venerdì, aprile 24, 2009

kossiga!

Intervista di silvia zingaropoli a Francesco Cossiga, E Polis, torino 22 aprile '09 [assolutamente da leggere!]

Fini è il nuovo antifascista e Berlusconi un partigiano

Francesco Cossiga non ha certo bisogno di presentazioni. Il re della picconata spara a zero su tutti. Tremate, dunque «oh voi, dilettanti allo sbaraglio». Non è tempo di elucubrazioni politiche. Leggete e capirete. Pane al pane, vino al vino.

Presidente, il Cavaliere ha deciso: parteciperà al 25 aprile.
Il ragionamento che ho fatto a Berlusconi è questo: «Se vai e ti fischiano o ti bastonano fino a mandarti in clinica, cresce la tua popolarità. Se poi ti applaudono, e ti metti alla destra di Franceschini, accompagnato dalla Moratti e Formigoni, ti becchi altra popolarità». Io farei così. In politica bisogna esporsi. Io e Marini - quando era Dc - andammo a fare un comizio nel 1976 ad Arezzo, contro l'opinione del capo della polizia: ci tirarono le pietre. Ma vincemmo le elezioni.

Vale la pena quindi...
Anche a costo di pagare quelli dei centri sociali per farsi picchiare.

Memoria condivisa: un'utopia?
Al figlio di un combattente di Salò si può chiedere di condividere la storia dei partigiani?

La Russa parla di “pacificazione”.
Ignazietto, se avesse avuto l'età, sarebbe stato un volontario della Repubblica sociale. Berlusconi un partigiano: infatti una cosa che non dice è che il padre e i fratelli della madre erano socialisti. Fini sarebbe stato Brigata nera.

A proposito di Fini, crede sia sincera la sua “conversione”?
Lui è molto coerente: quando è andato a Gerusalemme si è fatto pure circoncidere, e ora ha presentato la domanda all'Associazione nazionale partigiani. E pare che a casa sua abbia bruciato il quadro di Mussolini. Nemmeno gli antifascisti prima di lui avevano denominato il fascismo come “male assoluto”. Una tragedia. Ciò deriva dal fatto che non sapeva prima cosa fosse il fascismo, e non sa oggi cosa sia l'antifascismo. Ma è un bravo ragazzo.

Il ruolo di difensore della Costituzione è tutta farina del suo sacco?
Sì, è lui che spera nella presidenza della Repubblica. E sicuramente il Pd voterà per lui. Quelli di An confluiti nel Pdl invece voteranno per Letta. E pare che Fini si sia fatta fare una camicia metà rossa e metà nera; dicono anche che per la riedizione dell'enciclopedia italiana, come Gentile scrisse l'elogio al fascismo, Fini scriverà la voce “antifascista”.

Berlusconi è il prototipo del nuovo uomo politico?
No, lui è una cosa a sé. Sta imparando a far politica.

Politici competenti all'orizzonte?
Mi sembra che ce ne sia uno, due o forse tre: uno è il presidente della Repubblica, l'altro è Tremonti, l'altro è Gianni Letta. E D'Alema. Gli altri son tutti dilettanti allo sbaraglio. Pare che Veltroni vada definitivamente in Africa.

E Franceschini come lo vede?
Franceschini è un vecchio imbroglioncello dei gruppi giovanili della Dc. È la stessa gang: lui, Follini, Casini... credo anche che si riuniscano per stabilire chi dice questo e chi dice quello.

Nel 2007 disse al Cav.: «attento che Prodi è più furbo, lui è della vecchia parrocchia come me».
Sbagliai, perché il buon Romano poi prese la solita mazzata.

Sottovalutava l'astuzia di Silvio?
Sì. Ha imparato a far politica, è un grande uomo di spettacolo e gli italiani vogliono divertirsi. Oggi non si capisce niente. Berlusconi si oppone all'election day, anche se a lui converrebbe: se dovesse vincere il sì, rimarrebbe al potere per 40 anni. Franceschini invece, per cui la vittoria del sì costituirebbe l'affossamento totale, è a favore. È il mistero del suicidio. Quello che ha capito tutto è Casini, che dice: “agli italiani non interessa niente del referendum”.

E lei come la pensa?
Il referendum è uno dei pasticci inventati dai Dc. Ma credo che l'Italia debba essere governata con i pasticci: siamo un popolo di fantasia. Mi meraviglia che Veltroni non abbia avuto successo, dato che la sua grande politica poggia sul “ma anche”: «son di sinistra, ma non significa che non guardi al centro e poi ancora a destra».

Andreotti dice: «quando andrò in paradiso mi porterò tanti segreti».
Andreotti non ha nessun segreto. In Italia non ci son segreti, siamo troppo pettegoli. E se i segreti ci sono, non si dicono.

«Puro come una colomba e astuto come un serpente» dice il Vangelo.
Non sono astuto. Ma sono intelligente, anzi, intelligentissimo.

giovedì, aprile 16, 2009

viva l'abruzzo

se mi è difficile comprendere il senso dell'UDC, mi risulta impossibile capire perché esista pier ferdinando casini. senza cattiveria, ma perché?
in questi giorni lo trovo ovunque...un paio di settimane fa era ad "annozero", ieri sera l'ho intravisto (starlo a sentire è inutile) ad "exit", il programma della d'amico. ma perché? lo si invita perché è fotogenico? qualcuno pensa che sia una terza via?
terza via de chè? ma non scherziamo!
non dice mai nulla o meglio prima che apra bocca sai già quello che dirà.
democristiano anche quando deve scegliere con cosa condire l'insalata.
per non dispiacere all'elettorato democristiano - ma si estinguerà prima o poi? -
ti dirà: "un po' di olio, un po' di aceto e un po' di sale"...stanne pur certo.
non ti dirà mai:"ci butto su due litri di aceto balsamico di modena e vaffanculo!"
e no! perché poi quelli di bologna chissà come la prenderebbero.
e poi le parolacce non si dicono.
è sempre lì, nel mezzo. ma non è un mediano, non fatica, secondo me non suda neanche, mai.
sempre equilibrato, dice sempre quello che tuo nonno rincoglionito direbbe.
"la famiglia!", "la moderazione dei toni", "un po' di qua, un po' di là"

BASTA!!!
soprattutto poi in una puntata, quella di "exit" del 15 aprile '09 appunto, che trattava il tema del terremoto dell'abruzzo.
in questi giorni ho apprezzato moltissimo la digbità, il coraggio, l'assenza di retorica, l'assenza del piagnisteo vuoto da parte della popolazione abruzzese.
sarà una generalizzazione, una semplificazione eccessiva, ma credo che sia stata una sensazione comune in questi giorni.
mi è sembrata una distonia forte, casini e la popolazione dell'abruzzo.
che c'azzecca?

giovedì, aprile 09, 2009

mè frel (mio fratello)

ricevo e, apprezzando, pubblico.
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Ciau Taus! Per i dislessici Suat uaic!

Vi scrivo per darVi alcune informazioni, che poi pensandoci è l’unico motivo che può perdonare uno scritto.

Petrarca ha scritto, parafrasando, che bisogna leggere con fatica ciò che con fatica è stato scritto tuttavia, occorre aggiungere, questo uomo vendette un suo amenissimo casolare, carico di ricordi infantili, per entrare in possesso di un libro…ecco molta parte degli scrittori attuali mirano al processo inverso dunque è quanto mai indispensabile leggere una quantità di volumi monumentale per rintracciare un testo degno della nostra fatica, un testo insomma che possa migliorarci nel più breve tempo possibile e con lo sforzo minore. Non è un paradosso bensì un’ingenua tensione che credo un lettore, un essere umano, dovrebbe avere…secondo me. Vedo in ciò una disciplina e una resistenza verso il totalitarismo e la frittura delle menti; quando chi ci dirige incappa in una citazione sbagliata o in una spiegazione etimologica od eziologica altamente zoppicante e spuria del concetto centrale ed illuminante ecco allora che chi lo sa riconoscere sta resistendo e lottando: si difende entrando immediatamente in un altro binario, guarda dall’esterno e, a ragione, giudica e disprezza…trova così il suo guinzaglio davvero ingiusto. Neanche ciò però è sufficiente, a mio parere, per bastare a se stessi. Anche il corpo deve essere liberato: una pratica quotidiana di ginnastica (callistetica o “pesante”) è indispensabile. Parlo per esperienza personale: è fattibile e compatibile con la quasi totalità delle attività (tempistiche e condizioni materiali e fisiche incluse). Un precipitato felice è che tale attività erode il tempo di ciò che non rientra nei veri bisogni umani come per esempio rincoglionirsi davanti alla tv (vera subdola droga in grado di sedurre chiunque). Entrare in possesso del corpo rende, cose ovvie, più agili più resistenti e più forti e se è vero che i buoi sono fortissimi tuttavia è la forza che fa sentire il giogo nella loro carne; inoltre la forma fisica, altro paradosso, rende più liberi di fronte ad una società che a livello visivo e propagandistico la esalta e la impone ma la rende un miraggio mercantile, non favorendola di fatto, ad uso dei consumatori: è notorio che il consumismo poggia “anche” sulla frustrazione dell’individuo. Neanche ciò però è sufficiente per bastare a se stessi.

Passeggiando per il centro di Torino (la bellezza di via Lagrange pedonalizzata è spiazzante, ha qualcosa di militaresco…sembra sempre che debba spuntare la cavalleria di Pinerolo a fustigare con verghe e sciabole i giovani post-tamarri e i vecchi benestanti tronfi nel loro beige e salmone (ora scuro ora acidissimo) dalle scarpe allucinanti e con indosso non meno di tre improbabili stemmi dorati di forze armate (reali ed immaginarie) …immagino i cavalieri guidati dallo scheletro dell’uomo dal naso di platino-platinì) mi accorgo della difficoltà dei miei coetanei di mantenere le posizioni (i posti fisici): siamo già il passato! No, il fatto è che quando qualcuno delle mie antiche frequentazioni mi riconosce mi abbraccia come fossimo reduci e non mi lascia andare. Lo guardo negli occhi, è spaesato, lancia continue occhiate impaurite ma altezzose ai beceri (uomini donne ragazzi e bambini) che ci circondano e poi mi rifissa ad intervalli regolari: ha paura di parlare…che io mi sia integrato (ha sempre vestito strano Claudio, ma adesso è, in qualche modo elegante per i beceri? No…calma..i baffi sembrano a manubrio, forse…)? Che non mi accorga di quanto il cattivo gusto…? E della volgare ostentazione? L’onda ha travolto la diga (sì, è vero era alta appena pochi centimetri, la diga)…l’ignoranza, il novissimofascimo…pare dire: “ma li vedi?!”. Lo tengo in attesa…poi mi basta citare Iggy Pop o Lydon (ma meglio Iggy) per rincuorarlo: la citazione, ma solo in questo caso, può anche essere fasulla…”Perdio, Madama (davvero piacente, devo riconoscere), si faccia i cazzi suoi, sto tentando di rianimare un uomo, o almeno ciò che ne resta!”. La vera citazione che dovrei fargli è di A.C.Doyle: “la partita non è ancora chiusa!”. Vanità: la barba mi dona davvero e in modo grazioso mi dileguo, paio un Moriarty in ottima forma. Mi ritrovo a ghignare: col cazzo che la partita è conclusa, mister president!

In centro vedo madame, il collant nero ricamato abbinato al tailleur grigio noto è tornato di moda…immancabile la tintura bionda, molte di loro sono appetibili sessualmente: se non fossero grottesche potrebbero strappare dei sorrisi spensierati. Molte viaggiano con la mamma…paiono tutte ultraquarantenni, età indefinibili in un misto di tendini e cipria. Qualcuna sfoggia un bebè e relativo passeggino, debitore senz’altro (e probabilmente non solo nel design) della tecnologia spaziale di ultima generazione: ti viene naturale pensare di chi cazzo sia il bambino. Non della mamma della madama (neanche un Antinori mixato con Mengele arriverebbe a tanto), potrebbe essere della madama…c’è qualcosa di troppo facile nella deduzione…maledetta età indefinibile. Forse la madama ha già filiato e quello è suo nipote. L’ipermadama allora sarebbe la bisnonna del putto. Le riguardi, sono zeppe di borse con i loghi del lusso e ancora scrutano fameliche le vetrine, annotazione positiva: la crisi non esiste. Eppure le gambe e le braccia della madama non sono di una cinquantenne, rinuncio a cercare informazioni dal viso: estetisti e chirurghi hanno già fatto il loro mestiere e ricavato i loro utili. La soluzione più ovvia poi arriva: li affittano i bimbi! Questo per apparire più giovani e per rendere la loro piatta pancia più degna di lodi; probabilmente sono i figli della badante dell’ipermadama, passata la moda il pater familias saprà riciclare quei botoli. A una prima analisi i rappresentanti della Torino bene paiono vampiri, zombi: accoppiamenti imbrobabili figli solo di transazioni commerciali riescono ancora a disgustare e a gettare dubbi sul valore assoluto dell’essere umano. L’unica cosa da paese socialista che si riscontra in città sono le file davanti Grom.

Ed ecco per chi ha avuto la forza di arrivare fin qui delle informazioni. Consigli musicali, tre canzoni che hanno in media trentanni eppure…Dr Feelgood :Milk and Alcohol Gang of Four: At Home He’s A Tourist (ideale per le passeggiate in Italia) P.I.L. This is not a love song… lo so, sono molto note tuttavia a chi non le conoscesse suggerisco di scaricarsele. Libri: un’ edizione cartonata di V for Vendetta è disponibile (tenuti presenti gli sconti) a soli 13 euro…è colorata (male) ma ve la consiglio.

Sabato 18 Aprile al TNT nei pressi di Avigliana concerto dei Sick Rose, possibile gita fuori porta (Quasi Taus onirico… pranzo lauto ed economico Valperga di Caluso).

Spero che questa Mia Vi trovi tutti bene, io me la cavo ed ho avuto un paio di giorni fa anche una piccola soddisfazione. Spero che Asia sia rimasta contenta della mail…! Il terremoto che ha scosso l’Abruzzo (che peccato che Vespa…) ci sia almeno di monito della futilità delle cose materiali. In full metal jacket c’è una battuta: “I morti sanno solo che è meglio essere vivi”.

Ciao a tutti,

Claudio

mercoledì, aprile 08, 2009

un tanto al kg

una classificazione che non mi trova d'accordo...
a me "il profumo" di suskind era piaciuto moltissimo e non credo che lo si debba classificare come "libro femminile".
in effetti, a scopo baccaglio, l'ho sempre citato, con la storia dei ferormoni ecc ecc
ma libro femminile mi pare riduttivo.


presso bennet di ciriè

PS.: dopo il post odierno, dove ho un po' sbracato, volevo darmi un tono...

samantha fox si sposa con la sua manager

il mio amico delle medie, quello con il quale facevo il tragitto per andare a scuola, lo stesso con cui si condivideva l'ampia dissertazione su onanismo e donne (decisamente in quest'ordine), la chiamava "foz", poiché non riusciva a pronunciare la "X".
quindi il mio amico segaiolo diceva anche "alez" al posto di "alex", suscitando la mia ilarità e il mio inespresso quesito: ma se non riesci a pronunciare la "x", perché ti ostini ad usare parole che la contengono?
del resto la "x" non è mica la "b" o la "t", non devi per forza usarla...la "x" è una sorta di "Y",
chi se le caga ste consonanti straniere? nessuno! giusto io che me la ritrovo nel cognome.
allora perché non dire "alessandro" al posto di alex e unicamente quella "tettona inglese" al posto di fox?
mah
non l'ho mai capito e del resto non gliel'ho mai chiesto.
ma tra ometti funzionava così. certe cose non si chiedevano.
anche perché a parlar di seghe, a quell'età, si faceva l'alba e quindi non troppi temi potevano essere trattati.
si parlava di calcio e compagne di classe o della professoressa.
per fortuna non eravamo così rincoglioniti da perder tempo a parlare di giochi al computer o telefonini (questi ultimi del resto non esistevano).
se da una parte eravamo immuni da libidini sulla tecnologica,
far la notte a parlare di donne che solo in foto potevi vedere era davvero una cosa grama.
e poi li chiamano bei tempi?
tempi cupissimi quelli dell'adolescenza!
è vero, io e il mio amico, l'approccio lo si tentava sempre.
ma sul corteggiamento ci mancava qualcosa: le mani addosso alle compagne le buttavamo sempre, ma letteralmente, e queste non gradivano tantissimo quest'assalto di rara cafonaggie e volgarità.
una questione di "tempi" sbagliati.
probabilmente lo stesso approccio tentato oggi, dico dopo una cena,
troverebbe l'entusiastico "ritorno" (feed-back positivo intendo) delle nostre coetanee.
erano altri tempi.
io ad esempio andavo fuori per le due tipe de "tre cuori in affitto"...
ma era vita quella?
vabbè c'era "colpo grosso" di smaila,
ma era tardi ed il rischio di essere beccati dai genitori era
direttamente proporzionale all'erezione in corso.

tornando al matrimonio della nostra,
ironia della sorte scopro oggi, dopo 25 anni quindi, che la fox è lesbica!!!
sinceramente sono un po' deluso. non per omofobia.
è vero, la fox era un fenomeno da baraccone,
è vero, anche fosse o fosse stata l'etero più ninfomane della terra non ci avrebbe mai calcolato,
ma sapere oggi che le possibilità (di trombarla dico) erano in realtà ancora più effimere di quanto, nel nostro delirio
masturbatorio, potessimo ipotizzare è stata una bruttissima notizia.
meno male che posso fidarmi della fenech, della cassini e della bouchet.



la koll è andata, fulminata sulla strada di damasco parla solo più di dio e della madonna, ma all'epoca della claudia qualcosa, al di là della carta patinata o della tv, si beccava ergo la ricordo come meno "intima" della edwige o della guida.
eh cara edwige, quanti ricordi!