal libro omonimo di Bauby) mi hanno sicuramente convinto ad andare a vedere questi due film.

E’ poi sicuramente vero che la felicità non ha prezzo e per tutto il resto c’è lui
www.menomalechesilvioce.it
Antani

martedì, febbraio 12, 2008

Io credo in Thais

Si sprecano periodicamente tante parole per criticare le veline e le succedanee delle stesse, ragazze invece assolutamente professionali e preparate. Che Dio le benedica. Diversamente si spende poco inchiostro per mettere alla berlina quelle giornaliste che sistematicamente sbagliano la pronuncia di parole straniere e dimostrano di non comprendere a fondo quello che si limitano, evidentemente, a leggere. E sono anche racchie!
Probabilmente RAITRE preferisce, per le edizioni regionali del telegiornale,
avvalersi di giornalisti dalla pronuncia influenzata dal dialetto. Passi questo tocco di colore,
passi il forte accento piemontese di taluni giornalisti della redazione del tg3 PIEMONTE [NB.: da qsi critica mi sento di esentare orlando perera] ma sentire certe castronerie è davvero preoccupante.
L’ultima l’ho ascoltata sabato pomeriggio, all’ora di pranzo, alla radio (RAI).
Non ne sono certo, ma mi pare, ad orecchio, fosse Paola Campana.
Il contesto informativo è rappresentato dalle proteste, assurde, per l’invito alla fiera del libro della delegazione rappresentante lo stato d’Israele che quest’anno festeggia 60 anni di vita, poco più giovane della samp, per capirci.
notizia: “sono comparse al lingotto scritte inneggiante all’olocausto palestinese”.

Mi risulta strano che chi contesta la partecipazione di Israele all’evento torinese possa inneggiare all’olocausto palestinese. Sarà poi sfogliando la “bugiarda”, il giorno dopo, che tutto mi sarà chiaro: le fotografie “parlano” chiaro. Qualcuno aveva in realtà scritto “No all’olocausto palestinese”.

Va bene…la sto facendo lunga su una quisquilia…il focus dovrebbe essere sulle proteste contro la decisione di invitare Israele e non sull’ignoranza, o semplice lapsus, di una giornalista…vero, ma il blog è mio quindi i foci li gestisco io! Del resto chi porta il pallone gioca sempre e non va in porta.

Per il resto a casa le Boccadoro, le Campana, le Fassio e avanti le professioniste di naked news e l’anno prossimo invitiamo Abu Mazen e facciamolo parlare.
per assurdo, anche ai microfoni di un improponibile Gianfranco Bianco.

vota antonio?

Italiani! l'ho trovato!




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mercoledì, febbraio 06, 2008

la casualità e il posto di lavoro

questa mattina, schiantato sul 63, la mia attenzione, scarsa, è stata rapita da un volantino che invitava alla partecipazione ad un corso da tramezzinista.
Semplicemente geniale. Bisogna specializzarsi per entrare nel mondo del lavoro!
Macché corso da barista o da cameriere, da infermiere o da ingegnere…è il tramezzinista il lavoro del XXI secolo, è il tramezzino il cibo del futuro: lo si gusta stando in piedi e velocemente, non ingrassa (?).
Mi sono detto che si potevano scrivere due righe [queste appunto] grazie a questo spunto ops spuntino.
Sono andato a vedere quindi il sito dell’agenzia che pubblicizzava il corso: lemidi.to.it
Delusione! del corso “in oggetto”, non se ne parlava affatto!
Pubblicità quanto meno ingannevole!
Il solito specchietto per le allodole.
Cerco quindi con google “tramezzinista”.
Non trovo molto. I risultati sono davvero pochi, uno tra questi è un blog.
Avendo letto queste righe
” la richiesta di tramezzinisti sul mercato del lavoro è quasi pari a quella di un laureato in scienze politiche, quindi faccio pure un affare” clicco proprio su quest’ultimo link.
Essendo, per caso, laureato in scienze politiche mi metto a leggere, a chiazze, il pezzo per avere conferma su quella che, evidentemente, mi pare essere una battuta.
Il bello del gioco della casualità è questo, come in un pozzo di san patrizio, mi sono capitate in sorte pagine scritte con uno stile che mi piace moltissimo: ironico, istrionico.
Quindi, se vi va, date un’occhiata a questo blog http://heidipunk.splinder.com/