giovedì, maggio 25, 2023

Franco Nembrini: L'educazione è un casino da mo'

Citazioni:

1: "La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell'autorità e non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni. Non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori. In una parola sono cattivi".

2: "Non c'è più alcuna speranza per l'avvenire del nostro paese se la gioventù di oggi prenderà il potere domani poiché questa gioventù è insopportabile, senza ritegno, spaventosa."

3: "Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I ragazzi non ascoltano più i loro genitori: la fine del mondo non può essere lontana."

4: "Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore. I giovani sono maligni e pigri. Non saranno mai come la gioventù di una volta. Quelli di oggi non saranno capaci di mantenere la nostra cultura."

Citazioni:

1. Socrate 470 a.C.

2. Esiodo 720 a.C.

3. Sacerdote dell'antico Egitto 2000 anni a.C. circa 

4. Incisione su un vaso d'argilla dell'antica Babilonia 3000 anni a.C. circa

lunedì, maggio 08, 2023

Note su Hiroshima - recensione

 Parliamo di un premio Nobel, quindi è abbastanza inutile dire che la scrittura è "preziosa" però...però fino a metà libro ho fatto una gran fatica a procedere. No...abbandonare mai! Con buona pace di Pennac.

Il libro è infatti una raccolta di saggi scritti all'inizio (fino a metà) anni '60 e sconta, ripeto soprattutto nella prima parte, il fatto che il racconto faccia riferimento a polemiche ed eventi, anche molto minuti, accaduti sullo scorcio dei primi anni 60. Il racconto di questi fatti risulta quindi, dopo sessantanni, poco interessante, poco chiaro anche per gli inevitabili riferimenti che un lettore, "occidentale" per di più, fa un po' di fatica a seguire. 

In breve, se il tutto fosse riscritto oggi, verrebbe sintetizzato, credo, in poche pagine. E' interessante invece quando il racconto si sposta sull'esperienza che è poi diventata "universale" dei hibakusha (被爆者) - parola che non riesco a ricordare manco ripetendomela mille volte...e che quindi mi sono andato a cercare -  ossia coloro che alla bomba sono sopravvissuti. Ai giapponesi dire "sopravvissuti" non piaceva, è stata quindi coniata questa; ecco queste pagine diventano, grazie anche alla sapienza dello scrittore, importanti, chiare, illuminanti circa qualcosa che, al pari forse di Auschwitz (non a caso l'autore fa un accostamento al campo di concentramento, peraltro secondo me in modo non felice, un po' frettoloso), la mente umana non può riuscire ad immaginare, o almeno la mia, assai limitata, non riesce.

martedì, maggio 02, 2023

Note su Hiroshima

 Di tanto in tanto si sente di storie persino più tristi di quelle appena citate, come quella di una ragazza che, gettando per caso uno sguardo sulla sua cartella clinica, ci vide scritto 'leucemia mieloide' e s'impiccò. Quando mi capita di venire a conoscenza di storie del genere, mi sento molto fortunato a non fare parte di una nazione cristiana. Provo un sollievo indescrivibile al pensiero che un dogmatico senso di colpa cristiano non abbia impedito a quell'infelice ragazza di suicidarsi. Nessuno di noi vivi può difatti biasimarla per il suo gesto estremo. La nostra sola libertà deve essere quella di ricordare l'esistenza di persone che 'malgrado tutto scelgono di non togliersi la vita'. A questo proposito, come giapponese, penso di essere quel tipo di persona che, se scoprisse di avere il cancro, si suiciderebbe in piena libertà, senza sensi di colpa nè paura dell'inferno. Comunque sia, posso affermare in tutta sicurezza di non sentirmi assolutamente in diritto di dissuadere chicchessia dal commettere suicidio. Chissà, forse è perchè sono intaccato da una sorta di 'muffa' che mi svigorisce, ed è proprio per questa mia natura che posso riguadagnare coraggio tutte le volte che m'imbatto nella moralità pura e umana della gente di Hiroshima che 'malgrado tutto sceglie di non togliersi la vita'.


Kenzaburo Oe, Note su Hiroshima, Garzanti giugno 2021, pp 92-93

Traduzione di Gianluca Coci