lunedì, gennaio 21, 2008

son cose che fan piacere

Le squadre più sfortunate
In testa c'è il Torino

tratto da gazzetta.it
La rivista argentina El Grafico dopo uno studio su "calcio & sfiga" nel secolo trascorso, redige una classifica: Toro e Genoa le italiane più iellate, tra le sudamericane emergono Botafogo, Racing Avellaneda e Atlas Guadalajara, in Europa male Feyenoord e Atletico Madrid

MILANO, 18 gennaio 2008
- L’arbitro non ha visto un rigore per la vostra squadra? Il vostro miglior giocatore è stato azzoppato prima del match del vita: "sempre a noi capita" state pensando? Un momento. La celebre rivista argentina El Grafico ricostruisce tutta la verità, e dopo uno studio su "calcio & sfiga" nel secolo appena trascorso, redige la classifica delle squadre più sfortunate, celebrando, in qualche modo, i tifosi che hanno maggior diritto al lamento.
TORINO E GENOA - In testa alla graduatoria c’è una squadra italiana. Inevitabile pensare a Superga e allo schianto del povero Meroni: la casacca della malasorte è granata. Forse la squadra migliore di ogni tempo scompare improvvisamente il 4 maggio del 1949, muore il Grande Torino, e il giocatore simbolo che cercava di ricostruire quel mito viene, anni dopo, investito proprio da un tifoso granata (che poi diventerà presidente del club, Tilli Romero): due tragedie, certo da non annoverare tra episodi sfortunati. Ma c’è un’altra squadra italiana nella top ten, e anch’essa sale sul podio: è il Genoa. La sfortuna dei rossoblù, secondo i giornalisti del periodico argentino, risiede nel fatto di aver ceduto proprio Meroni al Torino: per cercare di mantenere la non ancora "farfalla granata" a Marassi i tifosi tentarono un’autotassazione che venne però dilapidata insieme alla speranza di vedere ancora la straordinaria ala destra. Poi, c’è l’arrivo di Paolo Mantovani sotto la Lanterna, che si accende di blucerchiato, e i poveri tifosi del Grifone si devono accontentare di rincorrere.
BOTAFOGO - L’Italia tira, e i ricordi delle disavventure delle nostre squadre sono universalmente note. Attenzione però, l’autodenigrarsi a volte si trasforma in un piacere vizioso, ed è giusto, pur riconoscendo quello che non è stato, godersi in pieno le gioie che sono arrivate, che sicuramente saranno più gustose rispetto a quelle di tifosi di altri club abituati a vincere. Nella classifica delle squadre più sfortunate troviamo nomi illustri, ma quello che più fa specie è quello del Botafogo. La squadra carioca con Garrincha, Nilton Santos, Zagallo, Jairzinho o Didi era la principale benzina della Seleçao, ma in patria faceva fatica a tirare su qualche campionato, e quelli erano anni buoni: lo spettacolo, comunque, era assicurato. Infatti, poi, sono arrivati i tempi in cui lo stadio della società si è dovuto vendere per ripianare i debiti e quando si è riusciti legalmente a riprenderselo era già stato abbattuto…
RACING AVELLANEDA - Due le rappresentanti argentine: Racing Avellaneda e Gimnasia y Esgrima La Plata. I secondi in 76 anni di storia non sono mai riusciti a vincere un titolo, sfiorandolo in diverse occasioni. I concittadini dell’Estudiantes non si sono accontentati dei titoli nazionali, ma hanno raggiunto vette di assoluto prestigioso con, addirittura, Intercontinentale e Libertadores (per tre volte, più del River Plate). Il Racing, conosciuto in Argentina come "la Academia" per lo splendido calcio mostrato negli anni degli albori, dopo una serie di vicissitudini è riuscito a rivincere il titolo: l’Apertura 2001, in un momento però di estrema crisi del Paese, dove li occhi di tutti erano concentrati su altro…
ATLAS GUADALAJARA - Segnalazioni poi per squadre di nome, con un grande seguito di pubblico, ma assolutamente poco vincenti: Feyenoord, Atletico Madrid, Schalke 04, Tottenham , PSG. Poi c’è l’Atlas di Guadalajara: vinse il primo titolo dello stato di Jalisco, nel 1951. Mentre i rivali del Guadalajara, unanimemente noti come "las Chivas", ne mettevano in fila 11, "los Zorros", come sono noti in Messico, rimanevano a becco asciutto: uno era, uno è rimasto, e il tassametro corre: siamo quasi all’anniversario dei sessant’anni…

Carlo Pizzigoni
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PS.: da questa notizia nasce anche il "buongiorno" di gramellini di sabato 19 gennaio 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

wow, per una volta sieti primi!
incredibile....