mercoledì, novembre 10, 2010

Mozione di sfiducia

La mutua ha, indubbiamente, dei vantaggi, specie se si prolunga per un po’ di tempo, a fronte di motivazioni valide naturalmente.
Si focalizzano meglio gli obiettivi, si pensa al futuro, si separano le cazzate dalle cose importanti della vita (…e, per quanto concerne queste ultime, la giornata di ieri non la dimenticherò mai), si scrivono post ascoltando “wild world” di Cat Stevens, si mangia quando si ha fame e non quando scatta la pausa pranzo delle 12.30, si legge un libro, si guarda (o ri-guarda) un bel film o una pessima TV.

Ieri sera era combattuto, mentre assistevo a “XFactor” sbirciavo ossessivamente il risultato del Toro (1-0 finale con goal di Bianchi contro – mi vergogno a scriverlo – tale “albinoleffe”…che più che una squadra di calcio mi evoca libagioni nordiche) su televideo.
Il mio tifo da stadio, non potendo andare all’olimpico, andava al mio idolo Nevruz Joku che un po’ ci fa ma un po’ è proprio fuori. Non sarà uno che eccede in virtuosismi vocali, ma ha una capacità di stare sul palco che apprezzo. Forse perché lo scemo a quel modo mi piacerebbe tanto farlo io.

Non sono “multitasking”, anzi seguire televideo ed ascoltare una canzone è già il massimo per me…ho così dovuto rinunciare allo zapping in favore di “Ballarò”.
Oddio Floris non è una droga al pari di Santoro – non che condivida ogni sua posizione ma adoro in modo feticistico ogni suo “Annozero”- ma a volte apprezzo qualche buon spezzone del suo programma.
Questa mattina, grazie al riposo forzato e a rai-extra, ho potuto riguardare la puntata di “Ballarò” sfuggitami ieri sera, tra gli ospiti prezzemolino Di Pietro e il ministro ai beni culturali.
A nulla è valsa la recente lettura del trattato di Voltaire sulla tolleranza. Appena vedo il ministro Bondi riemerge la mia anima nera. Quell’uomo mi irrita profondamente, sia per il suo aspetto fisico (lo so è scorretto) sia (e soprattutto) per le stupidaggini che dice.
Si parlava, alla fine della trasmissione, del recente crollo della casa dei gladiatori a Pompei.
La trasmissione, come dicevo, era quasi finita, Bondi prende la parola per una sua improbabile apologia finale.
La tecnica è evidente. Bondi parla senza dire nulla, lentamente, fa ampie premesse, giri di parole, non arriva al dunque: vuole che qualcuno lo interrompa per buttarla in cagnara ed essere poi salvato, come a scuola, dal suono della campanella.
Con diabolico cinismo, nessuno abbocca al suo giochetto. E’ la cosa migliore. Si farà male da solo.
Floris sfora i tempi previsti, lascia la parola al ministro, nessuno interrompe il suo nulla…
Panico! Bondi è evidentemente sotto stress.
Gli viene chiesto di chi sia la responsabilità politica dello scempio.
Bondi:”A Pompei non c’è una responsabilità precisa” (risate del pubblico).
Dice proprio così! Ma vergognati!

Floris chiede allora all’ospite collegato da Berlino, una professoressa di cui non ricordo il nome,
se può dare una definizione di “responsabilità politica”. Cos’è?
La professoressa chiude non con la definizione scolastica, ma dicendo, a chiare lettere, che un ministro non può non essere in grado di definire e individuare almeno le responsabilità di un settore sul quale ha – avrebbe – il controllo.
Ridicolo.
Alla fine rideva perfino Bondi di se stesso…
Bondi:”…edifici che hanno più di 2000 anni…”
Floris:”è crollato perché vecchio?”
Risate di tutti.
Bondi go home!

venerdì, novembre 05, 2010

La nipote da parte di fava e altri mignottismi

A settembre, dopo un mese di Australia mi mancava l’Italia.
Mi mancava addirittura il signor B.
Adesso, a novembre, vorrei tornare in Australia.
Forse è una questione filosofica, ossia non si è mai pienamente contenti
di dove o come si vive o, forse, nel “bel paese”, più probabilmente, stiamo “rabastando” il fondo del barile.

Parliamo di mignottismi e, badate bene, il mio neologismo non si riferisce in particolare al composito universo escort che, ahimè, conosco poco, non con quella profondità che vorrei.
La vicenda Ruby è comica.
Immaginare che il nostro chiami in questura per intercedere in favore di una minorenne, probabile escort, clandestina è fuori dal mondo...
ma è autentica “commedia sexy anni ‘80” la frase “è nipote di mubarak”.
Ecco questo è "oltre".
La definizione “repubblica delle banane” ormai ci sta stretta, siamo
alle battutacce alla Banfi, siamo la “repubblica della Fenech”,
che Dio salvi l’Edwige.

Rimpiango la facciata di presentabilità di qualche anno fa del signor B.
Erano improbabili gli slogan sui posti di lavoro e sulla rivoluzione del paese,
ma alla fine uno, in fondo in fondo, poteva anche porsi qualche dubbio: ti dicevi che forse se ti ripetevano alla nausea quelle cazzate poteva esserci un minimo di verità. Si poteva ancora sperare che tutto il circo messo su alla fine non fosse solo uno spettacolo di pagnacci. Potevi pensare che a non capire un cazzo eri tu, non loro.

Adesso invece il re è davvero nudo.
Quello che rattrista di più però non è il nonnino a cui piace la scolaretta,
sono tutti i parlamentari del Pdl che si prodigano nella difesa dell’indifendibile.
Un chiaro caso di mignottismo.
Se il re è nudo, i suo vassalli lo sono ancor di più.

Un tempo, quando la cloaca non era così palesemente scoperta, i berluscones avevano facile gioco a ripetere il mantra del capo sui punti del contratto con gli italiani o su altre buffonate simili (per esempio “la difesa della famiglia”).
Oggi le parole di La Russa e Frattini (due ministri della repubblica italiana!!!)
sono sulla stessa falsariga dei vari, improbabilissimi, Santanchè, Capezzone, Lupi e/o Ghedini, e mi fanno decisamente ridere.
Apprezzo il silenzio di Tremonti.
I commenti dei politici filo-B a queste vicende sono pazzeschi.
Si arrampicano sui vetri. Si contraddicono ogni tre parole perché la questione fa acqua da tutte le parti. Perfino l’abile Ghedini è in evidente imbarazzo.
Mi sono quasi diventati, umanamente, simpatici.
Mettono la faccia in TV per andare a fare delle figure assolutamente barbine.
E’ un lavoro e loro lo fanno.
Il problema è però che quello del parlamentare è un lavoro particolare.
Ossia questi signori sono lì in rappresentanza dei cittadini che li hanno votati (al di là di liste bloccate ecc), non sono (o non sarebbero)
“dipendenti” tout court del signor B.
Dovrebbero avere una dignità istituzionale e quindi, semplicemente, non dico andar contro il loro leader, ma tacere. Invece il capo chiede di mistificare la realtà e loro, immagino a malincuore, vanno da Vespa e cercano di farlo. Poveracci.
Mentire o cercare di modificare i fatti è ignobile anche perché l’uso di questi mezzucci è palese.
Sono puerili nel loro ossessivo voler negare la realtà, a loro per primi evidente.
Il dotto può sostenere l’una o l’altra tesi ma alla base ci devo essere degli argomenti, qui non ci stiamo più dentro.
Pensavo che un ministro che dichiarava che la casa gli era stata comprata a sua insaputa potesse essere il punto più comico della recente politica italiana, mi sbagliavo…mi mancava la nipote egiziana da parte di fava.

Nessuna speranza per il futuro, comunque.
Il signor B. con la sua geniale “meglio guardare le belle ragazze che essere gay”
ha infatti riguadagnato l’entusiastico sostegno popolare.
del resto dei difetti degli italiani (popolo e governanti cinici)
ne parlava già, nel suo blog credo, Macchiavelli!
Continuiamo a farci del male.
Siamo peggio dei tifosi del toro.