martedì, ottobre 09, 2007

sotterranea

se ero stato giustamente critico in passato sulla gestione della viabilità cittadina(cfr. post del 7 agosto) ovviamente oggi, con il prolungamento del tratto della metropolitana, lo devo esser meno.

Ieri ho preso la metro…che triste parlare come un bauscia!
Rifo: Ieri ho preso la sotterranea a susa e son sceso a porta nuova. il tratto è breve, neh, ma ho guadagnato lo stesso molto tempo, viceversa se fossi rimasto sul mio sadem (tratta caselle- to p.n.), sarei rimasto imbottigliato nel traffico in superficie per chissà quanto. figa, direbbe l’ambrosiano.

La cosa divertente era osservare gli altri pendolari. Tutti impersonavamo la stessa parte.
Ossia per non risultare provinciali, tutti facevamo finta di essere transitati mille volte per questa stazione nuova di pacca, inaugurata solo venerdì scorso in pompa magna dal “professore”.
Se un milanese ci avesse visti, sicuramente ci sarebbe cascato. Come qsi ci cascavo io.
Tutti sembravano conoscer bene il posto e muoversi non per curiosità, ma per consuetudine.
E’ vero, io non sono dei più furbi ma proprio tonto nemmeno. Vero è che la mattina son sempre più rincoglionito del solito…ma la recita era davvero ben fatta.
Oddio molto possiamo migliorare rispetto a roma o a milano, ossia c’è ancora troppa educazione.


La gente non si spinge, aspetta educatamente, non corre, non sgomita. Nessuna ombrellata - è anche vero che non pioveva - ma neanche nessuno che spingeva l’extracomunitario che aveva accanto sotto la carrozza in arrivo - è vero che tecnicamente non è possibile, essendoci le protezioni alle fermate.
Fortunatamente appena risalito alla luce, fioca, del giorno mi son subito ri-sentito a mio agio, fuori da un copione mal interpretato e dall’odore di pulito, o di plastica nuova.
Gente che spingeva per prendere il 4 o il 63 in via sacchi, ma mi ha fatto anche piacere ritrovare anche il solito pensionato che guardava torvo il marocchino mormorando tra se e se il suo “minchia a torrino non si può più girrare, non è più come una volta, diofa”.

Ho poi scorto tra la folla anche il bambino, amore, con la maglia di del piero che voleva salire lui per primo, benché arrivato per ultimo…
Ops è caduto dalla pensilina! Giuro l’ho colpito involontariamente, non l’avevo proprio visto.

a torino non l'avremmo mai detto, adesso però come preannunciava, mi pare, culicchia, possiamo darci il gancio biascicando: "allora ci si vede verso le 11 alla 're umberto', minchia"...

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