lunedì, agosto 04, 2008

lo smemorato di collegno

Il cinema impone sacrifici e tagli.
Nel mio caso il sacrificio di non andare a lavoro (?) e il taglio dei capelli.
Il look nuovo mi fa gioco: venerdì si parte per gli USA, giro dei parchi del sud-ovest e puntata a las vegas!
Tutti a dirmi: “stai meglio ora…” in realtà il taglio non mi piaceva, anche se giacomo (giacomo per lui, negozio all’angolo tra via rossini e via po) è stato bravissimo, tant’è che sono re-intervenuto rasandomeli a zero da me.
La folta chioma piace al mio cucciolo ma è ingestibile con 50 gradi. Ma è un concetto che il cucciolo non considera.



Orbene, giovedì scorso ho fatto il figurante – una piccola carriera quindi rispetto all’esperienza con Montaldo ne “i demoni di san pietroburgo” dove ero solo una comparsa – ne “lo smemorato di collegno” film-tv in due puntate della rai fiction; regia di maurizio zaccaro, ex enfant prodige del nostro cinema.
In realtà io non sapevo che faccia avesse zaccaro prima di giovedì scorso, ho letto poi la scheda su wikipedia e posso confermare che la frase riportata “Giro così, sempre con la macchina a mano, per sentirmi libero e soprattutto autentico, ma anche per dare ai miei attori la stessa libertà d’espressione e di movimento. Tutto il resto, la fama, il successo, il cinema senz’ anima e senza originalità, le furberie e l’esibizionismo non mi interessa e non merita il minimo sforzo” corrisponde al vero.
Di zaccaro ho apprezzato l’approccio (deciso, diretto come è naturale su un set, dove regna una gran confusione pari solo alla stanchezza per l’attesa e la ripetizione delle scene) e l’ironia che stemperava le frasi più pungenti o i momenti di tensione.
Ad esempio quando il regista è sbottato e rivolto ad un figurante ha detto:”non guardare in camera cazzo!” e questi di rimando:”scusi. Ma cosa devo fare suicidarmi?”
Con la chiusura del regista che ha fatto ridere tutti ”beh si, quasi quasi dovrebbe”.
Oppure nella scena successiva, sempre rivolto alla stessa persona: ”ma mi vuoi sposare? Hai guardato di nuovo in camera!” E l’altro:”no…questa volta no!”

Anche il regista più acclamato dovrebbe sapere, ed i migliori lo sanno bene, che la comparsa è la prima ad arrivare e l’ultima ad andar via, trattata come solo a naja…pagata poco (65 euro, in questo caso). Posso capire che l’approccio nei confronti di noi “peones” debba essere sbrigativo e “sportivo”, essendo noi comparse una miriade e sempre pronte a fare la cazzata di tirar fuori la macchina fotografica, far squillare il cellulare o voler comparire in scena, ma non essendo la mia vita questa ne avendo ambizione di farla diventare è chiaro che posso sì accettare toni e modi diretti e, a volte, scortesi…ma fino a un certo punto: poi parte il “ma va cagà” o l’ostruzionismo che, non avendo nulla da perdere, è divertentissimo da praticare.
Nel mio caso però, zaccaro e montaldo hanno dimostrato molta intelligenza idem le altre maestranze, costumisti, scenografi ecc
Molto simpatico anche Giuseppe Battiston che, vedendomi scoglionatissimo seduto al sole cocente con divisa invernale, in un momento nel quale pensavo che sarei stato all’esterno della scena principale, è venuto a salutarmi e a chiedermi nome e parte.

Inimitabili i factotum romani al lavoro:
“ahò! Che fai? Vieni qua! Sto cavo l’hai messo tu? Adesso me fai incazzà…ma se mette così un cavo?”
o nei momenti di pausa:
“Eh, l’hanno operato, come se chiama, qua alla orteca, ma adesso sta bene”
“la prussia…andò sta la prussia? Sta in austria! Era tutto insieme na vorta”


Io, nonostante i tempi morti e le indicazioni contraddittorie dell’aiuto-regista, mi sono divertito moltissimo, la location della palazzina di caccia della mandria (proprietà rilevata dall’industriale milanese bonomi e da questo venduta alla regione nel 1994) era unica.
Pranzo sotto gli alberi secolari del parco, con tanta frutta e un riso con pesto sanremese buonissimo e un’arietta bella che neanche er ponentino..
Piacevole il gruppo dei figuranti (molto pensionati, assolutamente easy e disponibili), con le storie sui vecchi film ai quali ognuno aveva preso parte, anedotti, esagerazioni, trucchi per non pagare troppe tasse ecc.

La scena girata era all’interno di un circolo di caccia nella quale irrompe la Pession, la protagonista femminile del film, e schiaffeggia un politico (l’attore Giuseppe Battiston): gran fracasso sia per lo schiaffo sia per il fatto che all’epoca il circolo era riservato agli uomini.
Che tempi! Io ero un tenente del regio esercito in alta uniforme, nel vivo dell’azione…sfoglio un libro e percorro la sala mentre sta entrando la pession, bellissima e, a mio parere, bravissima…che è poi quello che le sto dicendo nel momento in cui viene scattata la foto che ci ritrae insieme.
Tra l’altro la foto l’ha scattata proprio il protagonista, lo smemorato di collegno al secolo Johannes Brandrup…io non sapevo assolutamente chi fosse, ma vedendolo vicino gli ho passato la macchina fotografica ed essendo stato gentilissimo mi sono fato fare una foto anche con lui. Ho poi scoperto che era il protagonista maschile! Tedesco, mentre mi sembrava avesse accento francese.

Mi sono divertito soprattutto a "coglionare" l'aiuto regista.
Girando la medesima scena da più angolazioni, in una di queste "rientravo in campo"...
sfrutto allora l'occasione per frappormi tra il politico schiaffeggiato e il maggiore dell'esercito con il quale quest'ultimo stava parlando, all'esterno del circolo prima di rientrare nella sala e concludere la scena con lo scambio di battutte tra battiston e gabriella pession.
Ero molto contento di finire proprio nel vivo, nuovamente...purtroppo l'aiuto-regista è venuto da me e, probabilmente non riuscendo a capire subito se la mia iniziativa era stata sollecitata dal regista o (inaudito!) dal mio libero arbitrio cercava di rivedere mentalmente la scena dicendomi "tu cerca di stare più di lato...ehm, si stai più di lato...no perché...e sì! deve esserci il maggiore in primo piano, non tu".
ed io con una faccia da tonto: "a sì, ok. non avevo capito dove dovevo stare"
panzana colossale.

Nella mia precedente esperienza cinematografica avevo fatto l’errore di non portare la macchina fotografica e così la foto con montaldo, a cui tenevo moltissimo, non l’ho ricevuta dal “collega” che me l’aveva scattata. Questa volta ho fatto da solo…

lo smemorato di collegno

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciaooooo....stavo cercando notizie sul film Lo smemorato di Collegno per la regia di Zaccaro e mi sono imbattuta nel tuo blog. Ho letto con grande interesse e divertimento la tua esperienza sul set! :-))) Sono contenta che ti abbia piacevolmente colpito, per bellezza e per bravura, Gabriella Pession, attrice che seguo da un pò. Ho visto anche le foto che hai scattato, nel vederle mi sembrava di essere lì....
Non posso che ringraziarti...^^
Ciao, Barbara

sebastianus ha detto...

troppo buona

Anonimo ha detto...

Ciao. Abito a Torino e mi piacerebbe vedere una location del film lo smemorato di Collegno. Forse tu puoi aiutarmi.
Felice per te per la tua bella grande esperienza.
Cristina

sebastianus ha detto...

ciao cristina,
la location di cui parlo nel post è quella di villa laghi, all'interno del parco vd http://www.parks.it/parco.mandria/mappa.interattiva/22.html

per avere informazioni più dettagliate sulle visite (sono solo guidate e non libere):
Parco La Mandria
Viale Carlo Emanuele II, 256
10078 Venaria Reale
Punto Informativo Ponte Verde
Tel. 011/4993.381
(tutti i giorni ore 8 - 20)
info@parcomandria.it

se poi oltre ad essere una lettrice del mio blog, sei una ragazza anche carina, ovviamente ti ci posso accompagnare io