mercoledì, febbraio 10, 2010

porco ...ggiuda!

oggi viene dato ampio risalto ad una decisione di abete, presidente FIGC:
in breve, i calciatori che bestemmiano in campo verranno espulsi.
dov'è la novità?
da sempre il regolamento del "giuoco" del calcio prevede "il rosso"
per i calciatori che si macchiano di una condotta di questo tipo,
ingiuriosa si diceva un tempo.

è la solita storia di una legge che c'è già, ma che non è mai stata applicata.
io per primo, un bestemmiatore non l'ho mai cacciato dal terreno di gioco.
abete precisa che l'azione serve per migliorare il livello comportamentale
dei giocatori. bravo.
il punto, come spesso capita, è però un altro.
non si può pensare, con una semplice sanzione, di andare a colmare il vuoto
culturale di questi personaggi. parlo dei calciatori dalla A ai pulcini.
queste interviste, benché evidentemente semi-serie e molto scherzose, chiariscono meglio di ogni parola il "problema":
giuseppe mascara
angelo palombo
claudio bellucci
giampaolo pazzini
la mia soluzione?
quando questi ragazzi vengo acquistati dalle maggiori società calcistiche nazionali, sono troppo giovani e vengono sicuramente "sradicati" anzitempo
dalle loro famiglie.
le famiglie non possono quindi svolgere un ruolo educativo in tal senso.
tralasciando il fatto che, oggi, al di là delle famiglie dei campioni in erba, neanche nelle altre famiglie, quelle degli scarponi, spesso vengono trasmessi non dico dei "valori" (ognuno poi ha i suoi e diverrebbe lungo il discorso), ma una "educazione". il rispetto per l'altro, in primis, per esempio.
questo ruolo dovrebbe/potrebbe svolgerlo la scuola. la scuola che ho frequentato io non se ne preoccupava molto, quella di oggi non credo neanche.

fino agli anni '80, fiore all'occhiello del torino calcio era proprio il vivaio e leggendaria era la cura degli aspetti legati alla personalità del ragazzo, sotto le amorevoli cure della portinaia di corso vittorio emanuele.
i ragazzi erano in una sorta di collegio e doveva andare a scuola, con profitto.
addirittura brambati era riuscito a diplomarsi!

i benefici di questo investimento non direttamente collegabile al sudore del campo di allenamento, erano ragazzi
che in campo erano all'altezza della situazione, ma anche fuori riuscivano ad articolare qualche risposta non stereotipata che li rendeva più "umani" e non gli attuali cazzoni estensione fisica della loro play-station.

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