giovedì, settembre 17, 2009

testimonianza oculare

organizzando l'informazione in maniera bulgara [parlando di bulgaria è divertentissima la notizia di questi giorni: per due settimane di fila escono alla lotteria gli stessi numeri! qualcuno riesce ad essere più buffone di noi!] come è stato fatto per la presentazione "TV" delle opere realizzate a seguito del terremoto in abruzzo, succede che uno non riesca a capir bene come stanno le cose.
nella migliore delle ipotesi, viceversa uno viene preso per il naso.
io non ho capito un granché.
adesso non so se tutto quello che nel filmato su "repubblica" corrisponda al vero, ma so per certo che una affermazione, pesante, sul "modello friuli" è veritiera.

nel 1982 mio padre fu trasferito - e noi a seguire l'anno dopo - in friuli per seguire la ricostruzione delle case distrutte dal terremoto del 1976 (esperienza familiare e lavorativa poi ripetuta in basilicata anni dopo, nell'83-84. inciso: in quest'ultima esperienza ricevemmo una accoglienza affettuosa ed amichevole che in friuli non abbiamo nella maniera più assoluta incontrato).
il "modello friuli" è stato un modello vincente.
le cittadine friulane non hanno perso l'anima, come credo succederà a L'Aquila e comuni limitrofi.
per un innamorato della storia come il sottoscritto, vedere il centro storico abbandonato e colline spianate per costruire case dormitorio nuovo avulse da tutto il resto è una autentica violenza.
in friuli, a san daniele località picaron, alloggiavamo proprio nelle case prefabbricate citate nel servizio. la vita era assolutamente dignitosa, pur con inevitabili inconvenienti. qualche piccolo disagio che, per certo avendo constatato l'estrema dignità delle popolazioni locali, i cittadini abruzzesi avrebbe di buon grado sopportato se avessero potuto dire la loro sulla ricostruzione.
tutti lamentano la lentezza nel prendere le decisione da parte di chi governa, ma in questo caso credo che decidere alla cazzo sia ancor peggio che "perdere del tempo" a pensare.

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