martedì, giugno 28, 2011

sarò la tua birra

ieri alla coop
prendo due birre rosse artigianali.

vado alla cassa.
una birra posta all'inizio del nastro trasportatore, una alla fine.
la commessa passa la prima birra.
il codice non viene riconosciuto.

mi dice:"il codice non viene riconosciuto"
io penso:"e sticazzi?"

accantona con fare risoluto la mia birra tra i prodotti non acquistati.
passa tutti i restanti prodotti e arriva alla seconda birra.
come sopra.

io capisco l'antifona: non c'ha voglia di recuperare in altro modo
il codice.
però non mi dice esplicitamente: "ehi panzone, non mi rompere i maroni, le birre le prendi la prossima volta".
una risposta che avrei accettato di buon grado.

la sua mancata dichiarazione suscita in me una risentita volontà
di acquisto indipendentemente da qualsiasi situazione ostativa.
non dire mai al bambino di non prendere o toccare proprio quella cosa lì:
non ne potrà fare a meno!

io, che sono un bambinone, dico in modo chiaro e fermo: "io le birre le voglio prendere".

la gente in coda inizia ad essere insofferente.
penso: "cazzo sono quello che di solito mando a stendere quando
sono io ad aspettare".

penso ancora: "si fottano".

la commessa telefona a qualcuno per avere il codice del prodotto.
non basta avere il prezzo che peraltro mi offro di andare a verificare non ricordandomelo più.

la telefonata è infruttuosa: nessuno se la caga.

la commessa mi dice: "è urgente?"

fantastico!!!
io sorrido e dico:"non è urgente (sottolineando il termine assolutamente inadatto al contesto)...mi voglio solo bere una birra stasera."

alla quarta telefonata, dopo aver fatto passare due clienti (giovani maschi sicuramente bevitori di birra) assai divertiti dalla scenetta
(uno mi ha detto:"mi sa che non la bevi la birra" e l'altro - una volta arrivato il codice - "gustatela lentamente".
entrambi con complicità e in tono scherzoso).

prendo le birre e me ne torno a casa.
ovviamente non me le sono poi bevute.
...in effetti non era così "urgente".

lunedì, giugno 27, 2011

umarell tutta la vita!

è tutto merito di antonio. lo dico subito. grazie anto.

quando riesci a dare un nome a qualcosa tutto è più chiaro.
e provi un sottile piacere.

per anni i vecchi che osservavano i lavori li ho sempre chiami "i vecchi che osservano i lavori", finalmente potrò chiamarli col loro nome: "umarelles!"

no, no, non sforzatevi di pronunciare il termine nella perfida e ambigua lingua di albione: è dialetto bolognese!

io voglio diventare un umarell. sia chiaro.
si, lo so, ci sono già tanto vicino.
ma è anche un po' da sbruffone dire così, su due piedi, di esserlo:
lo si diventa dopo anni di osservazioni!
io sono all'ABC

approfondiamo il tema:
libro
se ti è piaciuto il primo...secondo testo!
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venerdì, giugno 24, 2011

american life

5 minuti prima della pausa pranzo,
vado sul sito e leggo tutti i motivi per i quali dovrei comprare il prodotto.
salgo in auto e 5 minuti dopo mi presento all'apple store di grugliasco e nel presentarmi recito: vorrei
un mac perché "è un computer superiore", "ha software che mi servono", "ha il sistema operativo più evoluto al mondo" ecc
il tutto per prevenire il venditore ed evitarmi il suo tentativo di spiegarmi perché dovrei comprare un mac. non amo quelli che cercano di smollarmi qualcosa. battone escluse, beninteso.

finisco l'elenco. non ho dimenticato nulla.
faccio una fatale pausa di pochi secondi e il simpatico ragazzo con maglietta blu savoia e mela mezza masticata mi chiede: perché vuoi comprare un mac?

mi cadono le balle ma
in quel momento ho capito quanto può essere rischiosa la dottrina (e la "programmazione") del pensiero di steve!
l'ideologia del "semo er mejo" è talmente forte che il ragazzo avrà sì ascoltato con poca attenzione le mie parole,
ma era troppo grande la voglia di porre quella domanda (evidentemente rituale)
per ascoltare una risposta incompleta e poter aggiungere qualcosa.
sottolineando che loro sono ragazzi fatti cor pennelllo, e i clienti fanno innamorà.

ho provato il MacBook PRO 15...mi sembra, lo ammetto, che valga tutti i suoi
1749 euro: ma benché stanco del mio PC, dovendoci pensare un po' su, ho
optato per un BCO di McDonald's (si quella porcata con surrogato di provola e cipolle)
e una scatola con 3 gamberetti fritti (2.20E)
dal delicato retrogusto di cartone, sorseggiando una media di cubetti di ghiaccio con
spennellata di coca-cola.

I love Amerika!