lunedì, marzo 16, 2009

prendetevi del tempo

tra i diversi approfondimenti che ho letto in questi giorni sulle stragi in germania e negli stati uniti uno di questi sottolineava l'aspetto che, in situazioni di disagio, il ragazzo che pianifica una strage vuole dimostrare agli altri la capacità di mettere in atto un progetto complesso.
ineccepibile.
io aggiungo che il progetto omicida/suicida ha la caratteristica di essere solitamente breve, alle volte della durata di un videoclip.
un po' perché se ti fermi ti freddano, un po' perché io credo che proprio così se lo immagini il folle di turno.
un'azione come un film che non prevede né interruzioni né interazioni da parte delle vittime.
un progetto di questo tipo, lo sterminio di tutti quelli che non sopporti (a volte senza neanche conoscerli),
è immaginabile con ritmi lenti? no.
chi si prende del tempo, inevitabilmente, se non è un calciatore, pensa.
ed è questo uno dei mali maggiori della nostra società: una fretta assolutamente insensata.
che spinge a fare le peggio cazzate. quando il folle si ferma e riflette, di solito, si ammazza.
ed è quello l'unico momento di lucidità.

recitava con efficacia vittorio gassman per l'inserto omonimo:"specchio...prima riflette e poi parla".
è nella lentezza che c'è l'apprendimento e, aggiungo, il piacere di fare.
non lo dico perché mi ritengo una persona lenta. ma perchè me ne vado convincendo.
in un contesto lavorativo questo approccio è assolutamente osteggiato: meglio chiudere in fretta un lavoro
che "perdere" minuti preziosi per fare verifiche o analisi aggiuntive.
l'andazzo che si tiene sul luogo di lavoro te lo porti poi in ambito familiare:
io stesso, ad esempio, non riesco più a concludere la visione di un film se sono a casa (da qui la scelta di andare al cinema),
è troppo forte la tentazione di fare altro o più cose contemporaneamente.
discorso analogo quando leggo, ormai ho una lettura frammentatissima.
sul mio comodino si accatastano libri smozzicati, iniziati, a metà, quasi finiti.
devo darmi una disciplina [maledetta disciplina!] per impormi di non iniziare l'ennesimo nuovo tomo.
l'idea di fondo è cercare di leggere tutto, cosa impossibile, con il risultato di leggere meno e male.

quando deciderò di presentarmi in mimetica in ufficio...mi prenderò tutto il tempo del caso,
sarò metodico e lento, gustandomi ogni secondo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quanto ti presenterai in ufficio in tuta mimetica, pensa anche alle vittime e accompagna il folle gesto con musica appropriata (Arancia Meccanica docet)
- gabri