venerdì, giugno 24, 2011

american life

5 minuti prima della pausa pranzo,
vado sul sito e leggo tutti i motivi per i quali dovrei comprare il prodotto.
salgo in auto e 5 minuti dopo mi presento all'apple store di grugliasco e nel presentarmi recito: vorrei
un mac perché "è un computer superiore", "ha software che mi servono", "ha il sistema operativo più evoluto al mondo" ecc
il tutto per prevenire il venditore ed evitarmi il suo tentativo di spiegarmi perché dovrei comprare un mac. non amo quelli che cercano di smollarmi qualcosa. battone escluse, beninteso.

finisco l'elenco. non ho dimenticato nulla.
faccio una fatale pausa di pochi secondi e il simpatico ragazzo con maglietta blu savoia e mela mezza masticata mi chiede: perché vuoi comprare un mac?

mi cadono le balle ma
in quel momento ho capito quanto può essere rischiosa la dottrina (e la "programmazione") del pensiero di steve!
l'ideologia del "semo er mejo" è talmente forte che il ragazzo avrà sì ascoltato con poca attenzione le mie parole,
ma era troppo grande la voglia di porre quella domanda (evidentemente rituale)
per ascoltare una risposta incompleta e poter aggiungere qualcosa.
sottolineando che loro sono ragazzi fatti cor pennelllo, e i clienti fanno innamorà.

ho provato il MacBook PRO 15...mi sembra, lo ammetto, che valga tutti i suoi
1749 euro: ma benché stanco del mio PC, dovendoci pensare un po' su, ho
optato per un BCO di McDonald's (si quella porcata con surrogato di provola e cipolle)
e una scatola con 3 gamberetti fritti (2.20E)
dal delicato retrogusto di cartone, sorseggiando una media di cubetti di ghiaccio con
spennellata di coca-cola.

I love Amerika!

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