lunedì, luglio 30, 2007

spostamenti


in teoria una volta giunti in terra di germania - vedi post precedente - ci sarebbe da raccontare la visita di norimberga...ma è passato un po' di tempo ormai e non ne ho più molta voglia.

l'ultimo week-end è stato monopolizzato dal trasloco!
1) rasatura a zero della mia ex folta chioma
2) crocs rosse! acquistate la scorsa estate alle hawaii, prima che diventassero oggetto di tendenza qui in italy
3) uno degli innumerevoli pacchi...della mia dolce metà

il trasloco è stato ultimato in data 29 luglio 2007!

mercoledì, luglio 18, 2007

passaggio in svizzera

devastante. altro termine non potrebbe esser maggiormente appropriato.

partiamo, io e wolf, venerdì mattina. W. si presenta con il solito ritardo di 30-40 minuti. stop all'autogrill, si parte alle 9 invece che alle 7,30 come da programma. ci aspettano 669 km per arrivare a stoccarda, saremo ospiti di paolo. queste le info ricevute da w... in realtà scoprirò che p. sta in albergo (ergo saremo ospiti...dell'hotel), non a stoccarda ma ad heilbronn - 30 km circa a nord di stoccarda - w. non ha documenti validi per l'espatrio ecc ecc.
il tragitto per la germania viene reso più lungo da una sosta a romagnano sesia per "recuperare le ore". ossia si allunga di alcune ore il viaggio, ma si recuperano i dati sulle ore di lavoro svolte da w. come operaio presso la pettinatura di romagnano.
w. non apprezza la strada proposta da via michelin e descritta da una simpatica stampa cartacea portata dal sottoscritto. w. preferisce il passaggio anomalo dal traforo del sempione. Io preferisco non ribattere punto su punto alle sue minchiate, essendo in teoria in vacanza. ci ritroviamo così in svizzera, nell'alta valle del rodano, bypassato il controllo dei documenti, in quel di brig (briga). io mi rigiro la cartina tra le mani, siamo bloccati in un vicolo del centro storico di brig...un passante impietosito ci chiede dove dobbiamo andare. w. dice:"zurigo e poi germania". lo svizzero-tedesco ride e ci invita, in italiano, a prendere il treno. noi:"ma siamo in macchina..." lui:"mettere car in treno e attraversare montagna". noi pensiamo :"sticazzi" ed ancora che probabilmente per fare questo 'trigo' bisogna prenotare, aspettare l'orario di partenza che sarà sicuramente il giorno dopo, fare biglietten ecc ecc. in realtà il meccanismo è oliato e perfetto. direzione losanna si svolta verso gampel. si arriva ad un casello similautostradale e senza prenotare, senza scendere dall'auto si sale direttamente sul treno per arrivare, dopo una ventina di minuti, a kandersteg. di qui procediamo per la germany, pronunciando alla carlona i diversi nomi impronunciabili che identificano le località che incrociamo.

l'ingresso in UE è tragicomico. la polizia di frontiera tedesca chiede patente, carta d'identità e libretto. noi siamo pronti a dichiarare anche il numero dei peli del culo, immaginando che a breve ci verranno chiesti.
ovviamente ci chiedono di fermare l'auto e ci fanno attendere. hanno scoperto che la c.i. di w. è scaduta. passano 10-15 minuti di verifiche, alla fine un gendarme invita w. a fare un documento per poter entrare in germania. il pezzo di carta varrà fino al 18 luglio e costa "solo" 25 euro. il w. ha finito i soldi, anticipo io. l'intero corrispettivo non mi verrà mai interamente restituito, ma tant'è! hai voluto andare in germania con w.!!!
la deutschland appare davvero immensa e viene spontaneo ironizzare sullo spazio vitale desiderato da zio adolf...ma che cazzo ci doveva fare con tutta sta terra! boh.
in breve dopo un numero infinito di ore e di soste presso autogrill, aree verdi, piazzole per pisciare, verso le 19 siamo ad heilbronn ridente cittadina medioevale. l'edificio più vecchio dimostrava 50 anni. la città infatti, come tutte le altre cittadine tedesche, è stata rasa al suolo nel corso della seconda guerra mondiale.
...poi all'improvviso eccolo li: il paolino! fresco come una rosa, bello come un glicine correrci incontro e gridarci "Ich liebe!"
arrivati. vedi foto...quelle pubblicabili
nurnberg

lunedì, luglio 09, 2007

minuscole & MAIUSCOLE

non questa ma l'altra domenica sono stato alla fondazione sandretto re rebaudengo per vedere la mostra "silenzio".
la mostra non mi è piaciuta per nulla, presupponeva l'ascolto - sic - di opere "lunghe" anche un paio d'ore...sinceramente troppo. ho però potuto annotare un testo di francesco bonami "lo potevo fare anch'io". Testo prontamente inserito nella lista dei miei desideri aNobii e poi, inevitabilmente, messo nel carrello.

leggendo però queste righe nella IIIa di copertina più che pensare "questo lo facevo anch'io", ho pensato "questa [ndr. "vita"] la vorrei vivere io!!!", provando invidia pari a quella che si prova per il damerino con la stangona. cioè non tanto perchè è damerino, pulitino, figlio di papà quanto perchè ha la stangona oppure, ma meno, per il giocatore che insacca al novantesimo. specie se il sacco è quello della goeba.
qui però c'è una certa differenza. poichè se pensi che la stangona l'ha preso non sei troppo contento...se l'ha preso la goeba sì, sempre, anche se non sei tu il protagonista.

vado a leggere: "F.B. [...] E' stato il direttore della Cinquantesima Biennale di Arti Visive di Venezia nel 2003. E' Manilow Senior Curator del Museo d'Arte Contemporanea di Chicago e direttore artistico di tre fondazioni italiane: Sandretto Re Rebaudengo, Pitti Immagine Discovery e Centro d'arte di Villa Manin. Per Electra Mondadori cura la collana Supercontemporanea. E' curatore di tre porgetti di arte pubblica a Roma per la serie Enel Contempopranea. Collabora regolarmente con "Il riformista", "Vanity fair" e "La gazzetta dello sport". Il suo romanzo "lezioni di fumo" è stato pubblicato da Marsilio Editore nel 2004. Vive negli Stati Uniti."

...come noterete ci sono diverse maiuscole, laddove io le avrei usate solo per gli US, non per questioni di vicinanza ideologica, politica o geo-politica, ma perchè dopo esser stato a NY, alla Hawaii e a San Francisco me ne sono innamorato.

meditate sull'uso e, soprattutto, il "ritorno" garantito dall'uso delle maiuscole...

martedì, luglio 03, 2007

considero valore

Considero valore ogni forma di vita,

la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finché dura il pasto,

un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato,

due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varrà più niente,

e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua,

riparare un paio di scarpe,

tacere in tempo,

accorrere a un grido,

chiedere permesso prima di sedersi,

provare gratitudine senza ricordarsi di che.

Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,

qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo,

la clausura della monaca,

la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare

e l’ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.



Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi (2002)