venerdì, gennaio 23, 2009

Alla ricerca della felicità

Era da tanto che non provavo autentica felicità.
Forse da Torino-Empoli del 3 dicembre, con il goal di comotto alla fine della gara degna
conclusione della festa dei 100 anni della società granata. Oppure dal giorno dell’arrivo del kebab in mensa.

Mi è nuovamente successo ieri quando ho “ritrovato” un amico che avevo ”perso”.
Sono distratto, lo so.
So che certi amici, che sento come parte di me, non li perderò mai, quindi non mi preoccupo di "sentirli" mai. Di solito, per pigrizia, perdo i miei “contatti”.
Sbaglio, so anche questo. Ma son fatto, male, così… la mia capacità di coltivare amicizie è pari a quella di risolvere disequazioni goniometriche.

Marco era l’ennesimo amico smarrito. Eppure marco era “il mio giovane”, ai tempi della naja.
Non uno qualunque, un toscanaccio con un assurdo successo con le donne.
Non sono mai stato bravo a dissimulare una invidia grande come il buco nei conti pubblici italiani.

Però sono sempre stato un “anziano” molto ragionevole e, oltre al controllo maniacale sulla documentazione prodotta nell’ufficio “I” (informazioni riservate) degli Alti Comandi mi limitavo a “costringerlo” alla pulizia quotidiana dell’ufficio stesso, con ramazza e paletta.
Per il resto i soliti “blok” (o si scrive "bloch" boh), “azione”. Ossia i medesimi riti ai quali poi marco costrinse il suo giovane. A naja funzionava così più che altro per far passare il tempo che, come “365 all’alba” insegna, non passa mai.

Orbene magia di google o potenza della rete? Tutt’e due.
Sono andato su “ricerca avanzata” del motore di ricerca, funzione che di solito non uso, e impostando un po’ di parametri ho ottenuto dei risultati interessanti: il secondo link proposto era il sito dell’azienda per la quale “il giovane” (nb.: il tuo “giovane”, rimane “giovane” per sempre…vantaggi del servizio militare. Non esiste più? malissimo) è responsabile vendite.
Dimenticavo di dire che “il giovane”, una decina d’anni fa, si era trasferito, dalla godereccia Prato (quante cazzate col marini&c!), in Messico.
All’inizio della mia ricerca mi sembrava di cercare un ago in un pagliaio.
Facebook mi proponeva decine e decine di omonimi del mio amico…le chiamate usando le pagine bianche ad alcune famiglie pratesi erano inutili, alla fine il riscontro che ha avuto successo immediato, ancor prima della mail inviata ai referenti del sito aziendale, è stato su “skype”.
ho così potuto, fuso permettendo, una volta che lui si è svegliato, parlare finalmente con il mio caro desaparecido.
Adesso ha due figli e pare abbia messo la testa a posto.
Come farò anch’io, ma solo a partire dal 20 giugno '09.
Ho infatti deciso di fare la cazzata: mi sposo.

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