giovedì, agosto 21, 2008

durango

eccoci a durango!
urge un primo veloce riepilogo di questi giorni faticosi ma bellissimi.
il nostro iter da denver a las vegas e ritorno in colorado volge al termine, in tutto 18 giorni di fuoco: abbiamo visitato il colorado national monument, poi, avendo come base moab, arches e canyonlands, a seguire bryce, zion e arrivo a las vegas.
al momento sono circa 750 le pictures che, una volta pubblicate, diranno molto di piu' delle mie parole.
lasciare le luci di las vegas e' stato triste: la citta' del peccato e' tanto assurda quanto seducente...soprattutto per dei viziosi come noi.
per la cronaca un numero (il 34) l'ho beccato! invece al black-jack mi hanno ripulito.
con ancora negli occhi la folle venezia made in nevada, siamo ripartiti alla volta del gran canyon, in arizona. abbiamo optato per il costoso (160 dollari) giro in elicottero, sicuramente il modo migliore per apprezzare la grandiosita' del luogo.
siamo ripartiti in direzione canyon de chelly attraversando le riserve indiane dei navajos e degli hopi (visita al museo hopi e a old oraibi...mi sembra si chiamasse cosi', una antica cittadina hopi in assoluto stato di degrado tuttavia ancora abitata da 24 famiglie).
la riserva indiana copre un territorio assolutamente ostico e la popolazione appare in difficolta': tutte le donne sono in sovrappeso come gran parte degli uomini per via di una alimentazione prettamente "americana" E' facile incontrare persone ubriache nonostante nelle riserva non si possa acquistare alcuna bevanda alcolica.
il panorama, in una parola, e' desolante.
E' esattamente un popolo sradicato dalla propria terra pur avendo ottenuto, con fatica e con infinite mutilazioni, il permesso di rimanervi.
dopo il canyon de chelly (bellissimo) abbiamo visitato la monument valley (ford, leone ecc) e four cornes (il luogo ove si incontrano i confini di 4 stati: nevada, new mexico, arizona e colorado).
gli ultimi due giorni li abbiamo passati al parco nazionale mesa verde. personalmente mi ha colpito molto: le abitazioni di anasazi e pueblo abbarbicate sulle rocce erano nel mio immaginario grazie a tex willer o zagor e vederle dal vivo e' stato emozionante.
adesso, come da incipit, siamo a durango e la cittadina appare grandissima dopo giorni e giorni di deserto, nulla, deserto, qualche baracca indiana.
ciao...vado a visitarla!

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