giovedì, aprile 09, 2009

mè frel (mio fratello)

ricevo e, apprezzando, pubblico.
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Ciau Taus! Per i dislessici Suat uaic!

Vi scrivo per darVi alcune informazioni, che poi pensandoci è l’unico motivo che può perdonare uno scritto.

Petrarca ha scritto, parafrasando, che bisogna leggere con fatica ciò che con fatica è stato scritto tuttavia, occorre aggiungere, questo uomo vendette un suo amenissimo casolare, carico di ricordi infantili, per entrare in possesso di un libro…ecco molta parte degli scrittori attuali mirano al processo inverso dunque è quanto mai indispensabile leggere una quantità di volumi monumentale per rintracciare un testo degno della nostra fatica, un testo insomma che possa migliorarci nel più breve tempo possibile e con lo sforzo minore. Non è un paradosso bensì un’ingenua tensione che credo un lettore, un essere umano, dovrebbe avere…secondo me. Vedo in ciò una disciplina e una resistenza verso il totalitarismo e la frittura delle menti; quando chi ci dirige incappa in una citazione sbagliata o in una spiegazione etimologica od eziologica altamente zoppicante e spuria del concetto centrale ed illuminante ecco allora che chi lo sa riconoscere sta resistendo e lottando: si difende entrando immediatamente in un altro binario, guarda dall’esterno e, a ragione, giudica e disprezza…trova così il suo guinzaglio davvero ingiusto. Neanche ciò però è sufficiente, a mio parere, per bastare a se stessi. Anche il corpo deve essere liberato: una pratica quotidiana di ginnastica (callistetica o “pesante”) è indispensabile. Parlo per esperienza personale: è fattibile e compatibile con la quasi totalità delle attività (tempistiche e condizioni materiali e fisiche incluse). Un precipitato felice è che tale attività erode il tempo di ciò che non rientra nei veri bisogni umani come per esempio rincoglionirsi davanti alla tv (vera subdola droga in grado di sedurre chiunque). Entrare in possesso del corpo rende, cose ovvie, più agili più resistenti e più forti e se è vero che i buoi sono fortissimi tuttavia è la forza che fa sentire il giogo nella loro carne; inoltre la forma fisica, altro paradosso, rende più liberi di fronte ad una società che a livello visivo e propagandistico la esalta e la impone ma la rende un miraggio mercantile, non favorendola di fatto, ad uso dei consumatori: è notorio che il consumismo poggia “anche” sulla frustrazione dell’individuo. Neanche ciò però è sufficiente per bastare a se stessi.

Passeggiando per il centro di Torino (la bellezza di via Lagrange pedonalizzata è spiazzante, ha qualcosa di militaresco…sembra sempre che debba spuntare la cavalleria di Pinerolo a fustigare con verghe e sciabole i giovani post-tamarri e i vecchi benestanti tronfi nel loro beige e salmone (ora scuro ora acidissimo) dalle scarpe allucinanti e con indosso non meno di tre improbabili stemmi dorati di forze armate (reali ed immaginarie) …immagino i cavalieri guidati dallo scheletro dell’uomo dal naso di platino-platinì) mi accorgo della difficoltà dei miei coetanei di mantenere le posizioni (i posti fisici): siamo già il passato! No, il fatto è che quando qualcuno delle mie antiche frequentazioni mi riconosce mi abbraccia come fossimo reduci e non mi lascia andare. Lo guardo negli occhi, è spaesato, lancia continue occhiate impaurite ma altezzose ai beceri (uomini donne ragazzi e bambini) che ci circondano e poi mi rifissa ad intervalli regolari: ha paura di parlare…che io mi sia integrato (ha sempre vestito strano Claudio, ma adesso è, in qualche modo elegante per i beceri? No…calma..i baffi sembrano a manubrio, forse…)? Che non mi accorga di quanto il cattivo gusto…? E della volgare ostentazione? L’onda ha travolto la diga (sì, è vero era alta appena pochi centimetri, la diga)…l’ignoranza, il novissimofascimo…pare dire: “ma li vedi?!”. Lo tengo in attesa…poi mi basta citare Iggy Pop o Lydon (ma meglio Iggy) per rincuorarlo: la citazione, ma solo in questo caso, può anche essere fasulla…”Perdio, Madama (davvero piacente, devo riconoscere), si faccia i cazzi suoi, sto tentando di rianimare un uomo, o almeno ciò che ne resta!”. La vera citazione che dovrei fargli è di A.C.Doyle: “la partita non è ancora chiusa!”. Vanità: la barba mi dona davvero e in modo grazioso mi dileguo, paio un Moriarty in ottima forma. Mi ritrovo a ghignare: col cazzo che la partita è conclusa, mister president!

In centro vedo madame, il collant nero ricamato abbinato al tailleur grigio noto è tornato di moda…immancabile la tintura bionda, molte di loro sono appetibili sessualmente: se non fossero grottesche potrebbero strappare dei sorrisi spensierati. Molte viaggiano con la mamma…paiono tutte ultraquarantenni, età indefinibili in un misto di tendini e cipria. Qualcuna sfoggia un bebè e relativo passeggino, debitore senz’altro (e probabilmente non solo nel design) della tecnologia spaziale di ultima generazione: ti viene naturale pensare di chi cazzo sia il bambino. Non della mamma della madama (neanche un Antinori mixato con Mengele arriverebbe a tanto), potrebbe essere della madama…c’è qualcosa di troppo facile nella deduzione…maledetta età indefinibile. Forse la madama ha già filiato e quello è suo nipote. L’ipermadama allora sarebbe la bisnonna del putto. Le riguardi, sono zeppe di borse con i loghi del lusso e ancora scrutano fameliche le vetrine, annotazione positiva: la crisi non esiste. Eppure le gambe e le braccia della madama non sono di una cinquantenne, rinuncio a cercare informazioni dal viso: estetisti e chirurghi hanno già fatto il loro mestiere e ricavato i loro utili. La soluzione più ovvia poi arriva: li affittano i bimbi! Questo per apparire più giovani e per rendere la loro piatta pancia più degna di lodi; probabilmente sono i figli della badante dell’ipermadama, passata la moda il pater familias saprà riciclare quei botoli. A una prima analisi i rappresentanti della Torino bene paiono vampiri, zombi: accoppiamenti imbrobabili figli solo di transazioni commerciali riescono ancora a disgustare e a gettare dubbi sul valore assoluto dell’essere umano. L’unica cosa da paese socialista che si riscontra in città sono le file davanti Grom.

Ed ecco per chi ha avuto la forza di arrivare fin qui delle informazioni. Consigli musicali, tre canzoni che hanno in media trentanni eppure…Dr Feelgood :Milk and Alcohol Gang of Four: At Home He’s A Tourist (ideale per le passeggiate in Italia) P.I.L. This is not a love song… lo so, sono molto note tuttavia a chi non le conoscesse suggerisco di scaricarsele. Libri: un’ edizione cartonata di V for Vendetta è disponibile (tenuti presenti gli sconti) a soli 13 euro…è colorata (male) ma ve la consiglio.

Sabato 18 Aprile al TNT nei pressi di Avigliana concerto dei Sick Rose, possibile gita fuori porta (Quasi Taus onirico… pranzo lauto ed economico Valperga di Caluso).

Spero che questa Mia Vi trovi tutti bene, io me la cavo ed ho avuto un paio di giorni fa anche una piccola soddisfazione. Spero che Asia sia rimasta contenta della mail…! Il terremoto che ha scosso l’Abruzzo (che peccato che Vespa…) ci sia almeno di monito della futilità delle cose materiali. In full metal jacket c’è una battuta: “I morti sanno solo che è meglio essere vivi”.

Ciao a tutti,

Claudio

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