lunedì, luglio 25, 2016

Sempre i soliti

Quando vidi le prime partite del Toro allo stadio, al vecchio Comunale, non ero più giovanissimo.
Avevo circa dieci anni.
Mi colpì la prospettiva, i giocatori erano così vicini e poi quel colore acceso delle maglie.
Nessun campione, ma schiumavano esuberanza agonistica, ti trasmettevano un'idea di forza, di fierezza. Potevano anche perdere, ma li vedevi infuriarsi se ciò avveniva.
Noi li sostenevamo con forza, ma senza rabbia.
C'era anzi gratitudine perché vedevamo che loro facevano in campo quello che avremmo fatto noi.
Adesso, a distanza di oltre trentanni, le parti si sono invertite.
Noi rabbiosi sugli spalti, loro freddi, razionali e distaccati in campo.
Ci dicono che dobbiamo riconoscere il valore dell'avversario e saper accettare una sconfitta...
Ma noi non saremo mai come ci vorreste.
Noi siamo sempre i soliti.



lunedì, luglio 11, 2016

Viù

Una cosa della quale mi dispiaccio molto è l'esiguità dei ricordi legati alle migliaia di gare che ho arbitrato dal 1991 ad oggi.
Com'è possibile ricordare così poco? E' un vero peccato. Qualche collega mi dice di ricordare tutto. Io ricordo una decina di episodi!!!
Però a volte per caso altre volte perchè finisci in un paese che capisci subito di "conoscere", qualcosa riaffiora alla memoria.
Ieri è stato così. ero a Viù, in piscina con la famiglia.
Lì accanto ho visto un campo di calcio a5 con una gradinata per il pubblico. Ed ecco l'amarcod.
Adesso non ne ho la certezza, ma è altamente probabile che lì abbia arbitrato almeno una gara.
Non ho voglia di andare a fare le verifiche del caso, anche perchè non è fondamentale ai fini del racconto.
Mi pare quindi di ricordare un episodio particolare, seduto su quelle gradinate
c'era una persona corpulenta, questa la ricordo bene nonostante gli anni passati, che a fine primo tempo o a fine del secondo venne verso di me con atteggiamento minaccioso.
L'affronto, come ho sempre fatto in questi casi. Come spesso capita, il "signore" corpulente diventa subito meno
aggressivo di quando è mischiato tra il pubblico, dove si sente sicuro, a sparar cazzate, passa all'istante dal "vaffanculo", "bastardo" al Lei.
Questa cosa mi ha sempre fatto molto ridere.
Continua a insultarmi, merda! Dammi uno sganassone adesso che mi hai di fronte! eh no...
Ovviamente l'arbitro ha già capito di avere di fronte un emerito coglione.
In pratica l'attrezzo mi mostra il suo cronometro per farmi notare che, in basa al suo orologio, la partita non era ancora finita (o doveva esserlo prima).
Io gli chiarisco che a me del suo orologio non mi interessa nulla e che l'unico cronometrista della gara, una partita di serie C, da regolamento, sono io.
Il tipo che si aspettava forse che avrei preso in qualche considerazione il suo orologio sparisce e fortunatamente non lo ritroverò più.
Mentre sono lì a pensare, con un sole che ti ammazza, in un attimo di riposo dall'assalto dei bimbi,
e sempre rimanendo in ambito calcio a5, mi ricordo di un altro episodio particolare.
Siamo in un paese appena fuori Torino, la partita è molto dura.
Episodi contestati, un espulso, qualche minaccia di morte.
Torno a fine gara nello spogliato e, poco dopo, entra il fenomeno,
Fa il professorino. Fintamente beneducato, mi intima senza possibilità di alternativa di mostrargli "subito" il referto per vedere cosa ho scritto circa gli episodi contestati.
La richiesta non sta nè in cielo nè in terra.
Una felicità profonda sale dentro di me. come prenderlo per il culo nel modo più efficace?
Penso velocemente. Un vaffanculo non è nel mio stile e non mi darebbe soddisfazione come del resto spiegargli che lui è una testa di cazzo ed io non sono tenuto a mostrargli nulla.
Alla fine opto per un sibillino: "come faccio a mostrarLe qualcosa che non ho ancora scritto e che, in ogni caso, non scriverò certo adesso?"
il professorino parte con i "lei non sa chi sono io", "telefonerò a...", "parlerò con...".
Io, sicuro della bontà delle mie decisioni e, soprattutto, della mia buona fede chiudo la conversazione con un:"faccia come crede, buonasera".
Ovviamente mai più sentito e visto direttamente o indirettamente.
E' difficile da capire per chi non pratica, ma quanto mi mancano queste teste di minchia!