lunedì, luglio 25, 2016

Sempre i soliti

Quando vidi le prime partite del Toro allo stadio, al vecchio Comunale, non ero più giovanissimo.
Avevo circa dieci anni.
Mi colpì la prospettiva, i giocatori erano così vicini e poi quel colore acceso delle maglie.
Nessun campione, ma schiumavano esuberanza agonistica, ti trasmettevano un'idea di forza, di fierezza. Potevano anche perdere, ma li vedevi infuriarsi se ciò avveniva.
Noi li sostenevamo con forza, ma senza rabbia.
C'era anzi gratitudine perché vedevamo che loro facevano in campo quello che avremmo fatto noi.
Adesso, a distanza di oltre trentanni, le parti si sono invertite.
Noi rabbiosi sugli spalti, loro freddi, razionali e distaccati in campo.
Ci dicono che dobbiamo riconoscere il valore dell'avversario e saper accettare una sconfitta...
Ma noi non saremo mai come ci vorreste.
Noi siamo sempre i soliti.



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