venerdì, settembre 04, 2009

falsi miti e memoria

una frase di revelli chiarisce, indirettamente, più di molti trattati l'importanza del pluralismo: "E' nel confronto delle voci che i miti si ridimensionano, che i miti crollano." cfr pagina XXXII, il mondo dei vinti, nuto revelli

la raccolta di testimonianze che revelli fece negli anni 70 andando in giro per il piemonte è una lettura molto interessante specie in una fase storica, la nostra, dove il recupero del passato passa molto attraverso "i sapori" di un tempo (vedi sagre o l'enfasi sui prodotti tipici, e strapagati, di eataly) e molto meno sugli aspetti umani legati al passato.
un po' come quelli, io tra questi, che si fanno una religione a loro immagine e somiglianza e poi si dichiarano "cattolici".
quindi da una parte, anche se non possiamo non dirci cattolici..., per dirsi cattolici occorrerebbe rispettare i dettami della chiesa e, allo stesso modo, per
esaltare il passato bucolico occorrerebbe non trascurarne anche gli aspetti meno idilliaci. non so se il parallelismo regga, ma ormai l'ho scritto.

nonostante la memoria renda più dolci anche le esperienze più aspre, quello che emerge principalmente dai racconti dei contadini piemontesi registrati da revelli è la fatica immensa ("culo" si direbbe oggi) che si faceva a lavorare la terra e, quindi, a tirare a campare.
in un modo di poveracci c'era sicuramente più coesione sociale e meno invidia dell'altro ma "il si stava meglio una volta"...beh è difficile da sostenere oltre ad essere irritante per la sua infantile superficialità.
"fortunatamente" la crisi economica ci sta riportando tutti, o meglio la maggioranza, con le pezze al culo. chissà se ritroveremo la piacevolezza di questa dimensione comunitaria. bah, mi sembra difficile, siamo troppo corrotti. come sempre, io per primo.
se vogliamo questi sono anche i temi che vengono richiamati dal bellissimo telefilm - incredibile qsa di potabile e gratis in tv - andato in onda ieri sera su rai tre "survivors", un remake di un telefilm anni 70. in breve, una epidemia azzera (o quasi) la popolazione sulla terra (porterà sfiga in vista della pandemia suina di natale? tocchiamoci pure) e i sopravvissuti si devono dare un attimino da fare.
vabbè sto divagando. rimanendo nella divagazione televisiva, mi è anche piaciuto the mentalist in programmazione un paio di giorno or sono su Italia 1 (grazie silvio).
finalmente un canovaccio diverso dai recenti telefilm che basano la risoluzione dei crimini su prove scientifiche, invariabilmente con lo stesso schema, un po' come il buon dottor house. bello anche quest'ultimo...ma è sempre la stessa solfa!

per chi si dice cattolico ma non lo è e per chi è pigro e non ama leggere, la versione moderna e aggiornata, mutatis mutandis, dell'opera di revelli è online bancadellamemoria.it

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