giovedì, gennaio 17, 2008

Contro la libertà di parola

Dar la possibilità ad alcune persone di esprimersi è molto pericoloso.
Concedere, ad esempio, a mastella di motivare le sue dimissioni in aula è stato dannoso…
Per clemente stesso, beninteso.
E’ per questo motivo che si doveva lasciar parlare il dogmatico papa tedesco alla sapienza: si sarebbe fatto male da solo!

Tornando al nostro primo cittadino di ceppaloni, le semplici dimissioni sarebbero state, evento poco frequente, un gesto dignitoso.
Invece eccolo lì, a favor di telecamera piagnucolare e muovere vergognose critiche alla magistratura, la cui indipendenza è - semplicemente - un fondamento della nostra repubblica.
Per inciso quindi i recenti spot TV per festeggiare i 60 anni della nostra carta costituzionale si sono rivelati il solito contenitore vuoto, nient’altro che propaganda: sono i parlamentari i primi a non conoscere le basi fondanti del nostro ordinamento.
Il Nostro è innocente fino a che non verrà letta la sentenza nell’ultimo grado di giudizio, ovviamente. Ciò detto la gioia per la sua uscita di scena [uscita momentanea: tornerà! del resto la prima reazione di prodi è stata respingerne le sue sacrosante dimissioni…tra ex DC, ci si intende] è grandissima.
Leggendo oggi su repubblica qualche stralcio di intercettazione si delinea uno scenario che è il solito, noto a tutti: è il gioco delle poltrone, il baratto di responsabilità e cariche istituzionali. Una sceneggiatura banale con la quale non si farebbe neanche la puntata di un telefilm dal budget limitato.
Obiezione: ma le intercettazioni non devono essere pubblicate, l’uso va limitato, come coerentemente ha sempre sostenuto il big democristiano!

Ahimè però la concussione, fino alla prossima depenalizzazione, è reato. E’ banalmente un atto illegale. Vedremo quindi alla fine dell’iter previsto e quindi in un processo fatto nelle sedi appropriate e non sui giornali, se effettivamente si è trattato di concussione e, soprattutto, se è dimostrabile a fronte di prove incontrovertibili e non solo con qualche stralcio di intercettazione.
Anch’io ritengo che le ultime intercettazioni – leggi vallette, fellatio, prima serata tv etc - alla fine siano servite più al buon Cairo (tra l’altro cos’ha fatto il toro ieri? Boh ma tanto la coppa Italia non se la caga nessuno) per vendere qualche EVA TREMILA in più che arrivare a sanzionare penalmente un comportamento illecito. E poi diciamolo…anch’io al telefono millanto conquiste e performance, lavorative o sessuali, che vedo in realtà in DVD.

Sia chiaro, io mastella non lo odio…ma è sicuramente uno tra gli ultimi uomini politici che avrei voluto vedere nel governo della coalizione alla quale ho dato il voto (in realtà sulla scheda ho scritto la solita frase “al presidente di seggio puzza il culo”…ma non è politicamente corretto dirlo. Del resto uno certe cose le scrive per invidia…la “mia” segretaria di seggio è sempre figa!) .
Sono le sue posizioni politiche che lo rendono improponibile, il giudizio negativo nasce dal suo continuo passare da uno schieramento ad un altro, al suo decisivo ruolo sull’indulto, la tendenza palese all’inciucio, alle posizioni geneticamente democristiane su qualsiasi decisione da prendere, ai suoi giudizi sulla magistratura, lui ministro di grazia e giustizia!
De Magistris forse ne potrebbe raccontare altre di ragioni.
Grotteschi quindi gli applausi al piagnisteo di mastella di ieri, provenienti da destra e da sinistra [unica voce fuori dal coro quella dell’Italia dei valori]; sentendoli al TG mi han fatto un po’ ridere effettivamente sembra di aver di fronte una casta. Quindi fino a quando non mi verrà offerto un seggio, continuerò a parlane male!

Magnate? E fateme magnà pure a me!
Cos’ho io meno di Mele?
Sono anche laureato in scienze politiche!

In rappresentanza di quale partito vorrei sedere in parlamento?
Mah…sicuramente Italia dei Valori!
Oppure rifondazione!
Ma anche Forza Italia…non si chiama più così?
No forza Italia no…nel Popolo della libertà! In AN!
Nei DS! Nei radicali! SudTirolo! UDR (mastella comunque è simpa)!
Viva la Lega.
Il cuore batte però per i Pensionati uniti.

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