mercoledì, novembre 25, 2009

scale mobili

mi piace fare vignette a mano libera solo quando eventi banali e quotidiani mi "chiedono" di farlo. mi piace prendere spunto dalla realtà...
ultimamente quest'ultima ne era stata avara.
ieri sera ho assistito invece ad uno di quei dialoghi cinematografici che meritano un disegnino naif.

siamo sulle scale mobili che dalla metropolitana portano al piazzale XVIII dicembre...a porta susa, per capirci.
io mi trovo per caso sullo stesso gradino del bambino (avrà avuto tra gli 8 e i 10 anni), appena sopra di noi la madre. magrolina, nervosetta. pisellabile solo a fatica, non suscita il mio interesse.
quest'ultima si gira verso il figlio e chiede in prestito il cellulare, avendo lei esaurito il credito sul suo e dovendo avvertire il "papà" del loro arrivo.
il bambino, sul perfettino e con l'aspetto del noiosissimo primo della classe, non è entusiasta di prestare il cellulare...la madre, osservando la titubanza del pargolo, lo incalza con un monito:"dai...non fare il bambino".
lui, perplesso, la guarda e chiarisce:"ma io sono un bambino!"
benché l'imberbe avesse la tipica faccia del bambino serio e studioso, quello che prenderesti a sganassoni tutto il giorno se la madre non ti vedesse, l'ho trovato geniale.

giovedì, novembre 19, 2009

good news - lula nun fa lo stupido

ieri sera, incredibile, la pensavo come vespa. starò invecchiando.
ma la vicenda battisti mi pare chiara.
probabilmente non lo è per governo francese e non lo era per il governo brasiliano.

cesare battisti è un delinquente comune che ha ucciso un poliziotto della digos, andrea campagna, ed è implicato - e già condannato in contumacia - per l'uccisione di altre tre persone (un maresciallo della polizia penitenziaria, un macellaio e un gioielliere: tre poveri cristi non certo l'impersonificazione del capitalismo che i pac in modo pecoreccio e confuso cercavano di combattere).

la notizia che il tribunale federale brasiliano ha concesso l'estradizione - l'ultima parola spetta ora al presidente lula - è una good news una buona notizia, come quella che il programma "report" distilla dopo aver raccontato le cose che non vanno...e di cose che non vanno ce ne sono tantissime!
vedi la privatizzazione dell'acqua o il vespa che difende cosentino ("poveretto") perché l'imputato in odore di mafia apprende le notizie riferite ai suoi problemi giudiziari prima dai giornali che dalla magistratura.
ok! non dovrebbe andare così: ma la sostanza delle gravissime accuse vogliamo "anche" prenderla in considerazione?

giovedì, novembre 12, 2009

tranione? a casa!

leggendo l'eneide al liceo ho iniziato ad interrogarmi in modo più consapevole sul concetto di "pietas".
forse la parola "pietas" neanche l'avevo mai sentita prima...
la pietas, per me, è poi diventata uno degli aspetti più affascinanti di enea stesso
(non avevo ancora installato "call of duty" sul mio pc...che non avevo per altro).
ricordo, lo ammetto, anche didone come una eroina desiderabilissima (una sorta di naomi campbell).
dell'eneide altro non mi sovviene, se non la fatica che può aver fatto enea a caricarsi sulle spalle il vecchio anchise.
anche perché doveva esserci una qualche illustrazione che deve aver colpito la mia memoria visiva.
non ricordo invece, benché vecchio guerrafondaio, le battaglie e gli scontri narrati nel poema.

probabilmente invece il nostro "carlo" ha letto con maggiore attenzione non già l'opera virgiliana,
ma solo qualche commedie latina,
rimanendo forse affascinato dal tranione di plauto,
il servo astuto.

carlo infatti è più realista del re.
o meglio più berlusconiano di berlusconi.
alla bondi, alla bocchino per intenderci.
è sottosegretario alla presidenza del consiglio e non ha mai riscontrato la mia simpatia.
parlo dell'ex dc carlo...giovanardi.
la pietas è transitata nella misericordia cristiana, un aspetto evidentemente sfuggito all'ex dc che, in quest'ultima settimana, ha proprio oltrepassato il limite: le sue dichiarazioni su cucchi - arrestato e massacrato di botte - sono semplicemente vergognose.

mi domando perché a fare la fine di cucchi siano sempre e solo gli "ultimi". gli indifesi.
si ha forse memoria di un boss ucciso a furia di percosse?
no. in quel caso un occhio lo chiuderei anche, con buona pace del fatto che lo stato non può (non dovrebbe) scendere al livello di chi persegue, indipendentemente dalla natura del reato commesso.
purtroppo è facile (e da vigliacchi) essere forti coi deboli e deboli con i forti.
nei fatti e nelle parole è quello che è successo con cucchi.
vorrei sentire il parere di giovanardi sugli sviluppi del caso cosentino...
ossia il candidato in pectore per la regione campania fino a qualche giorno fa.
ma come è ipotizzabile anche solo pensare di presentare cosentino non dico come governatore,
ma come rappresentante dei genitori in una classe di bambini dell'asilo?

è evidente che cucchi aveva i suoi problemi...
tanto evidente che ogni commento mi pare superfluo.
mi colpisce e disgusta quindi la mancanza di "pietà" di giovanardi.
l'assoluta insensibilità che denota un vuoto totale,
la vicenda fa emergere la sua pochezza e la sua aridità culturale.
una mancanza di umanità preoccupante.
anche turandomi il naso, non potrei mai votare questo ex dc.

giovedì, novembre 05, 2009

enzimi al bar sport

lui ha più di sessantanni, probabilmente in pensione, ricorda, fisicamente, placido, l'attore. si, è un bell'uomo. cliente.
l'altro ne ha poco meno di sessanta e, dico io, sogna la pensione, è un po' sovrappeso, ma spaccia un approssimativo savoir faire che lo rende accettabile e professionale, ad un occhio distratto almeno. lavora come barista, serve ai tavoli, da dipendente.
lei è sui trentacinque, lavora sicuro. mora, gradevole, uno sguardo poco malizioso.
se fosse meno tonta potrebbe apparire più interessante. deve essere una capra. anche lei cliente che fa colazione al bar.

i protagonisti di questo involontario (in divenire? boh) triangolo tutte le mattine inscenano un teatrino
che è la prima cosa, al mattino, che mi suscita un lieve divertimento.

il canovaccio è sempre lo stesso, ma qualche battuta cambia ogni mattina.
come cambia la mise di lei, ovviamente oggetto del desidero e del blando, sabaudo, falso-cortese, contendere, qualche volta, quando la sua scelta sull'abito è più sbarazzina, qualche sguardo in più, ossia il mio, lo ruba anche. lo ammetto.
appare leggermente burrosa e, anche per questo, più desiderabile.

i primi due, maschi, benché ingrigiti, sono meravigliosi.
pendono letteralmente dalle labbra della femmina. storia vecchia come il mondo, direte voi. certo.
lei è una sostenitrice ultrà della seconda squadra di torino, quella della nota casa automobilistica, per intenderci.
loro, forse per questioni di età, tifano il toro.
lungi da me l'idea di criticarli, di fronte alla bernarda al "cuor" non si comanda.
li trovo meravigliosi poiché, è evidente, se la cliente non fosse burrosa, lievissimamente felliniana,
ma vecchia carampana non la degnerebbero di un minuto di attenzione.
invece leggono e si documentano per poter poi interloquire con Lei che conosce a memoria
la formazione della gobba e segue ogni sua partita.
passa una buona mezz'ora a leggere le incredibili cazzate che tuttosport propone a piene mani.
ma come si fa a leggere per mezz'ora quel giornale?

l'altra mattina è arrivata a dire che ha pianto in occasione di una sconfitta della vecchia e bastarda signora.
è solo di fronte a questa immane cazzata che il placido, dopo mesi di guerra di trincea, l'ho visto andar in difficoltà:
come assecondare una che spara certe castronerie?
dopo un attimo di incertezza il nostro però ha subito recuperato terreno
sdrammatizzando con una battuta simpatica, dicendo che, forse, per queste cose non è il caso.
cosa dovrebbe fare, viceversa, un granata?

è bellissimo vedere gli ingrigiti attaccare la preda con calma e sapienza.
sicuri che è la goccia che scava la roccia, non l'impetuosità di uno schizzo ops di un getto d'acqua.
quale rara saggezza porta in dote il capello bianco.

come enzimi all'assalto di una macromolecola, fino all'inevitabile vittoria.
una battuta qui, un lieve apprezzamento là.
sempre un bel sorriso, sempre una cortesia affettata.
l'uno che cerca di essere più simpatico dell'altro. come al liceo con la compagna fica.
insomma una melassa che ti rende imbevibile il cappuccino e ti fa venir su la brioche e
di fronte alla quale devo nascondermi con maggior cura dietro al mio giornale,
per non farmi sgamare. occhio sull'articolo della bugiarda,
ma orecchio attento ad ogni imperdibile scenetta.

ma come è bello farsi i cazzi degli altri!
PS.: sbaglierò, ma non gliela darà mai

martedì, novembre 03, 2009

sunrise vertical

domenica scorsa, primo novembre, per caso, sperso tra le risaie del vercellese mi sono imbattuto in questo cimitero abbandonato, in uno scenario quasi (sullo sfondo le ciminiere nucleari di trino...) incontaminato.
ho provato una forte emozione e per un po' mi sono elevato a pensieri più profondi
rispetto ai miei soliti, da trivio.



Visualizzazione ingrandita della mappa