giovedì, febbraio 28, 2008

To be, or not to be: that is the question

settimo è la mia città, forse non è una bella città ma rimane la mia città.
...quindi ne posso parlar male.
città dormitorio fino a qualche anno fa, adesso presenta elementi di eccellenza quali la biblioteca multimediale, una delle prime in italia, la suoneria, il teatro garybaldi, l'eco-museo del freidano, gli edifici nei quali ho trascorso fanciullezza e adolescenza.

caratteristica settimese è il poco rispetto per il proprio passato: sistematicamente si sono abbattuti edifici storici (anzi vecchi) per innalzare palazzi nuovi. male. adesso il centro storico fa ridere...è pochissimo storico.
la tutela del passato è un valore imprescindibile. io avrei conservato, ad esempio, la ciminiera della paramatti.
adesso ci sono solo nuovi e brutti edifici moderni al posto del complesso industriale dell'epoca.
è vero io avrei conservato tutto perchè sono un romantico, un nostalgico...ma tra tutto e niente ce ne passa.

quest'anno settimo festeggia. da 50 anni è "città" e non più il paesone a sette miglia da torino.
lo slogan adottato è in linea con questa smania di modernità.
"to be settimo".
la scelta forse è stata fatta per essere maggiormente aperti verso le migliaia di cittadini stranieri che verranno per festeggiare l'evento.

quindi venite numerosi a settimo!
sarete accolti da una popolazione amichevole ed educata.

un buon esempio del decoro e dell'educazione dei miei compaesani è come viene "utilizzata" la stazione ferroviaria o tutto ciò che è un bene comune:
vedi foto dettaglio




pubblicità ingannevole?
no...è che a settimo ci sono davvero tante bestie non solo durante la fera dij coj.
ciò detto non voglio fare il solito vecchio trombone e mi adeguo: WELCOME TO SETTIMO!

per saperne di più leggete qsa di silvio bertotto che parecchio ha scritto su "setu"

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