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martedì, gennaio 16, 2024

'L "Grande Torino"

Côme ‘na storia, quasi. Scôtè: “’Na volta j’era

‘na squadra turineisa, ‘na squadra forta e fiera.

A la piegavô an pochi, përchè l’era d’assel,

a la spôntavô nen: l’ha mach pôdôlu ‘l cel!


E chíel ch’a lô savìa, a l’era grev côl dì

ëd lacrime pesante. Le nivôle sôn lì

a pochi pass da tera…e lôr vôlavô pian,

pôntavô su Turin, tôrnavô da lôntan…


Superga, su ‘n côliña, cha speta, grisa, fërma,

tërmôla sôta ‘n côlp,  ‘nt le nivôle së stërma…

A veul nen feje ‘d mal, no, no, veul nen tradìe:

stí fíeuj l’han tanta fiusa, sôn lì…l’a deuv rapìe.


Quaidun pì ‘nnsù che nôi a l’ha vôrssù côsì.

A l’ha fôrgiaje prima, samblaje s-ciass, unì

sti unich giugadôr ant una sôla morssa,

dë spirit generôs, scatant: ‘na sôla forssa.


Un “foot-ball”, ôndes fìeuj an maja granatôn

e singh scudet ëd fila. Da meuire d’emôssiôn!


Për nen dësperdie ‘nt j’ani côn ël passè ‘d l’età

l’ha dëstissaie ‘nssema, l’ha piaje ‘nt ‘ns brassà.


El cheur dël vej Turin l’è fulminà: ‘na sort

parìa l’è mach un seugn…l’a lôr sôn tuti mort!

A sfilô për le strà a spale: i giugadôr

ch’ai portô a marciô e piôrô, frustà da tant dôlôr.


An testa la bandiera: ‘nt ël rôss a rampía ‘l Tor

lusent, a rendio ômagi, ant i so ricam d’or.

E peui Turin, Turin, tuta Turin l’è lì

Ch’a prega ‘nginôjà, përchè peul nen fè ‘d pì


E lôr adess lassù? ‘Nt gir ëd fantasìe

j’anmaginôma a gieughe dë splendide partìe:

s’a guardô la côliña da ‘dôva l’han pià ‘l vol

a mandô giù ‘n basin e peui a tirô “goal”!”


Côme ‘na storia, quasi, un seugn:”’Na volta j’era 

‘na squadra d’invincibii, ‘na squadra forta e fiera.


Concetta Prioli

Poetëssa an lenga piemontèisa. 

Nassùa a j'8 dë dzèmber 1919, mòrta ai 16 dë stèmber 1990.

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Traduzione:

Il "Grande Torino"

Come una favola, quasi. Ascoltate: "C'era una volta 
una squadra torinese, una squadra forte e fiera.
La piegavano in pochi, perchè era d'acciaio,
non la spuntavano: solo il cielo l'ha potuto fare!

Per lui - il Cielo - che lo sapeva, quel giorno era difficile
di lacrime pesante. Le nuvole sono lì
a pochi passi dalla terra e loro volano piano,
puntavano su Torino, tornavano da lontano...

Superga, sulla collina, aspetta, grigia, ferma,
trema sotto il colpo, si nasconde tra le nuvole
Non vuole fargli male, no, no, non vuole tradirli:
questi ragazzi hanno tanta fiducia, sono lì...

Qualcuno più in alto di noi ha voluto così.
Li ha forgiati prima, stretti insieme, uniti
questi giocatori unici in una sola morsa,
di spirito generoso, scattanti: una forza unica.

Un "Football", undici ragazzi in maglia granata
e cinque scudetti di fila. Da morire dall'emozione!

Per non separarli nel corso degli anni con il passare del tempo
li ha spenti insieme, li ha presi tra le sue braccia

Il cuore del vecchio Torino si è fulminato: la sorte
sembrava solo un sogno...là loro sono morti tutti!
Sfilano per le strade sulle spalle: i giocatori
che portano le salme, camminano e piangono, sferzati da tanto dolore.

Alla testa la bandiera: nello sfondo rosso scalpita il Toro
lucente, a rendergli omaggio, con i suoi ricami d'oro.
E poi Torino, Torino, tutta Torino è lì
CHe prega inginocchiata, perchè di pi non può fare

E loro adesso lassù? Nella fantasia
già li immaginiamo a giocare spledide partite:
ci guardano dalla collina da dove hanno preso il volo
e ci mandano bacini e poi tirano e fanno "goal"!

Come una favola, quasi, un sogno: C'era una volta
una squadra di Invincibili, una squadra forte e fiera.

mercoledì, febbraio 15, 2023

Perchè tifo "Turin"

Tifo "Turin" perchè da sempre l'hai tifà

per la squadra ca pòrta 'l nòm dla mia sità.

Perchè 'l color dla soa bela bandiera 

a respecia na passion fòrta e sincera:

Ross come 'l sangh, come 'l feu come 'l vin:

eccò perchè, cari amis, tifo "Turin".

Perchè a pòrta stampa sel sò scuèt

un-adle bestie pi bele: en torèt

En torèt ca raspa comn 'l pe la sabbia

e da le soe naris a sbufa tanta rabbia.

Rabbia 'd bataia contra ij "Matadòr"

ca son fòrse pi fòrt, ma genà dal "Tor".

Tocà sovens da tanti, tròpi colp de spà,

a l'è sempre arpiasse, a 'è sempre arpiasse, a l'è mai crolà.

Le £"Banderillas" dla sfortun-a pi sfacià

a l'han ferilo, si amis, ma mai massà.

La spa caj farà pieghè ij ginoj l'è 'n cor nen nà,

a son ancora fòrt ij sòj crij, le soe cornà.

E adess pi che mai continoa a marcè drit,

onest, coragioss e 'n sima a tutt: Polit.

Mister, gieufìgador: ment e brass del nòstr Torèt

regalene prest se i peudi: na copa, ne scudèt.

Noi dal bòrd del camp sempre pront a criè

con tanta passion sportiva: Toro Olè.

Perchè mi cherdo 'n Ti; perchè 't veui bin

per tut l'òn chi l'hai dit: Mi tifo "Turin".

(ritaglio di giornale trovato in un libro sul Torino in un mercatino dell'usato)

lunedì, maggio 04, 2020

Quel giorno di pioggia - 4 maggio 1949 ore 17:03

Quel giorno di pioggia bambino lo sai
che il cuore mio a pezzi non scorderà mai
sul viso una ruga che prima non c'era
lo sguardo nel vuoto quel vuoto che sai

Quel giorno di pioggia ti dissi com'è
la vita ti vive senza un perché
vita che scorre pian piano lontana da me
quel giorno di pioggia tu forse ricordi qual è
quel giorno di pioggia tu forse ricorderai che

Quel giorno di pioggia la stanza era densa
la tua espressione era di circostanza
le mani mai ferme portate alla bocca
e gli occhi tuoi gonfi guardavano me

Io risi poi piansi fai un po' come vuoi
la pioggia batteva sul viso tra noi
batteva sul nostro dolore più vivo che mai
quel giorno di pioggia tu forse lo ricorderai
quel giorno di pioggia tu forse non lo scorderai

Quel giorno di pioggia non pioverà più
col tempo si cambia e cambierai tu
si cambia con forza o forse non so
si cambia per forza ma non scorderò

Quel giorno di pioggia lo schianto nel cielo
che spense in un lampo il Grande Torino
quel lampo che porta il ricordo per chi non c'è più
quel giorno di pioggia io spero non torni mai più
quel giorno di pioggia io credo non tornerà più

Bacigalupo, Ballarin, Maroso,
Grezar, Rigamonti, Castigliano,
Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola
...e tutti i cuori granata che non battono più

[Sensounico]

lunedì, luglio 22, 2019

L'importanza dei preliminari

PAZZO PER IL TORO
Sinceramente non so se son così di mio, cioè fuori di testa, o se è “lui” che mi ha reso così.
Forse è colpa sua, del Toro…mi piace pensarlo almeno, a mia parziale discolpa.
Mentre il mio collega sogna probabilmente - e vanamente - una "notte magica" a Istanbul, il sottoscritto questa notte è riuscito ad avere questo “incubo”.

Calcio di rigore per il Toro in terra d'Ungheria. Non so bene chi lo batta, in ogni caso il giocatore sul dischetto opta non per il tiro diretto, banale, ma per il passaggio laterale sulla sinistra ad un giocatore che effettua il cross a scavalcare l'assembramento a centro area, per l'attaccante accorrente che, con una gran zuccata, insacca. Goal! Debrecen 0 - Torino 1! E’ fatta, Europa arriviamo.
A battere un rigore così, a ben vedere, sono solo i pazzi o quelli che sanno di essere i più forti. Lo fece una volta il Grande Torino e, recentemente, se non erro, il Barca.
Mi scuso con i fratelli granata per aver accostato in un singolo post gli Invincibili all'attuale Torino.

Ma torniamo a bomba, la partita, sbloccata, prende la piega che solo un tifoso granata può immaginare ossia loro ne fanno prima uno, un mezzo autogoal, poi due, in contropiede, e poi tutto va in vacca ops e finisce 3-1.

A quel punto, forse perché è vero noi non molliamo mai...la mia mente, tra il sonno e il risveglio, inizia a immaginare la via d’uscita un'andata che si è conclusa sul 2-0 che, di fatto, renderebbe utile anche questo insulso 3-1.
Poi mi sveglio, madido di sudore, stravolto e di pessimo umore. Ma giusto così, è lunedì, si muore di caldo e per noi "mai una gioia" non è mai tanto per fare i simpatici...

In ogni caso, mai gobbi
#TorinoFC #SFT #FVCG

giovedì, ottobre 27, 2016

L'Inter-Toro 2-1 del 26.10.16 h 20.45 - né cherpa né sciopa

L'attimo

Al bar della Stazione i cinesi, sapientemente, avevano suddiviso il locale in due: da una parte i gobbi, dall'altra noi, in mezzo, a far da cuscinetto, loro.
I più giovani di loro parlano italiano e con loro si riesce bene o male ad intendersi, con gli altri un cazzo.
Quindi si procede a gesti per farsi capire e sono frequenti le incomprensioni. Le distanze culturali sono enormi.
Per quanto possibile li si prende amabilmente per il culo e loro, immagino, faran lo stesso.
Però è strano che, anche i più giovani tra loro, non abbiano ancora capito che durante una partita se qualcuno segna un goal, ed è dei nostri, si urla.

Quelli "in mezzo" sono un numero sterminato, operosi, silenziosi, efficienti. Non ridono mai. Ai lati lo scazzo.
Il clima è un po' quello dello spaccio a naja: tu sei il rospo, loro gli anziani.
Il servizio è rude. Sinceramente a me non dispiace. Basta con le nostre stantie e ipocrite convenzioni sociali, basta con le buone maniere basta "Buongiorno/Buonasera", "Per favore", "Grazie", "Prego", "macchiato freddo", "in tazza grande"...
Al bar della Stazione tutto questo è finalmente azzerato.
Ti prendi quello che vuoi, metti i soldi sul bancone: se sono di più del dovuto ti danno il resto altrimenti prendi e te ne vai.
Senza un "cherpa" [ndr dal piemontese "Crepa"] senza uno "sciopa" [ndr dal piemontese "Scoppia"] né dall'una né dall'altra parte.
Un mondo perfetto e una fotografia di quello che succede oggi tra Asia ed Europa.
Noi divisi e rancorosi al cazzeggio, intenti a sperperare gli ultimi centesimi, loro uniti a lavorare, pianificare e costruire.

Queste le premesse per godersi l'attimo.
L'istante più bello, in una brutta partita persa meritatamente, è stato non già la nostra rete, ma quello successivo al goal di Belotti.
Dal nostro "settore" parte un boato immenso, io mi ritrovo catapultato in mezzo alla stanza urlante, altri si abbracciano, un paio di ragazzini prendono a calci la porta per stemperare la tensione accumulata fino al quel momento liberatorio.
C'è un gran baccano a San Maurizio, in quel vetusto locale tra la stazione ferroviaria e il campanile quadrato, simbolo del paese.
Un istante dopo, quasi all'unisono, si spalanca una porta laterale e si affacciano 3-4 cinesi sconvolti per capire cosa mai stia succedendo.
Le facce stralunate, sorprese, un po' preoccupate.
Ma cosa vorrai mai che sia successo durante una partita di calcio e in particolare durante l'Inter-Toro? Ha segnato il Gallo!
Così come istantaneamente erano comparsi, i cinesi, veloci di mente, compreso che nessuno stava ammazzando qualcun'altro, richiudono la porta e scompaiono, silenziosi ed enigmatici.
Nel buio, il burlone del paese, con insolita saggezza, chiosa:
"ragazzi adesso tranquilli, occhio che anche il bar è 'loro'...di quelli [sottinteso proprietari] dell'Inter"...

lunedì, luglio 25, 2016

Sempre i soliti

Quando vidi le prime partite del Toro allo stadio, al vecchio Comunale, non ero più giovanissimo.
Avevo circa dieci anni.
Mi colpì la prospettiva, i giocatori erano così vicini e poi quel colore acceso delle maglie.
Nessun campione, ma schiumavano esuberanza agonistica, ti trasmettevano un'idea di forza, di fierezza. Potevano anche perdere, ma li vedevi infuriarsi se ciò avveniva.
Noi li sostenevamo con forza, ma senza rabbia.
C'era anzi gratitudine perché vedevamo che loro facevano in campo quello che avremmo fatto noi.
Adesso, a distanza di oltre trentanni, le parti si sono invertite.
Noi rabbiosi sugli spalti, loro freddi, razionali e distaccati in campo.
Ci dicono che dobbiamo riconoscere il valore dell'avversario e saper accettare una sconfitta...
Ma noi non saremo mai come ci vorreste.
Noi siamo sempre i soliti.



mercoledì, ottobre 28, 2015

Dopo una sconfitta per 3-0...

Ovunque!
Comunque!

Ovunque noi ti seguiremo
comunque saremo insieme a te
il nostro colore porteremo
da sempre per sempre Toro alé
con la voce accanto a te
forza grande Toro alé
ale ale ale ale Toro alé

Siam granata il meglio da sempre
siam padroni di questa città
entra il Toro lo stadio è una festa
forza Toro la gente è qua
poche gioie e molti dolori
però questo un granata lo sa
se la strada diventa salita
non per questo lui si fermerà

filo diretto con Valentino
gioca nel cielo col Grande Torino
parla ai ragazzi digli che noi
siamo granata e siam sempre con voi

filo diretto con Valentino
gioca nel cielo col Grande Torino
parla ai ragazzi digli che noi
siamo del C.A.S.T. e siam sempre con voi




http://www.cast-1983.it/

mercoledì, luglio 23, 2014

le cose semplici

L'idea è di non andare, il prossimo anno, allo stadio.
Rinuncia difficile.
Il nuovo "gioiellino" di papà in arrivo, un po' però lo impone.
Già forte è la nostalgia del profumo dell'erba e di quello dei fumogeni.
Della gente che freme per entrare, dell'emozione di vedere quelle maglie granata entrare in campo.
L'idea di forza che ti trasmettono. Indipendemente dal valore reale di chi le indossa.

Una delle cose più belle della prima partita della stagione è entrare, appena aperti i cancelli dello stadio, e dopo qualche minuto d'attesa, unirsi a uno dei primi cori: "JUVE, JUVE VAFFANCULO!"
urlato a squarciagola. col cuore. con felicità e irriverenza guascona.
urlo identitario, di appartenenza.
e poi un urlo ancora più forte, con la voce che si fa roca,
con rabbia TORO! TORO! lo sai già, avrai tutto contro.
ma questa volta è solo una ennesima promessa d'amore,
senza condizioni.
sai che dovrai soffrire e le gioie saranno poche,
ma sei con la tua gente,
sei ancora innamorato pazzo e non hai più paura di niente: TORO! TORO!

venerdì, maggio 30, 2014

Amsterdam!

Torneremo ad Amsterdam!
Ieri sentenza CONI: Parma a casa, noi in Europa.
E' qualcosa di incredibile che in Italia, a fronte di una regola,
la si faccia rispettare.


Godo come un riccio e, finalmente, capisco cosa provano i gobbi...

venerdì, giugno 15, 2012

buffoni e stelline

sono stato ripreso da alcuni amici per la mia spiccata - e stucchevole - anti-juventinità.
è vero, sono noioso e ripetitivo. io stesso mi digerisco a fatica.
 ma credo che caratteristica principale del tifoso granata debba essere un odio senza distinguo verso la goeba.

all'indiano al quale l'uomo bianco ha tolto tutto cosa vuoi dire se manifesta il suo odio viscerale?
è in una riserva, la libertà è ormai incocepibile per lui, non recuperabile, il suo mondo è finito, gli rimane quel sentimento che denota orgoglio e coscienza.
allo stesso modo, qui a torino, la famiglia agnelli e le istituzioni ci hanno messo nell'angolo.
va bene. però lasciateci almeno la libertà di non accettarlo supinamente!
ci crogioliamo e ne facciamo un vanto, della sconfitta!

fortunatamente motivi che rinfocolano il mio odio non mancano mai.
due settimane fa buffon raccontava che non bisognava fare le verginelle, "meglio due feriti che un morto" ecc insomma che certi risultati sul campo ci stanno (perchè farsi male?).
 Adesso ha cambiato idea: la spagna deve vincere con la croazia per via della sportività del blasone ecc e questo buffone deve essere capitano della nazionale italiana (per la quale non riesco a fare il tifo vedendo la gentaglia che vi milita: bonucci, chiellini, buffon ecc)?
 ma che se vada a fare in culo lui e l'altro ignorante di nome cassano.

ci si sbaglia per difetto quando si dice che il calciatore non deve parlare di null'altro che non sia il calcio (cassano avrebbe evitato la solita figura barbina con le sue dichiarazioni omofobiche frettolosamente e pateticamente smentite subito dopo): il calciatore non deve parlare di nulla! deve giocare e basta!

ultima chicca i manifesti che, copiosi, sono comparsi in città: 


ste cazzo di stelle proprio non riescono a sbolognarle!
adesso sono in saldo!
ma andate a cagare (bis), per favore!

mercoledì, maggio 09, 2012

Senza "se" e senza "ma"

Siena-Torino è stata irregolare (io me la ricordo bene. potrebbe dirlo anche Conte visto che l'ha vista meglio di me a bordo campo).
Se sarà accertato che Pellicori ha agito per determinare un pareggio
(inutile a noi forse utile a lui) voglio essere punito secondo legislazione vigente.
NOI NON SIAMO GOBBI.
Meglio rimanere in B essendo coerenti che fare come loro.

Lunedì mi faccio in macchina San Maurizio C.se via Balzico (nei pressi di via Filadelfia) per incontrare fratelli granta: ho visto una bandiera bianco-nera appesa dico "1" per festeggiare lo scudetto.
poi entro allo stadio olimpico e vedo questo spettacolo favoloso offerto dalla maratona:


loro spaccano vetrine e cagano nel "granatastore" di carlo testa di piazza castello, rubano maglie e lasciano i libri intonsi non sapendo probabilmente cosa possano essere quegli strani oggetti.
spaccano le vetrate di palazzo madama ecc...ecco noi siamo altro! 
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alcuni minuti dopo aver scritto il post ricevo e pubblico due link che smentiscono che il toro sia coinvolto (pellicori è coinvolto per altre vicende pre-granata):

http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/09-05-2012/novara-atalanta-siena-deferimenti-sono-ufficiali-911173722859.shtml

http://media2.gazzetta.it/gazzetta/pdf/2012/frontespizio-deferimenti.pdf

molto meglio così, quando detto rimane immutato evidentemente.

martedì, aprile 19, 2011

perché sono del toro

il torino sta facendo la partita. la serata è fresca, l'avversario è in difficoltà, le condizioni paiono ideali per vincere.
lo stadio è pieno, circa 20.000 persone,
grazie anche alla politica dei prezzi popolari.
tante donne e tanti bambini, ossia tante persone che di solito qui, a sputar sangue e a soffrire le pene dell'inferno,
non si vedono.

il torino sente il clima di entusiasmo e preme con forza poi,
alla prima svista, prende goal
con un colpo di tacco di un ragazzo di 22 anni che aveva fatto, nella categoria,
39 minuti fino a quel momento...

il toro accusa il colpo, ma abbassa il capo e riparte, confuso, schiumante di rabbia e, finalmente, di voglia.
il momento che ricorderò non è quello del pareggio finale all'88 che permette di tenere l'avversario a distanza,
ricorderò quanto accaduto attorno al 15 del secondo tempo:
retropassaggio maldestro di un difensore reggino,
prende palla rolando bianchi e si invola "solissimo" verso il portiere avversario.
una palla semplice semplice, specie per un attaccante.
incredibilmente rolando calcia a lato, il terreno gioca un brutto scherzo,
ma la palla era da destinare in rete, per forza.
lo stadio rimane attonito per pochi secondi poi la maratona e a seguire tutto lo stadio comprende il momento e
inizia un sostegno forsennato intonando a gran voce:"rolando bianchi", il nome del capitano.
il tifo è assordante, la gente del toro si oppone alla sfortuna, alla malasorte, alle risorse carenti e alla nostra attuale pochezza.
grida, sostiene i nostri.
quello che spesso, nella realtà non è possibile o molto difficile, in una partita di calcio a volte riesce: sovvertire l'evolversi sfavorevole degli eventi solo con la forza della volontà.
lo stadio è una bolgia: esultante, trionfante, finalmente vincente non per un tocco di classe ma per un errore clamoroso.
ecco credo che essere del toro è anche questo sentire la gioia dentro non per un trionfo ma perché capisci che
chi indossa quella maglia sta dando qualcosa di più, sta andando oltre i suoi limiti
e lo fa perché è bello sovvertire l'ordine naturale delle cose
quell'ordine che ci vuole fuori dalla partita essendo - di fronte al calcio moderno - anacronistici, poco televisivi, brutti, sporchi e un po' cattivi...
ragazzi, noi vi vogliamo così!

giovedì, luglio 17, 2008

noi massimo sostegno, voi massimo rispetto

oltre 2000 tifosi al centro sisport per il primo allenamento del torino fc stagione 2008-09. il fumo di decine di torce accesse all'ingresso in campo della squadra ha per un po' nascosto una tifoseria che si dimostra matura. diradatasi la nebbia, si sono ascoltati in modo chiaro e forte pochi cori per i singoli, sostegno al toro, richiesta di rispetto (il maxi striscione del titolo).

anche sana autoironia quando in coro si è gridato:"vinceremo, vinceremo il tricolor".
ascoltando i salaci commenti della gente è chiaro che la passione per il toro è una malattia che non ci lascia, ma nessuno ignora che di fronte a noi si esibiscono dei ragazzini viziati attenti solo a strappare un alto ingaggio, non avendo fatto molto per meritarlo nel nostro caso.
se loro sono il fulcro del business è normale che siano pagati più dell'impiegato e del fabbro, ma almeno dovrebbero fornire uno spettacolo dignitoso...ma sono due anni che rischio di addormentarmi allo stadio!
E quando ho visto giocare a calcio, negli ultimi europei, non "riconoscevo" il gioco. cos'hanno in comune livorno-toro con russia-olanda? era lo stesso sport?
c'è n'è anche per chi in campo si è ben comportato: sereni. ok matteo hai fatto una buona stagione, ma devi subito battere cassa? devi lamentarti a mezzo stampa per mesi? stai facendo la fame? non mi sembra.
...l'abbiamo preso che era il quarto portiere della lazio! un po' di gratitudine e silenzio, per favore...io sono anni che aspetto un cazzo di livello, mica lo dico a gramellini per farci il "buongiorno"!!!
e che cazzo!
rosina ha facoltà di parola, certo, ma dopo la stagione scorsa forse non è proprio uno che può parlare molto.
mancano recoba, lazetic, sacha...ma nessuno ne sente la mancanza.

per la cronaca, la giornata era calda, pochi i cori anti-juve giusto quelli minimi, che si fanno per buona educazione, "chi non salta è bianconero" ecc.
allenamento a parte, differenziato direbbero i forbiti "giornalisti" di tuttosport, per david di michele e elvis abbruscato (per chi non è del giro: i nomi sono veri, non me li sono inventati): probabilmente hanno già iniziato a rompere le palle.
non mi cedi? non mi aumenti lo stipendio? ho un dolorino. ho mal di schiena.
l'amore è quasi cieco e qualche applauso è arrivato anche a loro, anche da me che sono uno dei più innamorati.
del resto sono le donne che ti trattano male quelle che ti attraggano di più, quelle che hanno fascino. quelle che, per trombartele, ti faresti migliaia di km, quelle per le quali faresti qsa cazzata. poi ci sono quelle che non comprendono che, semplicemente, funziona così e quelle che lo sanno bene. e queste ultime sono il massimo. a fronte di una gradevolezza estetica minima, beninteso. viceversa il gioco non funziona...personalmente alle infatuazioni platoniche, alla corrispondenza di amorosi sensi basata esclusivamente su affinità intellettuali credo poco. oddio una botta alla montalcini la si dà anche, ma per senso di appartenenza nazionale. gallina vecchia, si dice, fa buon brodo.
anche il toro ha 100 anni ma conserva sempre il suo fascino.
meglio una gran figa che la smolla a fatica che il toro, beninteso ma a seguire viene la partita con gli amici
(allo stadio! la televisione è per i tifosi di juvemilaninter del regno delle due sicilie, canicattì, veneto, emilia ecc: i consumatori di un prodotto, per capirci).

tornando al primo allenamento granata i ragazzi indossavano la nuova tenuta - stavo per scrivere "da lavoro"...ma sarebbe un insulto a chi lavora davvero - di un blu cobalto, aderente, che mette in risalto i muscoli. ovviamente bisogna averli.
di primo acchito, vedendo un tizio pelato, bianco come un morto, dalle gambette scheletriche, un po' gobbo, ho pensato di scorgere un preparatore atletico in mezzo ai giocatori. ho poi capito - de biasi e preparatori vestivano completi azzurri - che era salvatore lanna!
magliette e pantaloncini sono delle robe di kappa, nuovo sponsor tecnico da quest'anno.

sempre per i posteri, il primo goal l'ha segnato nicola ventola che non segnerà molto ma che, nella vita, ha capito tutto.
come diceva sordi nei panni del marchese del grillo: "perchè io so' io e voi nun siete un cazzo".
verissimo, basta saperlo.


noi invece, siamo il toro: