mercoledì, febbraio 20, 2008

Pedofili…health, movies, whisky

La vicenda del pedofilo Vincenzo Iacono condannato nel 2005, in primo grado, a sei anni e quattro mesi, sottoposto solo ad obbligo di firma e nuovamente accusato di violenza verso un minore mi lascia basito.
Ovviamente non mi addentro negli oscuri meandri della giustizia italiana e non è tanto questa a lasciarmi senza parole. A sconvolgermi è venire a sapere che la famiglia dell’ultima vittima era a conoscenza della precedente condanna di Iacono. Io non avrei mai consegnato mio figlio ad un tizio con questo biglietto da visita. Forse sbaglio, forse è giusto fidarsi e dare un’altra possibilità a chi ha sbagliato una volta, ma nella fattispecie, parlando di un bambino, avrei fatto valere tutti i miei timori, non ultimi quelli atavici. Io recupererei l’utilità del pregiudizio.
Quelle considerazioni politicamente scorrette che pochi amano ammettere, di fare.
Io ho un casino di pregiudizi, grazie a Dio.
Guardando la foto del pedofilo mi viene da dire per di più che sarebbe bastato anche solo un accenno a Lombroso per tenere gli occhi bene aperti. Io non avrei mai consegnato mio figlio ad una persona con quella faccia.
La famiglia della vittima dichiara ingenuamente che una persona libera, con buona approssimazione, non dovrebbe essere pericolosa…leggendo questa castroneria ho ripensato a quanto scritto da Tom Hodgkinson che nel suo ultimo libro, “la libertà come stile di vita”, si sofferma proprio su questo aspetto: ci facciamo obnubilare la mente da organizzazioni (in primis lo Stato) che decidono per noi e decidono peggio di come faremmo noi, alienandoci ogni tipo di responsabilità nelle nostre azioni.

Fare a meno delle nostre istituzioni è un sogno, rivedere certi meccanismi è doveroso.
Io quindi prendo le tesi del direttore di Idler come sublimi provocazioni. Non a caso in quarta di copertina si legge il commento di Damien Hirst:” Hodgkinson è semplicemente suonato ma colpisce fottutamente nel segno”. E’ impensabile un ritorno all’organizzazione delle piccole città stato medioevali, il modello è insostenibile se non con un inattuabile cambiamento del modello di vita di milioni di persone. Il libro è però da leggere perché i suoi spunti di riflessione sono originali e sono autentiche iniezioni di intelligenza.

Purtroppo so per certo che io per primo non riuscirei a fare tante delle cose che Tom propone: potrei si suonare l’ukulele, ma adoro anche rilassarmi vedendo il “prodotto” dei cineasti oppure amo le comodità e le possibilità proposte a pagamento dalla società dei consumi.

Avessi avuto dei dubbi sul mio livello di consumismo, venerdì sera me li sarei tolti.
La visita alle terme di Près-Saint-Didier (AO) mi ha mandato in solluchero.
Devastante il viaggio di andata e ritorno, dopo una settimana di lavoro…ma la permanenza alle terme è stato un momento davvero rilassante.
Guardare le poche luci illuminare il paese, stando immersi dentro l’acqua calda, all’aperto, con la neve a fare da sfondo è una sensazione da provare.
Sabato sera invece mi ha emozionato moltissimo il film “Into the wild” [perdonatemi l'auto-link], con una super sceneggiatura che ha reso il film più interessante del libro. Fortunatamente il mio pregiudizio che gli americani facciano quasi sempre dei gran film, anche questa volta, si è dimostrato valido.
Per non farmi mancare niente, io e il mio kinder, ci siamo poi strafogati un kebab…un piatto che probabilmente in un mondo tornato al medioevo, basato sull’auto-sussistenza, sulle corporazioni, la limitazione degli spostamenti ecc, secondo la provocazione di Hodgkinson, difficilmente avrei potuto gustare.
Un po’ contraddittorio Tom lo è quando invita a stare alla larga dalla grande distribuzione, ma invita altresì a “magnà e beve”. Orbene domenica scorsa il mio amico Alessandro mi ha suggerito di provare l’Oban, costoso whisky scozzese invecchiato 14 anni. Ho il pregiudizio che un distillato scozzese sia buono.
Io l’ho comprato al supermercato! Che uomo di merda.
Secondo me Tom sconta molto il fatto di essere inglese. La sua indolenza per scadenze, bollette, precisione ecc lo renderebbe un italiano medio, forse in Inghilterra certe caratteristiche sono più rare ma da noi, politici in primis, siamo tutti un po’ più naif come c’invita ad essere lo scrittore inglese.

I cineasti poi, subdoli, mi han fatto venire moltissima voglia di pagare loro il mio divertimento: i trailer dei film “Persepolis” (particolarissimo cartone animato) e “lo scafandro e la farfalla” (tratto dal libro omonimo di Bauby) mi hanno sicuramente convinto ad andare a vedere questi due film.

E’ poi sicuramente vero che la felicità non ha prezzo e per tutto il resto c’è lui
www.menomalechesilvioce.it
Antani

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