lunedì, febbraio 22, 2010

wildlife a bard

ricordo quando andai su, qualche anno fa, e tutto era in sfacelo, i lavori di ristrutturazione solo all'inizio.
criminale era stato l'abbandono protratto nel corso degli anni.
oggi però il recupero della fortezza sabauda di bard (aosta) è davvero quello che si dice un bel lavoro, benché non ancora completo al 100% e pur considerando che qualcosa, visti i decenni di incuria, è andato perduto per sempre.
in generale sapiente l'opera di restauro.
ho delle perplessità circa il posteggio creato alle pendici della montagna: serviva proprio? ci stanno pochissime auto e l'impatto ambientale non è trascurabile. credo che sia un posteggio anti-atomico, viste le tonnellate di cemento utilizzate.
non necessariamente, come potrebbe sembrare, sono contro l'innovazione...infatti trovo che il sistema ad ascensori (tre) permetta di godere di un panorama spettacolare, e si inserisca bene, benché elemento moderno, nella struttura pre-esistente.
è evidente che sono stati fatti investimenti importanti (per usare un termine caro a prodi); ci sono bar, negozi, un albergo, un ristorante...tutto curato nel dettaglio...non sembra neanche di essere in italia.

scopo della visita era visitare la mostra(-concorso) fotografica "wildlife". la mostra è assolutamente da non perdere!
le foto sono 97, più un paio di video.
quello chiamato "home" è davvero spettacolare. dura tantissimo, credo un paio d'ore (non sono riuscito a vederlo interamente),
ma le immagini sono bellissime, si spazia dai prodigi della natura a quelli
dell'ingegno umano, con riflessione finale sui mali del pianeta e sul suo
depauperamento ad opera dell'uomo.
la potenza delle immagini è, banalmente, maggiormente evocativa di numeri o parole.
senza il ricorso ad un artificio (il volo ad uccello sul creato, in questo caso, oppure la velocizzazione di immagini registrate in un lungo lasso temporale) un essere umano non potrebbe osservare "in modo naturale" quanto proiettato, montato, sceneggiato.
l'espediente tecnico rende facilmente comprensibile qualcosa di ahimè estremamente reale, ma a volte apparentemente lontano da noi, come la riduzione dei ghiacciai o la devastazione delle foreste.

le istantanee sono fantastiche, da non trascurare anche le foto dei "ragazzi".



c'è anche l'immagine di josè luis Rodríguez (parente della Belén? boh)...un lupo che salta una staccionata.
la foto era stata definita la migliore tra quelle in concorso...solo che il furbetto aveva "organizzato" lo scatto: squalificato! non sembra neanche un concorso fatto in italia!
ed infatti non lo è!



un momento del litigio finale con la mia dolce - e cheta - metà
(io volevo fermarmi ancora un po', lei aveva un impegno...).
lei è quella a sinistra...

venerdì, febbraio 19, 2010

la stronzata

di un ferrara puoi ammirare l'intelligenza sopraffina,
anche se non ne condividi l'uso.
di un fini non si può non apprezzare il suo essere un vero professionista della politica.
di un bonelli apprezzi un eloquio formidabile.
si potrebbe ovviamente continuare a lungo.
ma di carlo giovanardi, mi domando, che cosa mai bisogna apprezzare?
l'ultima sua iniziativa è davvero incomprensibile.
io una stronzata così raramente l'ho riscontrata in passato.

ha messo su un test inutile, volontario e anonimo,
per verificare l'uso di sostanze stupefacenti da parte dei parlamentari.
fortunatamente, arriva un politico che io reputo geniale e, benché avesse sniffato,
fa il test.
il test rimane una buffonata, ma si sprecano i commenti sul politico "drogato":
un fesso, si dice all'unisono.
io credo che sia invece uno, che rimarrà gioco-forza anonimo essendo identificato unicamente da un codice,
che banalmente si sia divertito a rendere evidente la totale inutilità
dell'iniziativa di giovanardi.
che significato hanno i dati raccolti, con questi vincoli e su questi numeri?
sarebbe, dice il nostro, un "servizio"? ma de chè? è solo un costo aggiuntivo che non dimostra nulla.
aderisco all'iniziativa solo se so di essere pulito (nel 99% dei casi),
statisticamente non ha valore alcuno, avendovi aderito un numero ridotto (232) di parlamentari.
carlo giovanardi nonostante tutto si dice: "soddisfatto dell'iniziativa intrapresa dal dipartimento".
ma perché? fermatelo per favore!
se si voleva contrastare il test, quello sì significativo e socialmente interessante, effettuato dalle iene, l'operazione è stata un totale insuccesso.

venerdì, febbraio 12, 2010

senza protezione

caro guido,
mi hai proprio colto in contropiede! mi ero fatto l'idea che, sotto il tuo controllo, tutto seguisse un percorso diverso dal solito, tutto fosse lindo e pulito.
in effetti, adesso, scrivendole queste cose e risentendole echeggiare nella mente, mi rendo conto di essere stato ingenuo!
è vero, non si finisce mai di imparare e quindi di dubitare.
pare assodato che sicuramente c'è stata leggerezza da parte tua e, come minimo, un tuo mancato controllo. poi, forse, anche qualcosa di più, ma non so e non mi interessa moltissimo capirlo, almeno in questo momento.
ci sono invece un bel po' di cosette che non tornano nella vicenda, evidentemente, indipendentemente dall'esito del giudizio finale.
ad esempio, tu giustamente ti dimetti e il tuo capo cosa fa?
respinge le dimissioni e contrattacca dicendo che la magistratura dovrebbe vergognarsi. ma de che?
siamo alle solite, si crea una ideologia (siamo i giusti sotto assedio dei cattivi) e la si persegue. nella fattispecie lo scandalo fa gioco al giochetto, scusate il bisticcio.
è facile ora dire, nascondendosi davanti ad azioni evidentemente positive compiute dalla protezione civile (stanno anche emergendo grandi sprechi però) che si vuole colpire chi agisce, chi fa le cose. ma è solo retorica.
anni fa benigni ironizzava proprio su questo, se non ricordo male parlando di un idraulico che si ti rifà bene l'impianto, ma nel frattempo mi tromba la moglie!
oddio, non che io sia geloso, ma non è proprio il massimo (cmq telefonare sempre prima di rientrare a casa in un orario non consueto).

ah guì! del capo non si risponde ovvio,
ma tu cosa fai? scoppia lo scandalo e nell'intervista al "Corriere della Sera" te ne esci con:
«Cominciamo dai soldi: pensare che si possa imbonire o addirittura comprare con 10.000 euro uno come me, che ha gestito lavori per centinaia di milioni, è perfino umiliante».
ma che vor dì? come chiedono gli studenti un po' gnoccoloni a roma.
è quindi una questione di prezzo?
per 10.000 no, ma per 1.000.000 sì?
non ci siamo proprio. e poi è tutto negare qualsiasi cosa.
alla moggi mi verrebbe da dire.

ma poi dico io...ma in quella posizione e con quel ruolo con emolumenti sicuramente all'altezza...ma è proprio il caso di desiderare per forza ancora di più?
ma perché? io come sfigato dipendente stipendiato non riesco ad immaginare, raggiunta una certa ragguardevole cifra...cosa cazzo uno se ne possa fare di altri milioni.
probabilmente dovevo chiederlo al buon poggiolini, che i soldi li nascondeva addirittura nel puff e, aggiungo, ma se uno vuole andare a mignotte, scelta lecitissima ci mancherebbe altro, ma te le puoi pagare tu?

quello che posso dire è che invece ti credo quando dici che le fisioterapiste
erano effettivamente tali...

una fisioterapista


il risultato di questa ennesima delusione rilancia una pericolosa voglia di allontanarsi da questo schifo. ahimè uscendone sconfitti però.
io sono più per le battaglie perse,
per "il ridotto alpino" in cui morire sparando l'ultima cartuccia,
ma mai venendo meno allo scontro.
però devo ammettere di comprendere la tendenza delle nuove generazione, e non solo, che questa lotta non vogliono farla. anzi neanche vogliono perdere tempo a capirci qualcosa, ancor prima di ingaggiar battaglia.

il concetto è stato espresso molto meglio di come avrei potuto fare io dal professor gian-enrico rusconi...che essendo stato mio docente (al pari dei grandissimi professori almondo, lombardini, d'orsi, rochat, rutto, avila, di giovine ecc ecc e poi parlavano male di scienze politiche!) leggo sempre con attenzione e piacere.
rusconi parla di "moralità impolitica" (ne "La Stampa", venerdì 12 febbraio 2010, pagina 37) per identificare un nuovo modo, nelle nuove generazioni, di approcciarsi al contesto politico...di fatto rifiutandolo.

dice rusconi: "La tentazione più forte ora è lasciarsi andare all'indifferenza, alla depressione, all'assenteismo civile, come sta facendo visibilmente la stragrande maggioranza della popolazione, dietro il frastuono del circuito politico-mediatico che monopolizza la comunicazione pubblica. La scena politica resta rumorosamente occupata da minoranze che parlano, anzi urlano a nome degli altri."

con l'indifferenza vincono però loro, di sicuro...

giovedì, febbraio 11, 2010

io mi ricordo

era un 4 maggio.
la "data" per eccellenza.
era l'anniversario della tragedia di superga del 2005.
io, come mi era già capito qualche anno prima con il toro di reja in quel di settimo,
ebbi la fortuna di arbitrare una gara amichevole a san raffaele cimena
dell'ultimo torino cimminelliano, in panca un troppo silenzioso ezio rossi.
ricordo i commenti, da "tifoso", di balzaretti - ma come hai fatto ad andare alla juve!?!? - su quanto organizzato dai tifosi, in concomitanza, al fila.
ricordo le bestemmie in veneto di pippo maniero al quale ho cercato di spiegare che "lascia", detto all'avversario, è
da sanzionare e lui "ah, non lo sapevo". "suma a post", pensai io...ricordo un duro scontro verbale con
comotto, evidentemente non un genio, l'educazione squisita di un timido codrea, nazionale rumeno, il futuro nazionale
quagliarella (nella foto) che attraversava un periodaccio
e ironizzava sul fatto che neanche in amichevole riusciva a buttarla dentro.
la simpatia di berti e alcune buone parate di alberto maria fontana, per tutti jimmy. tifosissimo granata.
anche in quella partita de ascentis si limitò ai suoi passaggi laterali e lo ricordo quindi solo per gli ampi tatuaggi maori.
il buon Gaby Mudingayi appariva totalmente spaesato, ma dimostrava una grande esuberanza atletica...
inversamente proporzionale alla mia! come la panza evidenzia.

ramallo franco regalò la maglia al mio collega assistente arbitrale, io mi portai a casa
una bella soddisfazione personale.
non posso dire di aver goduto della presenza dei miei "beniamini"...ovviamente
perché tali non erano. erano un buon gruppo di giovani, ma non certo campioni affermati.
il mio timore reverenziale era pari a quello che si prova verso il ragazzo che ti strappa i biglietti al cinema.
credo che se avessi incontrato junior o dossena, lentini o cravero avrei invece sentito l'amore totale
verso alcuni dei miei idoli granata.
in realtà ripensando a quei nomi quella formazione era sicuramente competitiva,
la stagione si concluse, dopo l'esonero di rossi e il passaggio della conduzione tecnica a zaccarrelli, con la promozione in A e...il fallimento! che ci liberò sì dagli odiati cimmi&tilly...ma ci consegnò al nostro linguetta, braccino corto.
è sempre bene piangere la morte del tiranno...

mercoledì, febbraio 10, 2010

porco ...ggiuda!

oggi viene dato ampio risalto ad una decisione di abete, presidente FIGC:
in breve, i calciatori che bestemmiano in campo verranno espulsi.
dov'è la novità?
da sempre il regolamento del "giuoco" del calcio prevede "il rosso"
per i calciatori che si macchiano di una condotta di questo tipo,
ingiuriosa si diceva un tempo.

è la solita storia di una legge che c'è già, ma che non è mai stata applicata.
io per primo, un bestemmiatore non l'ho mai cacciato dal terreno di gioco.
abete precisa che l'azione serve per migliorare il livello comportamentale
dei giocatori. bravo.
il punto, come spesso capita, è però un altro.
non si può pensare, con una semplice sanzione, di andare a colmare il vuoto
culturale di questi personaggi. parlo dei calciatori dalla A ai pulcini.
queste interviste, benché evidentemente semi-serie e molto scherzose, chiariscono meglio di ogni parola il "problema":
giuseppe mascara
angelo palombo
claudio bellucci
giampaolo pazzini
la mia soluzione?
quando questi ragazzi vengo acquistati dalle maggiori società calcistiche nazionali, sono troppo giovani e vengono sicuramente "sradicati" anzitempo
dalle loro famiglie.
le famiglie non possono quindi svolgere un ruolo educativo in tal senso.
tralasciando il fatto che, oggi, al di là delle famiglie dei campioni in erba, neanche nelle altre famiglie, quelle degli scarponi, spesso vengono trasmessi non dico dei "valori" (ognuno poi ha i suoi e diverrebbe lungo il discorso), ma una "educazione". il rispetto per l'altro, in primis, per esempio.
questo ruolo dovrebbe/potrebbe svolgerlo la scuola. la scuola che ho frequentato io non se ne preoccupava molto, quella di oggi non credo neanche.

fino agli anni '80, fiore all'occhiello del torino calcio era proprio il vivaio e leggendaria era la cura degli aspetti legati alla personalità del ragazzo, sotto le amorevoli cure della portinaia di corso vittorio emanuele.
i ragazzi erano in una sorta di collegio e doveva andare a scuola, con profitto.
addirittura brambati era riuscito a diplomarsi!

i benefici di questo investimento non direttamente collegabile al sudore del campo di allenamento, erano ragazzi
che in campo erano all'altezza della situazione, ma anche fuori riuscivano ad articolare qualche risposta non stereotipata che li rendeva più "umani" e non gli attuali cazzoni estensione fisica della loro play-station.

mercoledì, febbraio 03, 2010

come sono pettegolo

RAI STORIA è uno dei miei "luoghi" preferiti.
seguirei senza soluzione di continuità tutto ciò che viene trasmesso.
ieri sera ho visto una vecchia trasmissione sulla TV.
in studio erano presenti, tra gli altri, gino paoli e mike bongiorno.
interessanti le riflessioni della Tv anni '70 sulla Tv anni '70.

al di là di altre considerazioni più argute sulla evoluzione (o involuzione?) della televisione italiana, mi ha molto colpito vedere un gino paoli (mentre fuma una sigaretta...impensabile nella TV odierna, finta salutista) totalmente diverso dall'immagine che, a mia memoria, avevo di lui.
vedi ad esempio con quanta spocchia, recuperata in corner, si propose in uno dei 1000 "san-remo" condotti da baudo.
qui invece pare quasi un ragazzino (o, come si dice a roma, "regazzino"), benché non lo fosse già più, molto più autentico e "simpatico" rispetto al vecchio-saggio-colto-autoreferenziale, così come si atteggia oggi, che ricordavo io.
negli ultimi 30 anni almeno, io ricordo un gino paoli quasi ieratico, vittima delle sue pause craxiane e delle sue frasi per forza storiche.
voce fantastica certo, ma uno un po' palloso quando deve apparire il guru, il santone, quello che ce l'ha più lungo degli altri (cantanti, immagino, ma non solo) ecc.
in piemonte e in piemontese, ma lui è ligure..., sarebbe subito rimbrottato con un "ma pisa pì curt"!* oppure con un "mola!"**

alla fine della trasmissione, cose da matti!, ti viene da rivalutare il buon mike che almeno sempre così si è presentato, come un finto tonto; ossia il tizio che ti faceva star bene perché ti sembrava, vedendolo, di esser comunque più intelligente di lui. che credo poi sia la ragione del successo di molti nostri politici.
se vedi maurizio lupi ti senti charles de gaulle.

* letteralmente "piscia più corto" (della famiglia dell'"esageruma nen") ossia "non farla fuori dal vasino" oppure "vola basso"
** letteralmente "ma smettila!""