venerdì, luglio 26, 2024

Ultime lettere da Stalingrado - Einaudi

E' un libro fondamentale. In alcuni film o romanzi fatti bene si intravedono aspetti, immagini, sensazioni che qui sono descritte dal vivo e vivissime, nonostante il tempo passato, appaiono ancora.
Sono una selezione di 39 lettere (senza destinatario né mittente, censurati) che partirono con ultimo areo da Stalingrado assediata dai russi.
In totale erano due pacchi di lettere che furono sequestrate dalla censura nazista per comprendere lo stato d'animo dei combattenti.
Dall'analisi - e dalla classificazione che se ne fece - risultò che:
2,1% erano favorevoli alla condotta della guerra
4,4% erano dubbiosi
3,4% decisamente contrari
33% senza opinione precisa indifferenti
Come si dice nella quarta di copertina e nell'introduzione:
"Non si può aggiungere un'altra lettera a queste trentanove: esse, che sembrano contenere e rivelare ogni esperienza umana, costituiscono una perfetta unità morale."
Adesso proprio "ogni esperienza umana" è eccessivo, ma in effetti c'è tanto.
Paradossalmente, accanto alle lettere decisamente funeree di chi aveva consapevolezza che sarebbe a breve passato a miglior vita, mi hanno colpito 2-3 lettere in particolare che di vita vissuta ne contengono parecchia.
La XXIV è oggettivamente "divertente" laddove il soldato accusa la moglie di essere generosa ossia troppo generosa tant'è che s'era fatta l'amante e lui quindi vuole divorziare. Oppure quella in cui il soldato scrive alla moglie di salutare anche la sua amante, in un triangolo finalmente reso "pubblico" o quella in cui un altro soldato si compiace e si stupisce di aver visto un bel film, che avrebbe voluto vedere in patria, tra le macerie di Stalingrado, seduti sugli elmetti o a terra "come dei negri". Da leggere.
Lettera XXIV pagina 45
"...ora che so come stanno le cose, ti rendo la tua parola. Non mi è stato facile, ma i contrasti erano troppo forti. Cercavo una donna con un cuore generoso, ma non fino a questo punto! Ho già scritto anche alla mamma e le ho detto ciò che deve sapere. Risparmiami, ti prego, la pena di citarti i testimoni e le circostanze che mi hanno dato la prova della tua infedeltà. Non nutro alcun odio per te, ti consiglio però di sceglierti una motivazione adeguata e di far presto le pratiche! Ho scritto al dott. F... che sono d'accordo per il divorzio. Se tornerò a casa, di qui a sei mesi, non vorrei trovar più niente che mi ricordi di te. Intendo rinunciare alla mia licenza in febbraio o marzo."

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