mercoledì, novembre 25, 2009

scale mobili

mi piace fare vignette a mano libera solo quando eventi banali e quotidiani mi "chiedono" di farlo. mi piace prendere spunto dalla realtà...
ultimamente quest'ultima ne era stata avara.
ieri sera ho assistito invece ad uno di quei dialoghi cinematografici che meritano un disegnino naif.

siamo sulle scale mobili che dalla metropolitana portano al piazzale XVIII dicembre...a porta susa, per capirci.
io mi trovo per caso sullo stesso gradino del bambino (avrà avuto tra gli 8 e i 10 anni), appena sopra di noi la madre. magrolina, nervosetta. pisellabile solo a fatica, non suscita il mio interesse.
quest'ultima si gira verso il figlio e chiede in prestito il cellulare, avendo lei esaurito il credito sul suo e dovendo avvertire il "papà" del loro arrivo.
il bambino, sul perfettino e con l'aspetto del noiosissimo primo della classe, non è entusiasta di prestare il cellulare...la madre, osservando la titubanza del pargolo, lo incalza con un monito:"dai...non fare il bambino".
lui, perplesso, la guarda e chiarisce:"ma io sono un bambino!"
benché l'imberbe avesse la tipica faccia del bambino serio e studioso, quello che prenderesti a sganassoni tutto il giorno se la madre non ti vedesse, l'ho trovato geniale.

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