Se andate a vedere questo filmone del grande giuliano montaldo (persona che è stata con me e gli altri sfiguz disponibile e simpatica): “I demoni di san Pietroburgo”, ad un certo punto vedrete una scena girata in una viuzza - di agliè! – dove si tiene un mercato e dove si sta allestendo una festa.
Quando il protagonista scambia due battute con una venditrice, noterete un tizio che, in precario equilibrio su una scala, sta srotolando uno striscione.
Orbene quel tizio, sul quale il pathos dipinge una espressione enigmatica e di non facile interpretazione (non dovrei dirlo, ma è quella a ben vedere la chiave di lettura e di decodifica della pellicola), son io.
buona visione e ricordate di spegnere i cellulari.
martedì, aprile 08, 2008
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