lunedì, giugno 30, 2008

la musica del demonio glamour

in realtà non è proprio quella di satana, ma è sicuramente indemoniata!
non mancate all'appuntamento glam-rock sabato 5 luglio '08 dalle 20.30 al parco della certosa reale di collegno (TO).
per i dettagli: glamattakk.net/

Assedio Canelli alzheimer

ieri pomeriggio sono stato a gavi...ero diretto all'outlet di serravalle scrivia in realtà. per anni pensando all'Assedio, pur essendo stato sia a canelli che a gavi, associavo la rievocazione storica di canelli al forte di gavi. in effetti quest'ultima location sarebbe molto più efficace!
canelli

wallpaper

basta con lo sfondo con le solite donnacce, con Costantino o
quelli del GF!
con del piero, Jeffrey Dahmer, marisa boniperti, i tramonti, le foto
dei nipoti, el che, silvio,
Moggi, la morosa, la morosa dell'amico, il moroso col perizoma,
il bacio di hayez e quello di breznev,
il logo di forzaitalia, lo slogan nologo,
la macchina figa, la moto cromata, i figli, il nonno, battisti, il
liceo con i compagni di scuola,
la madre, bondi, il padre, il padre di bondi, l'amante,
emilio fede, due fedi incrociate, i cuoricini,
Veltroni, De Gregori, La nazionale cantanti, Obama, la scritta "Juve
in B: allora Dio c'è!",
il testo che scorre de "per fortuna che silvio c'è", quello di "nu
jeans e na maglietta",
Il corano, Gesù, la mecca, la foto con i culi, charles manson,
la propria foto, la locandina di casablanca,
la foto rara di nespu al lavoro, il particolare dell'abito di cavalli, klimt,
il cane che lecca il monitor, il moroso di del piero col perizoma, il
tizio che lecca il tacco,
vasco, John Wayne Gacy,
i cavalli che corrono, la tigre che ruggisce, la foto di newton, le
donnacce...già detto,
gino strada+emergency, la fao, la nato, il forum PA, la pace, il wwf, il tibet,
lo screen-saver 3D, il bianco/nero, il mare+spiaggia maldive, quello blu di default...

Imposta il tuo nuovo wallpaper a basso impatto ambientale!
a grande richiesta!

lagoria mi ha promesso una realise 1.2 con panorama invernale invece dell'inflazionato azzurro windows

è un ragazzo che ha argomenti...

cari amici e in particolare caro lettore che ieri, una domenica estiva che chiedeva di esser passata in piscina, hai visitato il mio blog (monitoro i dati per capire quale tra le mie cazzate suscita maggiore interesse, non per altri fini ci mancherebbe!),
in questi giorni sto organizzando la festa di inaugurazione della casa che condivido ormai da un anno con la mia dolce metà (dolce quando ha bevuto vino bianco, beninteso).

orbene, i locali non sono molto ampi, ho quindi pensato di mettere gli invitati nelle condizioni migliore per sfruttarne gli spazi.
un po' come si fa nei barcamp, l'idea è di creare delle stanze (o dei luoghi) tematici.

in una festa infatti io non ho mai amato perdere tempo imbattendomi una volta nel gruppo che parla solo di alta-finanza o in quello che parla di bambini e pannolini. ma neanche in quello che parla di unghie, carta da parati, arredamento ecc
sono un asociale di merda...
mi sarebbe però piaciuto poter andare subito a trovare il gruppetto giusto, quello che parla solo di sbronze colossali, scorreggie letali, zoccole da sogno.

i temi (suddivisi per aree geografiche) ad oggi da me ipotizzati sono:
scale: inflazione alta? ripristiniamo la scala mobile!
garage: ipotesi di soluzione del conflitto arabo-israeliano
salotto: autoerotismo. una piaga o una risorsa?
cantina: barolo da meditazione o whisky?
lavanderia: i panni sporchi si lavano in famiglia?
ex camera disordine: huizinga o mazinga?
talamo: sex toys e punto "G", questi sconosciuti.
cucina: gossip. la vicina la smolla a tutti. arcuri-coco bis? la vicina quale, di preciso?
cortile: il toro cerca il bomber, chi compreresti? i soldi non sono i tuoi, sbilanciati pure!
balcone: droghe leggere o pesanti? TUTTE E DUE?

chi ne avesse altri meritevoli di approfondimento...si accettano consigli!
miao

mercoledì, giugno 25, 2008

settimo jouer

avevo ironizzato sul cinquantenario di settimo torinese...ma devo dire che le ultime due serate di festeggiamenti sono state decisamente piacevoli.
I love Setu!
nell'ambito delle celebrazioni per i 50 anni, sono stati organizzati una serie di concerti gratuiti iniziando lunedì sera, il 23 giugno, con roy paci e la "famiglia" aretuska, ieri sera si è esibito, per oltre due ore, max pezzali accolto da una folla sterminata e in tripudio. Probabilmente a seguire gli "883" - si chiamano ancora così? - c'era il doppio della gente radunata da roy paci, in splendida forma peraltro. Ma si sa che i gusti dei miei concittadini non sono particolarmente sofisticati [una parola cattiva sui "settimesi" non è mai sprecata: venite sabato sera a vedere irene grandi e capirete]. L'altra sera è salito sul palco un claudio cecchetto assolutamente vintage che ha lanciato un gioca jouer che è sempre un bel vedere.
Da non perdere il simpatico siparietto ad inizio concerto (il programma direbbe h 21...ma poi inizia sempre una quarantina di minuti dopo): il sindaco corgiat e l'assessore ghisaura vengono presentati al pubblico, non proferiscono verbo, salutano, lanciando in alto le mani, e si beccano i fischi del giovane pubblico. fischi, immagino, del tutto apolitici, probabilmente il pubblico settimese riesce a capire il significato della parola "sindaco", ma escludo categoricamente che riesca ad afferrare quello di "assessore alla cultura"...stop pessimismo: negli anni '80, a ben vedere, era ancora peggio e sicuramente per i 100 anni settimo avrà colmato il gap culturale con brandizzo.

venerdì, giugno 13, 2008

la peggiore della settimana.2

i miei nuovi boxer...

"fronte"


..."retro"

Out of the box

Moshe Bar:” In Italia i giovani non devono accontentarsi di andare in una grande azienda, del posto fisso da 50.000-60.000 euro all’anno.”

Da giovinetti, con i miei amici, parafrasando inconsapevolmente il titolo del post, si diceva “cagar fuori”. Con riferimento non tanto al pensiero, ma alle azioni.

Moshe Bar ha mantenuto, decisamente, un pensiero giovane.
Se qualcuno decidesse di liberare il posto di sopra…MI AVVERTA!

vedi top-ix.org/12-giugno-innovation

venerdì, giugno 06, 2008

messaggio promozionale

ieri ho acquistato il libro: "il portiere di riserva" ed ho iniziato a leggerlo. non male.

Immagine di Il Portiere di riserva

vedi: http://casaloma.blogspot.com/2007/08/centenario-torino-fc-jimmy-fontana.html

la peggiore della settimana

siamo tutti pubblicitari...

Parole inutili

"All'ombra dei cipressi e dentro l'urne confortate di pianto, è forse il sonno della morte men duro?"
I sepolcri hanno avuto in passato ed hanno tuttora una funzione civilizzatrice, dal modo in cui i vivi si rapportano ai loro defunti si misura una civiltà.
rimasi assai impressionato dalla visita dell’HÔtel des Invalides, a parigi.
Per “chi se ne va” finire in una fossa comune o nella piramide cestia è lo stesso, cambia qsa per chi rimane. Cambia ancora di più per chi al sepolcro ci stava andando, ma poi si è salvato.
Agli Invalides si onorano i caduti per la patria e, soprattutto, ci si prende cura, ancor oggi, dei militari anziani. Proprio qui lo stato francese aveva proposto di far riposare Lazzaro Ponticelli, l’ultimo reduce (italo) francese che aveva combattuto nella prima guerra mondiale. Ponticelli, morto nel marzo scorso, accettò solo la celebrazione di una messa, per non ricevere un trattamento privilegiato rispetto agli altri commilitoni, morti in battaglia.

questo l’approccio in francia.
Va bene, i francesi e, in particolare, i parigini sono simpatici come calderoli, ma da loro abbiamo da imparare. Ben diversamente infatti va da noi.
È molto irritante ascoltare, a profusione, la parola “eroe” associata a qualsiasi morto nelle “nostre” guerre, ops, “missioni di pace” in Afghanistan o in Iraq mentre dovrebbe essere associato solo a coloro i quali compiono gesta prodigiose, eccezionali per coraggio o ardimento.
Il fastidio viene soprattutto dal constatare che queste parole sono assolutamente vuote, inutili, benché pronunciate dai più alti rappresentati delle nostre istituzioni e pappagallescamente ripetuti dai giornalisti.
Non ci si ricorda più del trattamento riservato ai militari malati di leucemia reduci dalla ex-jugoslavia (o i militari feriti e dimenticati negli scontri in somali, sotto egida ONU) a rendere chiara l’assoluta pochezza di cotanto dolore, di facciata, nazionale basta ascoltare le parole del maresciallo ordinario Maniero, reduce di Nassirya. Maniero, affetto da sindrome post-traumatica da stress e con lesioni fisiche, alla domanda di come si senta risponde: (cfr. minuto 18) “Il termine più idoneo è dimenticato…abbandonato anche, si”. Lo stesso Maniero rifiuta l’etichetta di eroe.
il file è assolutamente da scaricare e ascoltare: si approfondisce anche il tema di una parola che non è pronunciata mai…”guerra”.
l’onore si rende non con le parole ma con le azioni: cure mediche, riconoscimento di vitalizi per i reduci che non potranno più recuperare l’idoneità fisica per continuare a fare il lavoro che si sono scelti.

In fatto di eroi veri vd: http://es.wikipedia.org/wiki/Lautaro

mercoledì, giugno 04, 2008

Io voglio una vita tranquilla

L’altra settimana sono andato a provare, per la terza volta in pochi giorni, le mie nuove lenti a contatto. È un anno che uso questo tipo di lenti...fino ad oggi quelle morbide per l’esattezza, queste, quelle nuove, sono rigide: durano un paio d’anni e costano 400 sacchi
(‘sticazzi’ ho pensato quando l’ottico ha sparato la cifra).
Da qui l'idea che è meglio esser certo di tollerarle. Un po’ come, per capirci, è bene fare per la fumna.

Le due prove precedenti erano state abbastanza disastrose, in particolare la prima: ho “pianto” per un’ora (per una fumna non mi era mai capitato…). Quest’ultima è andata benino.

Appena uscito dal negozio di via di nanni, svolto in via valdieri, nei pressi di piazza adriano,
in quel paesone che si chiama torino.
La mia attenzione, poco vigile per via delle lenti sentite ancora come oggetti estranei ed assai invasivi, viene fin da subito richiamata da un fastidiosissimo rumore di clacson.
La scena che mi si presenta è, per una città come la nostra, abbastanza inusuale:
una fiat punto grigio metalizzato è ferma, con le sue quattro frecce lampeggianti, esattamente nel centro della carreggiata, una strada a senso unico.
Pioviggina e fa freddo, giornata uggiosa direi anche un po’ del cazzo, a benvedere,
vorrei entrare in un bar per far passare in qualche modo le mie due ore di test lenti, “le lenti devono ossigenarsi” mi ha spiegato il signor arcona dell’ottica velcon…
ma son troppo curioso di vedere il tipo che ha lasciato la macchina in quel modo e, trullo trullo, è andato a farsi gli affari suoi.
Come me tutta una serie di fancazzisti, non si contano i pensionati presenti a frotte, richiamati dal rumore e dalle invettive degli automobilisti rimasti imbottigliati, si raduna sui due opposti marciapiedi per attendere il ritorno dell’originale automobilista.
Il barista mi chiede di avvertirlo quando sarebbe arrivato il tizio dell’auto, dovendo purtroppo star dietro il banco e non in mezzo alla via a gustarsi con noi la scena.
Passano 5 minuti, 10, ne passano 20 ma nessuno torna a recuperare l’auto.
Tutti guardano insistentemente verso alcuni ragazzi evidentemente non italiani, convinti che il reprobo debba ricercarsi, giocoforza, tra “di loro”.
Con manovre ardite qualche vettura supera l’ostacolo, ma quando arriva il furgone…beh quello non ci passa proprio.
Nel momento in cui inizio a “riprendere” la scena arriva il proprietario che, tra lo stupore generale, si giustifica semplicemente così: ”pensavo di averla posteggiata più vicino al marciapiede”, sale in auto e se ne va. Geniale e molto italiano.
Si sprecano le volgarità a commento: da chi, banalmente, lo manda a quel paese, a quelli che chiedono quanto e, soprattutto, cosa si sia fumato.
Finita la festa entro finalmente nel bar “Vulcano” per prendermi un meritato san simone e leggere le improbabili baggianate scritte su Tuttosport.
E’ proprio allora, ancora sull’uscio, che sento un commento salace:”quello lì deve essere di una certa squadra”…ed io, al volo, di rimando:”della juve!”
Ci mettiamo a ridere, anche lui, ovviamente, è del toro e giù battute su quella improbabilissima – ancor più di Tuttosport – maglia a righe.

Di tanto in tanto, riscoprire l’anima popolare e strapaesana di torino è sicuramente piacevole.
Rilassante. Tutto sembra più semplice, più umano.
Purtroppo aver due ore per cazzeggiare per la città senza metà e senza scopo sono un fatto veramente raro: bisognerebbe prendersele più spesso, sforzarsi per trovarle.
Come faceva il mio commilitone in quel di cesano (presso la scuola di fanteria) che mi raccontava che, quando era triste, invece di accendere il televisore o rintanarsi in una stanza a rimuginare, prendeva un pullman e girava per la città, dove, mi assicurava, ne vedeva di tutti i colori. Le cose riacquistavano il giusto peso.
Oddio lui era di napoli, ma anche a torino, specie quando incroci un gobbo, un po’ ci si può divertire.
Ho sempre pensato troverò questo e sarò saziato.