martedì, ottobre 30, 2007

tra OGR e IKEA

super giornata quella di sabato scorso! vado in fretta, mi piacerebbe averne memoria tra qualche mese, quindi procedo fissando qualche evento.
risolta l'annosa quistione degli arredi bagno, dopo tre mesi di precariato potrò finalmente pulirmi il culo prendendo la carta igienica dall'apposito supporto!
apparentemente è una piccola conquista, ma se ci aggiungi anche il porta asciugamano puoi avere il giusto valore del cambiamento.
chissà se si può fare pubblicità gratuita a Gedy...in via carlo alberto a turin.
probabilmente il DDL sull'editoria lo vieta, ma io la faccio lo stesso!
siamo andati in questo negozio e abbiamo trovato un ottimo rapporto qualità prezzo anche superiore a quei grossi centri - che non citerò - nei quali ci si reca pensando di spendere meno.
usciti dal negozio siamo stati alla camper...ops questa pubblicità!
dove kinder ha comprato un 40 e un 39. cioè non consapevolmente: l'abbiamo poi scoperto il giorno dopo. veloce kebab da demir, piazza adriano, il migliore di torino con carni solo piemontesi...lo dico per poter chiedere lo sconto la prossima volta. tra un rutto e l'altro, colpa di quella celebre bibita statunitense dal logo bianco su sfondo rosso, ci siamo recati alle Nuove, le carceri di torino.
non si andava a trovare parenti, ma a fare un giro adesso che son chiuse.
un gruppo di volontari organizza la visita al braccio femminile, a quello dei detenuti politici 1943-45, alla cappella e relativi cubicoli, al braccio della morte, quello che ospitava i condannati a morte nei giorni precedenti l'esecuzione.
il tour merita assolutamente. specie in questo che risulta essere un momento di transizione. ci sono poco soldi e di conseguenza "il museo" è sostanzialmente "nature", ossia è il carcere così come l'hanno lasciato i detenuti nel 1988 non offeso dai restyling per accogliere il turista con gadget e restrizioni di percorso, guide e brochure. E' l'anno zero, come lo era la venaria prima di ricevere i fondi europei, tenuta in vita dallo splendido lavoro dei volontari. diciamo che queste visite naif sono le più belle, le più autentiche. purtroppo non si possono fare foto...c'è già il copyright, ma in questo caso benvenga, servono soldini per portare avanti le attività. io il mio supporto l'ho dato acquistando un volumetto che parlava di padre ruggero cipolla che dal '44 e per i cinquant'anni successi fu il confessore all'interno del carcere. ovviamente le Nuove come la reggia si era anche pensato di tirale giù! facciamoci del male!

usciti dal carcere, dopo questo momento di evasione (immagine molto pop...meritava una foto il poster strappato di maradona in una cella che era stata un tempo usata per i partigiani condannati a morte e riutilizzata successivamente, a fronte di spazi diventati angusti, per contenere tutti i colpevoli, o supposti tali) ma anche di riflessione, abbiamo tentato il colpo gobbo: la visita alle OGR!



andata! trulli trulli ci siamo introdotti nell'edificio ottocentesco realizzato per effettuare riparazioni sui treni del regno d'Italia e poi utilizzato fino al 1995 e presto diventato location ideale per spot pubblicitari (l'ultimo della grande punto ad esempio) e film.
al telefono mi avevano detto che non c'era più posto per le visite guidate (le uniche possibili essendo un cantiere)...ma poi la faccia triste e la richiesta gentile hanno fatto sì che potessimo essere aggregati, pagando il giusto, all'ultima visita in programma.

fuggiti dalle officine ho portato kinder al paradiso del consumatore squattrinato: IKEA! niente alce questa volta, ma nuovamente tende! diciamo che è un po' la mia condanna e l'IKEA la mia prigione componibile!
lasciata la mia metà ho recuperato il tempo perduto sfrecciando a folle velocità verso il catino infuocato oggetto dei miei incubi notturni e dei miei sogni pomeridiani: lo stadio olimpico dove si sarebbe disputata una partita sulla carta interessante, torino-cagliari.
la faccio breve, mi sono divertito perché abbiamo vinto due a zero, ma non è statoun match particolarmente ben giocato da entrambe le formazioni. un grande foggia, buone giocate dei nostri, ma poca roba.
ok c'era un rigore per il cagliari.
tornato all'IKEA, ci siamo fermati in un ristorante interno del centro commerciale le gru per mangiare la volo una bistecca con patatine. "W il consumismo" ho pensato.
cercando di non essere beccato dal kinder mi sono sbirciato Napoli-juventus godendo come un porco nel vedere i gobbi prendere goals su rigori inesistenti!
con moggi non sarebbe mai successo e per dirla con beccantini "non c'è più religione". adesso, per bilanciare il rapporto torti/vantaggi, rimangono solo 109 anni di torti.

dulcis in fundo, siamo stati al medusa per vedere lo splendido ratatouille, la storia del topo gourmet, un bel film di animazione pixar-walt disney.
fine

lunedì, ottobre 29, 2007

labor limae

«Nei miei balletti ho sempre curato ogni cosa nei minimi dettagli, tutto è stra-importante, tutto! Anche lo smalto on my feet. Non lascio nulla al caso: ogni cosa è minuziosamente pensata, anche i dettagli più futili.»

giovedì, ottobre 11, 2007

web 2.0

è vero web 2.0 è solo una formuletta, uno slogan vuoto.
cosa c'è veramente dietro: chissà, boh.

dimenticate quindi le sterili possibilità del web 1.0 e comprendete finalmente, grazie a questo video, come può essere un approccio ricco,
un'applicazione che permette un'interazione evoluta e gratificante per l'utente.
in una parola cos'è sto web 2!

A-i na nija pì ant ël vin che ant l'eva*


Non ho ancora ben compreso se le iniziative di eataly alle quali ho preso parte recentemente, una “degustazione letteraria” e una serata “in cucina con i grandi chef”, mi siano piaciute così tanto per la loro qualità o per il fatto che il bicchiere di vino viene riempito ogni volta che lo svuoti.
Oddio oggi non è proprio il giorno adatto – sto ancora smaltendo i postumi della bevuta del giorno prima, reduce dalla serata con il grande chef – per porsi il quesito, ma indubbiamente il vino aiuta a star meglio.
Credo che una persona che ha dei problemi li possa sicuramente risolvere bevendo.
Lo so, è la banale parafrasi della pubblicità della sanpellegrino “bevo e sono felice”, ma nella sua semplicità è concetto validissimo.
Se hai un piccolo problema, fatti una bionda. Ossia bevi una birra, se poi vuoi farti anche una bionda ti rilasserai sicuramente.
Se i problemi iniziano ad essere più grandi, bevi una bottiglia di rosso. Sei nella merda? Apri un “jota e be”, come dicono gli spagnoli, l’amato J&B.
Prevengo l’obiezione dei più acuti.
Anche se problemi non ne hai, ma vuoi essere più brillante, bevi.
Sei timido? Bevi. Ad esempio elisa si è messa a bere e poi è andata liscia liscia con le domande allo chef della serata, marisa torta dell’osteria del castello.
Le domande erano anche bastarde:”come si fa la purea?”
O meglio a noi, che con molta difficoltà gestiamo i “quattro salti in padella” (che Dio li benedica), sembravano bastarde. Agli astanti decisamente no!
Non si era ancora spenta l’eco del quesito del mio cucciolo che un autentico moto di stizza e disgusto si era sollevato dai primi banchi dell’aula 2 di eataly, dove si teneva la serata.
Poi il clima si è fatto più sereno, anche gli altri partecipanti alla dimostrazione della Torta sono stati ammorbiditi da un buon nebbiolo. Continuavamo a guardarci male, ma con meno odio rispetto all’inizio.

Il menù proposto dallo chef prevedeva la cacciagione: quaglie con tartufo bianco, lepre al civet e, come dolce, pere cotte con zabaglione e caramello.
Fantastico! Un trionfo del palato e…della nostra maleducazione!
Suscitando ulteriore ribrezzo infatti io ho chiesto il bis (che proletario) di lepre ed elisa di zabaglione.
Avendo dato fondo anche al flute del cucciolo, sono uscito dall’aula satollo e un po’ alticcio.
Non pensavo più al GANTT del progetto X, né al taglio di budget su quello Y, ma neanche all’annosa vicenda dell’acquisto tende per camera da letto, salotto e cucina e la terribile immagine della scirea festante era qsi sbiadita…
Un uomo nuovo, almeno fino alle 6.45 del giorno dopo.


* Ne annegano più nel vino che nell'acqua

martedì, ottobre 09, 2007

sotterranea

se ero stato giustamente critico in passato sulla gestione della viabilità cittadina(cfr. post del 7 agosto) ovviamente oggi, con il prolungamento del tratto della metropolitana, lo devo esser meno.

Ieri ho preso la metro…che triste parlare come un bauscia!
Rifo: Ieri ho preso la sotterranea a susa e son sceso a porta nuova. il tratto è breve, neh, ma ho guadagnato lo stesso molto tempo, viceversa se fossi rimasto sul mio sadem (tratta caselle- to p.n.), sarei rimasto imbottigliato nel traffico in superficie per chissà quanto. figa, direbbe l’ambrosiano.

La cosa divertente era osservare gli altri pendolari. Tutti impersonavamo la stessa parte.
Ossia per non risultare provinciali, tutti facevamo finta di essere transitati mille volte per questa stazione nuova di pacca, inaugurata solo venerdì scorso in pompa magna dal “professore”.
Se un milanese ci avesse visti, sicuramente ci sarebbe cascato. Come qsi ci cascavo io.
Tutti sembravano conoscer bene il posto e muoversi non per curiosità, ma per consuetudine.
E’ vero, io non sono dei più furbi ma proprio tonto nemmeno. Vero è che la mattina son sempre più rincoglionito del solito…ma la recita era davvero ben fatta.
Oddio molto possiamo migliorare rispetto a roma o a milano, ossia c’è ancora troppa educazione.


La gente non si spinge, aspetta educatamente, non corre, non sgomita. Nessuna ombrellata - è anche vero che non pioveva - ma neanche nessuno che spingeva l’extracomunitario che aveva accanto sotto la carrozza in arrivo - è vero che tecnicamente non è possibile, essendoci le protezioni alle fermate.
Fortunatamente appena risalito alla luce, fioca, del giorno mi son subito ri-sentito a mio agio, fuori da un copione mal interpretato e dall’odore di pulito, o di plastica nuova.
Gente che spingeva per prendere il 4 o il 63 in via sacchi, ma mi ha fatto anche piacere ritrovare anche il solito pensionato che guardava torvo il marocchino mormorando tra se e se il suo “minchia a torrino non si può più girrare, non è più come una volta, diofa”.

Ho poi scorto tra la folla anche il bambino, amore, con la maglia di del piero che voleva salire lui per primo, benché arrivato per ultimo…
Ops è caduto dalla pensilina! Giuro l’ho colpito involontariamente, non l’avevo proprio visto.

a torino non l'avremmo mai detto, adesso però come preannunciava, mi pare, culicchia, possiamo darci il gancio biascicando: "allora ci si vede verso le 11 alla 're umberto', minchia"...

lunedì, ottobre 08, 2007

la voce del designatore

(ANSA) - Roma 08 OTT:
Collina chiarisce i dubbi circa il supposto fuorigioco di trezeguet in fiorentina-juventus.
Secondo le interpretazioni IFAB, trezeguet è sì in fuorigioco ma quando Frey distoglie lo sguardo dal francese per rivolgerlo in direzione del giocatore che calcia verso la porta lì inizia una nuova azione.
Frey ha "sanato" la posizione irregolare cambiando prospettiva visiva.
Se il portiere avesse continuato a seguire visivamente l'attaccante avrebbe garantito la continuità dell'azione precedente.

venerdì, ottobre 05, 2007

son contento!

ebbene sì! questo corso di difesa personale su base jeet kune do è stata proprio una bella idea. oddio quando l'istruttore cita le mosse in cantonese io e il mio cucciolo non capiamo una fava, ma quando siamo noi allievi a provarle capiamo che sono movimenti che dobbiamo certo acquisire. e' comune infatti fare - e subire - un gran male al compagno d'esercizio. il dubbio sul fatto che il movimento sia poi quello corretto rimane, ma vi assicuro che prendere un bel calcio sulla rotula o un dito nell'occhio è dolore assicurato. cool. il dito nell'occhio poi, per chi come me porta le lenti a contatto, è anche psicologicamente devastante. mi capita infatti di passare poi il resto della lezione a cercare di capire se ho ancora o meno la mia lente.
del resto, la componente psicologica è importante, ci dicono i maestri. trendy.
io ad esempio mi sto convincendo che devo far del male al mio cucciolo.
è per lei! quando la colpisco infatti soffro più io che non lei...ma devo farlo!
se poi non picchio duro non serve e allora giù botte.
è la storia dei "no". a volte è più difficile dire un "no" che tanti "si".
idem a volte colpire una carotide è peggio che accarezzare un clitoride.
no, no, non c'entra nulla il litigio della sera prima o il fatto che mi abbia destinato i prossimi 45 sabato mattina - che io passerei al balon - a cercar la tenda giusta per il salotto. non c'entra niente neanche l'invito a festeggiare i suoi genitori domenica prossima in contemporanea a torino-sampdoria...e neanche il fatto che io mi alzi tutte le mattine alle 6.45 e lei alle 8.30.
è del resto così bello vederla dormire saporitamente mentre io, senza accendere la luce, colpisco tutti gli spigoli presente in casa ed esco in strada mentre è ancora buio...non c'entra. anche svegliarmi alle 2 di notte, quando il cucciolo va a dormire, è un momento di discussione e condivisione che amo attendere. easy.

alla prossima lezione mi presenterò con la tua nuova e quando arriverà anche il testo che ho ordinato:"il tao del dragone" del maestro bruce lee non mi fermerà più nessuno!

martedì, ottobre 02, 2007

in tutta verità

il lettore più attento attenderà il commento sulla partita di domenica sera, il derby. scrivo solo adesso perché solo oggi mi riprendo dalla terribile mazzata. c'è, tra gli "amici" gobbi chi ha speso anche belle parole, ammettendo il grosso culo, chi ha detto che il goal era regolare ma solo per i cavilli del regolamento...beh poco importa! conta solo la palla nel sacco e la brutta sensazione che ne è seguita.
l'onore delle armi dei vari buffon, pettiti, del piero e trezeguet fa comunque piacere...l'antipatia resta per tutti gli altri.
eppure era stato un week-end piacevole fino al 93 della ripresa.
venerdì sera io e il mio 'kinder' siamo stati a degustare e ad ascoltare quanto proposto da luca glebb miroglio, una serata bellissima, presso eataly, continuata all'unione industriale. qui, in via fanti 17, beccantini e gramellini, accompagnati da cobolli e cairo, presentavano i testi con i quali "La Stampa" - un giornale di torino lievemente schierato a difesa degli interessi della famiglia regnante, la casata degli agnelli - ha monetizzato anche il derby! la serata è stata comunque piacevole. il libro non l'ho comprato però! al massimo lo ruberò al prossimo salone del libro, ma comprarlo mai! cioè i libri sarebbero due...ma con tutta la stima per beccantini il suo proprio non riuscirei a leggerlo. oddio ho letto sicuramente di peggio ma preferisco colpirmi i testicoli con una mazza o al limite, parafrasando guccini, farmeli massaggiare da qualcuno.
devo ammettere, in questo bagno di sincerità, addirittura ho trovato non troppo antipatico il nobile cobolli gigli vien dal mare...ma adesso stop elogi alla goeba. Certo devo rilevare che a fronte di un alessandrino - meneghinizzato quanto vuoi, ma sempre nativo della ridente masio - e di un torinese trasferito a roma loro rispondevano con un bolognese, che vive a milano, e un milanese (antico vassallo della dinastia motorizzata torinese, già dirigente de "La Rinascente")...ma tant'è la vecchia signora è la baldracca d'Italia ops, scusate, volevo dire la peripatetica d'Italia, non poteva essere diversamente.
tra i granata mi ha fatto piacere vedere ossola, sala, culicchia e, soprattutto, michele ferrero ormai diventato il mio guru per quanto concerne la "passione granata".
chiusa la serata di venerdì subito a nanna per un sabato intenso.
domenica, prima della mia gara "tirata" a fenis nel pomeriggio e quella sfigata della sera, ho partecipato al torino today tour organizzato da urban center, ossia una rilettura dei lavori effettuati a torino dal '94 in poi.
il raddoppio del politecnico, la spina 1, la 2 e la tree - come direbbe mike - l'area dell'environment park ecc.
la serata cercherei di dimenticarla, essendo stata dedicata alla festa di inaugurazione della nostra casa con i parenti.
riepilogando tante cose da ricordare ma un paio da dimenticare.
purtroppo il tocco di dellafiore, peraltro autore di una bellissima gara, e quello di trezeguet saranno indelebilmente fissati nella mia memoria.
forse è proprio vero che noi granata viviamo di ricordi...
arvezi!
 
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